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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvivico silenzio
È il primo maggio, uno slpendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
#UNALTRACOSA di Enrico Tuzii - Università La Sapienza Roma
IL SENATORE MONTI METTE IL DITO NELLA PIAGA

29/11/2021 - 13:13

IL SENATORE MONTI METTE IL DITO NELLA PIAGA, sollevando il problema che l’infodemia in corso ormai da due anni ha causato nel nostro Paese.
Dando voce a tutti, in nome della democrazia,  si sono accavallate informazioni giuste e sbagliate, lasciando ai telespettatori (i meno colti d’Europa!) la facoltà di decidere cosa è vero e cosa invece non lo è.
Senza il greenpass, ad oggi, mezza Italia non sarebbe vaccinata e la pandemia sarebbe ancora in corso.


La soluzione non è quella proposta da Monti.
Non è il “controllo dell’informazione dall’alto”.
Non è una rinuncia alla democrazia.

La soluzione è la stessa che avremmo dovuto adottare quando la tv si impossessò della politica, più di 25 anni fa, giacché in quel campo le false notizie hanno fatto danni anche peggiori.

La soluzione è il “fact checking”,ossia accertamento dei fatti.

Gli attuali conduttori tv sono impreparati a questa funzione,e spesso non sanno nulla dell’argomento di cui si parla.
Hanno attenzione solo per i tempi pubblicitari.
Per il “tassativo” da mandare in quel momento a costo di interrompere il filo di un discorso che può fare chiarezza sul tema del dibattito.
L’importanza del ruolo sociale dei conduttori non è percepita dal mainstream mediatico, che li arruola come manovali dello spot pubblicitario e pure molto ben pagati.
La tv è solo una macchina da soldi e più si alzano i toni più sale l’audience.
È SOLO QUESTO che conta!

Occorre risolvere al più presto questo problema di civiltá e correggere questa pericolosa miopia.
Siamo primi in Europa per analfabetismo funzionale.
Un primato che sarebbe meglio far cadere…





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30/11/2021 - 9:00

AUTORE:
Paolo Gelli

... che su Omicron bisogna agire presto.
L’OMS che non c’è nessuna prova che la variante sua più pericolosa e che comunque con Omicron non è morto nessuno.
Tre notizie “sottopancia” al notiziario mentre uno si prepara il caffè.
Infodemia insomma: notizie in (almeno apparente) contrasto che hanno ingenerato confusione e nella confusione ci può andare a finire tutto. In particolare le notizie contrastanti sgonfiano una questione, la volgono quasi al ridicolo.
Perché guardate, stando almeno al mio non statistico campione, il delirio no-vax nasce con un sentimento di negazione: “è troppo grossa per essere vera, non è possibile che la mia vita venga stravolta così, ci nascondono qualcosa, vedrai che è tutta una manovra di... “mettete chi vi pare). Ricordo perfettamente i primi post dell’apocalisse pandemica di L. e di P.: tutti erano all’insegna di una specie di motto alla Woody Allen: “cosa penso del Covid? Sono assolutamente contraria!”
E quindi sarebbe bene che i preposti alla deontologia professionale dei giornalisti dessero delle regole un po’ ferree, con modalità un po’ meno democratiche, come ha auspicato Mario Monti, costretto subito dopo a mettersi in ginocchio sui ceci. Ma io non sono Monti e quindi concordo sul fatto che sarebbe utile una “comunicazione di guerra”.

29/11/2021 - 18:24

AUTORE:
Beppe il Nero

Altra new entry, direttamente dal mondo accademico di Facebook. Questo è forte eh ? Ha studiato psicologia, non è dato sapere quanto, ma ha studiato. E ha le ricette pronte per tutto. Anche quelle del suo medico.