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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
Renzi e Toti lanciano il partito di Draghi: per il Colle salgono le quotazioni di Marcello Pera
"Coraggio Italia Viva"

4/12/2021 - 18:32

"Coraggio Italia Viva"
Renzi e Toti lanciano il partito di Draghi: per il Colle salgono le quotazioni di Marcello Pera
Aldo Torchiaro — 4 Dicembre 2021

Le grandi manovre al centro si infittiscono: Italia Viva e Coraggio Italia stanno avviando, a fari spenti, un percorso comune in Parlamento. Per unificare i gruppi? Presto per dirlo. «Lavori in corso, precisiamo. Niente di definito ma la volontà di andare avanti insieme in un dialogo volto alla definizione», dice per IV Ettore Rosato, vice presidente della Camera, al Riformista.

Gli strumentisti sono tanti, si tratta di unire le orchestre e provare a suonare lo stesso spartito. Con il debutto per il gran ballo del Quirinale, dove la soluzione concertata può portare i 28 deputati e 17 senatori di Italia Viva a integrarsi con 24 deputati e 7 senatori di Coraggio Italia. Settantasei grandi elettori (più i delegati regionali, si pensi alla Liguria) che formano oggettivamente l’ago della bilancia presidenziale. «E uniti nella sintonia con la guida del governo di Mario Draghi», aggiunge Rosato.

Numeri alla mano, in questo modo si arriverebbe a costituire una ‘forza’ dal peso consistente, in grado di incidere sulle prossime scadenze politiche, a cominciare dalla legge di bilancio e dall’elezione del nuovo Capo dello Stato. Il confronto è in corso, soprattutto al Senato. I contatti si sono intensificati negli ultimi giorni tra Renzi e il capogruppo di Iv a palazzo Madama Davide Faraone da una parte e Giovanni Toti, Paolo Romani e Gaetano Quagliariello dall’altra.

Il legame tra Matteo Renzi e il sindaco di Venezia Brugnaro, contitolare insieme a Toti della formazione centrista, è forte. Riavvolgendo il nastro delle ultime settimane, nel discorso conclusivo alla Leopolda Renzi aveva parlato della necessità di rifondare lo spazio del centro: «Penso a Tony Blair, al suo impegno tutto rivolto ad allargare i confini dei laburisti conquistando il voto moderato. C’è chi insiste sull’identità e chi si lancia alla conquista del consenso più largo», aveva incitato i suoi.

I tempi rapidi dettati dall’agenda istituzionale hanno fatto il resto e incoraggiato Italia Viva e Coraggio Italia a procedere a tappe forzate. «Sì, stavolta c’è qualcosa di concreto, non è solo un “annusarsi” o un semplice “ballon d’essai”…» Dalle parti di Coraggio Italia confermano che è stato avviato un dialogo con Renzi per quello che definiscono un “patto di consultazione” per meglio coordinarsi in Parlamento. Primo passo, raccontano, per arrivare a una federazione, sempre a livello di Camera e Senato.

Almeno per adesso, poi nel futuro si vedrà. E se vale la proprietà transitiva, della partita sarà anche Clemente Mastella che oggi presenta a Roma, la sua nuova creatura “Noi di Centro”: «Ci guardiamo con simpatia con Toti e Brugnaro», dice, e fa sapere che al teatro Brancaccio saliranno sul palco anche Rosato e Quagliariello.

Il cantiere del centro guarda oltre, ad Azione e Più Europa. Se Benedetto Della Vedova smentisce, Carlo Calenda rimane freddo.

Da ambienti di Azione si riferisce che è stata apprezzata la correttezza per aver condiviso il progetto ovvero un’operazione con un primo step sul Quirinale, per poi pesare di più nel governo. «Gli abbiamo augurato buon lavoro», si spiega facendo presente che ad Azione non interessa il tema di un centro, ma «una proposta innovativa, di rottura del bipopulismo».


Fonte: Aldo Torchiaro
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