Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
Oh, quanti bei pioppini Madama Dorè
Oh, quanti bei pioppini.
Son belli e me li mangio, Madama Dorè
Son belli e me li mangio
La regina ne comanda qualcuno, Madama Dorè
La regina ne comanda qualcuno.
Che cosa ne vuol fare, Madama Dorè
Che cosa ne vuol fare?
Ci vuol far risotto, Madama Dorè
Ci vuol far risotto.
Con chi lo mangerebbe, Madama Dorè
Con chi lo mangerebbe?
Con amici e con parenti, Madama Dorè
Con amici e con parenti.
Ma mandali a cercarli, Madama Dorè
Ci vuole tempo a farli, Madama Dorè
Ci penso io a papparli, Madama Dorè
Ci penso io Ma da me!
Il mio nipotino “naturalista” dice che i botanici del tempo, quando diedero nomi e cognomi ai componenti più belli della natura: fiori farfalle funghi e frutti, fecero l’errore di chiamare fungo il pioppino perché se nasce sugli alberi si dovrebbe catalogare fra frutti o fiori.
Il fatto è che anche se si chiamasse “cacca di cane” sarebbe la cosa più buona da mangiare.
Buon appetito.