Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
Questa VIII edizione del Festival MusikArte, oltre a rappresentare la tanto attesa ripartenza culturale, sta offrendo interessanti elementi di novità.
Infatti, oltre alla "new entry" tra le Ville storiche di Villa Le Molina il 20 maggio, abbiamo potuto assistere per la prima volta ad un concerto sulla terrazza di Villa Alta a Rigoli, traducendo così il binomio tra grande musica e suggestivi luoghi storici e artistici del Lungomonte Pisano a cui il Festival fa sempre riferimento.
Quando poi a esibirsi in una sede dalla vista mozzafiato, come si suol dire, è Gianluca Campi, secondo noi il migliore fisarmonicista italiano e non solo, il risultato non può che essere straordinario.
E' difficile raccontare un'esecuzione di tale livello.
Partito dolcemente con musiche "barocche" di Vivaldi e Bach, Campi ha poi trasmesso la sua maestria a brani più "popolari" di Paganini e del Barbiere di Siviglia di Rossini, facendo vivere quelle emozioni di cui la fisarmonica è l'interprete più adeguata.
Certo era sconvolgente vedere le due mani seguire percorsi estremamente diversi per far scaturire le note di un'intera orchestra.
Per terminare, e per assecondare al meglio il carattere espressivo e sanguigno della fisarmonica, una sorta di "Popular Dance", come l'ha definita Campi, con la Kalinka, Ciarde e una Oci Ciornie da spellarsi le mani, cosa puntualmente successa.
E sembrava che il musicista ci tenesse tanto quanto il pubblico a far sì che la musica non terminasse, a dimostrazione di quanto tutta la situazione abbia creato una fortissima mancanza per gli appassionati di musica e per la cultura in generale.
Ad accompagnare il concerto, ha riscosso vivo interesse la mostra di Luca Serasini, curata da Barbara Benincasi, dal titolo "I vasi del Caos e altre storie".
Quasi superfluo riferire della soddisfazione degli organizzatori, Sandra Landini di Fanny Mendelssohn, Sandro Petri della Voce del Serchio, Agostino Agostini per ADSI- Dimore Storiche e del Comune di San Giuliano, per il quale la Vicesindaca e assessora alla Cultura Lucia Scatena ha portato i saluti.
Ringraziamenti per chi sostiene il Festival, in particolare Fondazione Pisa, Unicoop Firenze, Banca Popolare di Lajatico, Mercatopoli, Edi Progetti.
Foto di Alessio Alessi