Dopo tanta guerra che ci circonda, dopo tanti articoli e commenti un po’ di sana riflessione. Lo spunto è banale, un nero in una strada che si affanna ad indicare posti liberi alle auto in transito nella speranza di ricevere in cambio qualche euro. E la mente va e si allontana dalla guerra, almeno per un attimo.
Per tutte le guerre, passate e presenti: una poesia di Daniela Falconetti.
Quando la poesia chiama bisogna rispondere.
(di Nadia Chiaverini)
Credo che nascondere o modificare il proprio corpo che invecchia, faccia parte di un agire - imparato - che non vuole farci accedere con agio alla saggezza dell'invecchiamento.
Questa volta mi adatto forzatamente all’uso di usare parole “ongresi”, come disse una signora vecchianese tanti anni fa, quando andai a casa sua a prendere la figlia, con pantaloni a campana, camicia di seta, ciuffo sbarazzino biondissimo e una macchina sportiva rossa (prestata da un amico carrozziere): “G. vieni, c’è un ongrese che ti vole!”
Ma torniamo a noi e al titolo di una saga stellare universalmente conosciuta e amata, dove non c’è niente di impossibile, cominciando dai protagonisti.
Il comune di San Giuliano, insieme a quello di Calci, che ultimamente si sono appropriati della Voce del Serchio, come se quello di Vecchiano non avesse o volesse tener vivo l’interesse della sua popolazione, i due comuni dicevo, hanno finanziato un viaggio stellare alla ricerca di nuovi pianeti/impianti dove inviare i loro messaggi.
La redazione si prepara alla nuova sfida con il suo equipaggio ”Six wonderful editors” formato da Unknownboss, Skyvalter, Sergobi, Threlucas, Baldman (detto Alias o Trex) e Chiubecca, quello con qualcosa sempre a tracolla. Data la non disponibilità di Unknownboss abbiamo pensato di ingaggiare un lettore, tale Lastman, che ha gentilmente accettato. Allora tutti a bordo della Little garden car e via con l’ipospazio.
Primo pianeta visitato è stato Badriver, dove una tempesta solare ha distrutto ogni cosa vivente.
Qui non legge nessuno, contatore 0.
Prossima tappa Dryfeet.