Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Salve a tutti
Landini parla di scelta indecente, io invece credo che nella bozza del decreto Semplificazioni siano contenute molte misure e procedure assolutamente positive che, se attuate, faranno recuperare al Paese i ritardi che ha accumulato nel corso di anni. Bene la semplificazione sugli appalti. Finalmente una Soprintendenza unica per le opere contenute nel PNRR e tempi perentori, non più biblici, per le risposte.
Perché non basta riempirsi la bocca con la transizione ecologica e digitale, per realizzare gli impianti di energia rinnovabile, il 5G bisogna semplificare, avere una consultazione pubblica con tempi certi e poi correre, correre, correre.
Basta con la discrezionalità illimitata delle soprintendenze e con pareri che non arrivano mai. Bene le norme sull’estensione degli ambiti di applicazione per la rigenerazione urbana che può diventare un altro vero motore di sviluppo, con consumo di suolo zero. Bene l’estensione del bonus 110% ad imprese, cooperative, enti pubblici e privati. Bene le misure di semplificazione in materia di economia montana e forestale e l’impegno la digitalizzazione della PA. Finalmente impegni concreti per l’economia circolare che dovrà articolarsi in una serie di obiettivi tra cui l’end of waste. Ottima la piena operatività, dopo l’ok dato dalla Corte dei Conti, dei commissari straordinari per le grandi opere. Il Piano Shock potrà finalmente partire. Noi avremmo voluto che partisse prima ma va bene lo stesso. Inutile avere a disposizione tante risorse se le lungaggini burocratiche ne bloccano l’impiego.
Ancora mancano alcuni passaggi ma oggi ci sono tutte le condizioni per far ripartire il Paese e farlo diventare un grande cantiere di modernizzazione. Allora non si parli di indecenza, piuttosto si mettano in campo tutte le misure per garantire sicurezza sul lavoro e legalità. Stare dalla parte dei lavoratori vuol dire soprattutto creare i posti di lavoro e ricostruire la speranza per i tanti che l’hanno persa.
Draghi ha il coraggio, la visione e l’autorevolezza per far uscire l’Italia dalla pandemia più forte di prima. E allora si, ne valeva la pena.