Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Rabindranath Tagore, grande poeta scrittore indiano, verso il 1913 scrisse:
Dentro le primule gialle,
nel calice del tulipano…
Farfalle di cento colori
trovan rifugio nei fiori.
ed anche:
"La farfalla non conta gli anni ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta".
Salvatore Di Giacomo, suo coetaneo, poeta drammaturgo napoletano, nel 1906 scrisse:
Palummè, chist’è ‘nu lume,
Nun è rosa o giesummino,
E tu a fforza ccà vvicino
Te vuò mettere a vulà!
Vattenne ‘a lloco!
Vattenne, pazzarella!
Va’, palummella, e torna,
E torna a ‘st’aria
Accussì fresca e bella!
La Palomma nel dialetto napoletano è la farfalla, strano nome dato che paloma, alla spagnola, è detta la colomba, ma lo spirito partenopeo è molto aperto alle sorprese.
Argynnis Pandora e Vanessa cardui fan passarella su un ramo al tramonto. Due bellezze della nostra fauna minore, quella dei lepidotteri, ed averle trovate insieme è cosa abbastanza rara, tempo, occhio, macchina e…cu…riosità!
Rimaniamo un poco nel passato: nel 1917 Libero Bovio scrive il testo diuna delle più belle canzoni napoletane, “Reginella”, portata al massimo della notorietà da Roberto Murolo, Sergio Bruni e Massimo Ranieri e vorrei dedicare alle nostre due “sciantose e reginelle” i primi versi della poesia (che poi è un inno all’amore perduto).
Te si' fatta na vesta scullata,
nu cappiello cu 'e nastre e cu 'e rrose
stive 'mmiez'a tre o quatto sciantose
e parlave francese...è accussí?