Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Una cosa è conoscere i nomi degli animali, specialmente quelli del luogo dove vivi e vivono, e un’altra è da dove derivi il loro nome scientifico.
Uno dei più misteriosi è il tarabuso, raro “airone” che vive nel padule di Massaciuccoli.
Botaurus stellaris, il tarabuso, non ha etimologia (incerta è scritto nei testi consultati), ma basta andare in Sardegna per capirlo. Questo uccello era relativamente diffuso prima che venissero bonificate le paludi ivi presenti, dove era definito con il nome locale di boi forraiu (letteralmente bue fornaio) a causa del richiamo cupo e cavernoso. Proprio per via della voce terrificante, interpretata come la voce dei morti dall'oltretomba, questo animale era temuto e considerato foriero di sventure.
Botaurus è così facilmente spiegato, ma stellaris?
Tento io la spiegazione: il tarabuso mugghia specialmente la notte, quando si vedono le stelle, diversamente dai buoi che la notte dormono.
Altra caratteristica è il suo comportamento quando qualcuno si avvicina: immobile e collo disteso in alto tale da sembrare una canna…sì va bene, ma almeno chiudi gli occhi!
Toh! O te?
Se vuoi giocare a rimpiattarello, allora t'ho visto:
PIOMBA per me!