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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Non cancellerò
Quella foto tua
Come la gioconda
E la rosa gialla
Sulla pelle mia
Stare insieme a te
In quest anni miei
Insieme a tutto il resto
Tu .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
san Giuliano Terme
23 luglio 2021 - centenario della scomparsa di Sigismondo De Bosniaski

23/7/2021 - 17:03


Oggi, 23 luglio, ad una settimana da quello di Giovanni Arcangeli, ricorre il centenario della scomparsa di Sigismondo De Bosniaski, detto il "Polacco" o "Bugnasche" dagli abitanti dell'allora Bagni di San Giuliano.

 

Vogliamo ricordarlo attraverso quanto "magistralmente illustrato" dal giornalista pisano e amico del De Bosniaski, Mario Razzi, che lo intervista nella sua Villa nel 1915 per il Giornale il Ponte di Pisa.


"Alla Villa del Castellare del Cav. De Bosniaski sono stato l'altro giorno, come ad un pellegrinaggio devoto e piacevole, in cima dell'aprico Castellare sul monte di S. Giuliano, a porgere di persona ad un vecchio e caro ed illustre amico, al nobil cav. Dott. Sigismondo Grzymala de Bosniaski, il saluto dell' antica ed affettuosa amicizia.  

Altre volte ero salito, o solo od in compagnia di amici, su fino all' eremo grazioso, ricinto di muri, contornato di alberi, di fiori e di pomi, ed inghirlandato della più squisita ospitalità, quando vi si trovava, come una fata gentile, la signora contessa De Bosuiaski, la poetessa delicata ed austera che aveva dato il fiore dei suoi canti più puri alla Polonia, l'autrice acclamata di numerosi drammi storici dei quali aveva arricchito col celebre pseudonimo di "Juliana Moers Z. Poradowa" la già doviziosa letteratura polacca.

Oggi, della cara, pia e colta Signora, non rimane sul monte che il ricordo.

Essa è scomparsa, alcuni anni or sono, ed ha lasciato intatto sul suo monte ed intorno agli amici che la ammirarono, il profumo delle sue virtù. Ma la ospitale accoglienza non è intiepidita; ed io sentii, pur l'altro giorno, vibrare intorno a me le dolci effusioni di un tempo: e tutte erano un inno del grande poggio salutante ed un evviva del magnifico ospite nobilissimo.    

Al cav. De Bosniaski, indisposto nei tristi mesi di questo perfido inverno, avevo promessoda tempo col cuore memore la mia visita affettuosa: sciolsi la promessa, ascesi alla villa, ed in un'ora di conversazione amichevole rievocammo i più lontani ed i più recenti e fiammanti ricordi dell'Italia, della Polonia, di Pisa e del monte Sangiulianese.
Nell' anno 1872 il mio illustre amico, indirizzato dai tredici della sua terra -  la Polonia -in Sicilia, a ristorarvi la mal ferma salute, (egli aveva riportato una ferita in guerra, e sentiva l'organismo infiacchito dai gravi disagi), si fermò nella nostra città, a rendere qui omaggio in nome delle scienze naturali di cui egli è un ardente e dotto cultore, allo scienziato che fu il principe della geologia di tutto il mondo, a Giuseppe Meneghini del nostro glorirso Ateneo.    

Oltre che col Meneghini Egli strinse poi amicizia con "un altro grande geologo ed uomo di Stato", con Quintino Sella che gli prodigò attenzioni e cure colla maggiore simpatia  e lo presentò e racconiandò agli scienziati più insigni di quel tempo.

E chiudo la breve parentesi.    

Fu proprio il Meneghini che suggerì al cav. Bosniaski di recarsi ai Bagni di San Giuliano; e li, fra un bagno e l'altro, Egli senti ringagliardirsi le forze, compì escursioni dilettevoli sui monti, si interessò alle bellezze dei poggi seducenti, nè studiò la struttura e se ne invaghì tanto che dimise ogni pensiero di trasferirsi nell' isola accesa di sole e fragrante di aranci; scrisse subito alla diletta consorte di raggiungerlo alle Terme di S. Giuliano, e dopo che Essa fu arrivata, udì dalla bocca di Lei così entusiasticamente riconfermato l'incanto del leggiadro soggiorno, che vi stabilì la sua dimora, comprò una villa nel paese e provvide dopo due o tre anni, alla edificazione di una palazzina su al Castellare.

E ve la edificò.

