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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

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di Valdo Mori
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Il mare
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Un'arte fatta di arrivi di partenze
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Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Usi Civici , un po’ di storia
Anno Domini 1113
a cura di ASBUC Vecchiano

20/6/2021 - 8:15

 
Il tema degli Usi Civici riguarda tanti luoghi d’Italia e ci porta ad una storia vecchia, ma interessante.
I Beni Comuni che ci riguardano sono proprietà di varia natura amministrate da Asbuc Vecchiano per conto di tutti i frazionisti di Vecchiano, Avane, Filettole e Nodica; provengono da molto lontano ma sono rientrati nel patrimonio pubblico come Beni Civici negli anni ‘40 con atti di transizione siglati tra il Comune di Vecchiano e i vari proprietari terrieri che occupavano le aree.
Si tratta di due porzioni di territorio ben distinte; il Padule e il Monte (la cava)
Di seguito pubblichiamo la storia degli Usi Civici che è necessaria al fine di comprendere come si è giunti alla situazione attuale e come poter far si che questi sopravvivano e si adeguino ai nostri tempi.
 
La storia
Partiamo per nostra conoscenza dal 1113 anno in cui la Contessa Matilde cedeva a Gualando Pisano parte della “SELVA PALATINA” compreso i diritti di raccoglier legna, erba e praticar caccia:
 
CHARTA REMISSIONIS OFFENSARUM, & CONCESSIO INVESTITURAE PRAEDIORUM FACTA à MATHILDE COMITISSA GUALANDO PISANO,
SEPTIMUS IDUS APRILIS ANNO 1113
 
 In nomine Sancte e individue Trinitatis Matilda Dei gratià^, si quid est Dum in Dei nomine Domna Comitissa Matildis, filia Bonifacis Ducis & Marchionis Septimo Idus Aprilis ………….., quod Avus iam dicti Gualandi tertia die ante ejus obitum ex Marchia tenuerat, presatun Gualandi investivit, e nominatim de medietate Silve Paratini, tali modo videlicet, quod ipsa cum presens fuerit, vel cum Missi ejus adfuerint, ex jam dicta Silva debent habere ligna e herbas atque venationes. Ut autem hoc verius credatur e firmius teneatur …………
 
Con questo documento nell’anno 1113 la Contessa Matilde conferma a Gualando Pisano della famiglia degli Orlandi la donazione già fatta allo stesso dall’Imperatore Enrico III.
  
La SELVA PALATINA in questione era una vasta zona di terreno che si stendeva nella pianura fra Pisa e Viareggio ed era già sfruttata fino dal III secolo avanti Cristo. In gran parte padulosa, era attraversata dal fiume Auser e confinava a Nord-Est con il lago di Massa-Chiuccoli. Man mano che il mare si ritirava ed il lago si restringeva, i terreni emersi venivano in parte bonificati e assegnati dai vari regnanti e dalle autorità della chiesa, che ne erano padroni, alle famiglie nobili, lasciando parte del territorio al diretto sfruttamento alle popolazioni che vi abitavano per garantire loro un minimo di sussistenza.
 
Era in uso nel periodo feudale che i vari regnanti concedessero agli abitanti dei contadi porzioni di terra o di bosco o di monte o di padule senza obbligo di versare tasse, affinché li lavorassero, ci pescassero o ci cacciassero, per il loro sostentamento.
E fu cosi anche per parte dei terreni della Selva Palatina; in particolare per i terreni padulosi compresi fra la Fossa Magna ed il Lago e per il territorio montuoso a ridosso di Vecchiano. I nobili e la chiesa che si susseguirono nella proprietà della Selva Palatina concessero l’utilizzo dei terreni ai cittadini di Malaventre, Vecchiano, san Frediano, Nodica, Avane, Filettole. Naturalmente non fu tutto cosi lineare e facile, e molte volte i cittadini dovettero mettere mano ai forconi per difendere i loro terreni dal nobile di turno che se li voleva accaparrare definitivamente.
Di anno in anno e di secolo in secolo si arriva al 1 Dicembre 1784 quando la Mensa Pisana (Arcivescovado) vendeva al Cardinale Gregorio Salviati la Tenuta di Migliarino, naturalmente gravata dai beni civici in parola.
 
Qui si conclude la prima parte della storia e come si è potuto leggere, i territori della Selva Palatina ridenominata “Tenuta di Migliarino”, comprendevano un territorio molto più vasto di quello oggi amministrato dal comitato Usi Civici. Ci saranno successivi passaggi e dispute fino ad arrivare alla situazione attuale, che comunque mantiene ancora attivo il diritto di uso civico.
 
Nota: Foto di Diego Barsuglia, che ringraziamo. 
 

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