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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
. . . gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Pisa, 22 giugno
Parte con "Sezione femminile" il cinema alla Nunziatina

21/6/2021 - 11:34


Prende il via anche il cinema alla Nunziatina, un posto per l'estate nel centro di Pisa.
Alle 21.30 di martedì 22 giugno, a ingresso gratuito, è in programma la proiezione del documentario "Sezione femminile" di Eugenio Melloni. L'evento è realizzato in collaborazione con Controluce, associazione di volontariato penitenziario.

La scheda.
Il film è nato da un laboratorio di cinema diretto dal regista nella sezione femminile di un carcere italiano.

Non racconta direttamente questa esperienza, ma ne è il risultato.

Un risultato che ci mette in contatto non solo con le condizioni concrete del vivere in prigionia delle detenute (peraltro spesso raccontate) ma con il recupero di una immaginazione forse perduta nei meandri di una tragica e stordente esperienza.

Il nostro sguardo con quello del regista, non è quindi esterno, ma prevalentemente interno. In ragione di ciò quello a cui assistiamo non è solo quanto espresso narrativamente, ma è anche un percorso rieducativo, nel senso che mostra il cammino di chi dopo aver superato certi confini, fa un percorso a ritroso che non può non essere che profondo e che il recupero di una immaginazione creativa rende forse compiutamente possibile.

Fino, dopo aver attraversato  meandri e ambiguità della finzione, a guardare a viso aperto la realtà, quella che dolorosamente pesa su quelle detenute, non poche, che nascondono o non hanno il coraggio o la forza di dire ai figli di essere in prigione.



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