È la palazzina graziosa e civettuola, che dall'ultimo sprone del monte pisano manda saluti ed auguri a chi da Pisa va a San Giuliano per il bellissimo viale così adorno e lieto di ombre nella stagione estiva.    

Nel corso del tempo - ed è questa la gloria del cav. Bosniaski - il monte così arido e brullo, ravvivato dalla signorilità della sua casa, fu tutto quanto ricostituito agrariamente dalla sua instancabile e sapiente attività: i vigneti, i castagni e gli olivi vi furono con alacre ed assidua cura ed in grande copia coltivati; più in alto, intorno alla casa, provvista di ogni comodità, furono incanalate le acque, disposti abbondanti pometi e con semplice gaiezza attivati sontuosi giardini.    

Ma l'opera lunga e tenace che io ridico in poche righe, richiese invece tempo non breve e fatiche non affrettate.

E chi potè vedere in quel tempo il cav. Bosniaski intento ai lavori di ricostituzione agraria ed edilizia del suo bel monte, fra le prove meditate della sapiente cultura, inmezzo alla schiera dei lavoratori che correvano a bussare alla sua porta, e furono tutti sempreaccolti dal buon cuore di Lui e dalla cortesia veramente materna della sua ottima Signora: e poté assistere al prodigioso rinnovamento che faceva sopra le pietre scaturire si fecondo germoglio dagli scassi larghi e copiosi, dai concimi ben distribuiti e dalla accurata assegnazione delle piantagioni e delle semente: non risparmiò certo il suo plauso sincero ad una iniziativa si felicemente compiuta.    

A dir la verità, il plauso è stato soltanto del popolo.

I grandi possidenti, i grandi proprietaridei monti, non sono stati spinti mai da alcun fremito di mutazione; essi han lasciato i loro possessi, salvo poche, anzi pochissime eccezioni, nella incuria più miserevole; e dove non permane lo squallore, non fiorisce punto per essi un segno qualsiasi di rinnovazione rimuneratrice e feconda.

Il cav. Bosniaski ha dato un cospicuo esempio di operosità agraria; e pochi sanno che egli ha conseguito dal Comizio Agrario di Pisa la grande medaglia d'oro come premio della sua ammirevole passione alla olivicultura; perchè Egli è fatto così come i nostri uomini maggiori, come i suoi insigni fratelli di Polonia: sapiente e modesto.    

La conversazione nella piccola cameretta, inondata del tepido sole annunziatore della primavera, si era fatta animata nel riandare i sanguigni episodi dell'ora presente.

Ed il fiero ed arguto ospite, cui si accendevano più scintillanti gli occhi sulla bella faccia aperta, mi risvelò il suo antico amore per l'Italia.
Aprimi 'l core e ci vedrai inciso per entro: «Italia» .


Così parve mi dicesse il polacco come il poeta italo - inglese Roberto Browning.    

Fuori, la villa sfolgorava nello stupendo trionfo di solitudine: una solitudine tranquilla, allettatrice.

Come un gran ciuffo di alberi le faceva cappello, ed erano i cedri del Libano, le araucarie, le palme ed i pini; su dalle aiuole si alzava il profumo acuto dei giacinti, ed intorno ai prati ed ai campi era tutta una fiorita olezzante di viole.

Rivisitai i due Musei, geologico e botanico, che lo studioso con paziente sollecitudine ha messo insieme lassù, sulla dolce altura; ammirai dalla splendida terrazza la valle di Asciano e la valle del Serchio, due tersi panorami inebrianti; poi in un salotto ed in un altro mi indugiai a ringiovanire le memorie della tradizionale ospitalità già negli anni famosa e decantata per le gioiose ore che avevano passato nella ricca villa del Castellare, comitive di scienziati e di escursionisti; e dopo una affettuosa stretta di mano mi congedai dal cav. Bosniaski lasciandogli sulla porta come congedo questo duplice augurio: e della salute al più presto da Lui ricuperabile intera, e della fortuna della sua patria che tutti gli italiani anelavano al più presto ricostituita libera e forte.

La  mazurka di Dombrowski deve ritornare fra poco a squillare "l'avanti " per la libertà della grande Polonia!"
 

Per festeggiare il centenario di questo illustre concittadino, come già detto in un articolo del 16 luglio dedicato a Giovanni Arcangeli, l'Amministrazione di San Giuliano, nell’autunno prossimo, ha intenzione di dedicare loro una giornata di iniziative pubbliche, che saranno organizzate in collaborazione con la Società Toscana di Scienze Naturali e altri Enti e Associazioni interessati.

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