Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Gaia Tortora ieri sera a Piazza Pulita ha dato una lezione di civiltà all’Italia, ha detto parole chiare e nette contro un’informazione, per fortuna non tutta, che va a braccetto con certa politica sguazzando nell’humus di una democrazia decomposta, pronti a ferire, con un mix di giustizialismo maleodorante e ferocia nei confronti dei diritti individuali, le persone.
Ieri sera Gaia ha detto senza tentennamenti che nessuno può sentirsi assolto rispetto al massacro quotidiano di innocenti fino a prova contraria, e non di colpevoli non ancora beccati, lo ha fatto guardando in faccia Antonio Padellaro e Barbara Lezzi, due esempi di questo degrado civile.
In collegamento anche Simone Uggetti, vittima di questa gogna mediatico-politica.
E quando Gaia Tortora ha ricordato ai suoi interlocutori che basterebbe un condizionale in più, una foto in meno sbattuta in prima pagina, ho solo visto smarrimento in Padellaro e Lezzi.
Non pentimento. Smarrimento e silenzio.