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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

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Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
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Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
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IMMAGINA San Giuliano
I nostri candidati
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di Giovanni Cominelli·30 Aprile 2024
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
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La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
di Peppe Papa
Quirinale, Casini la carta di Renzi: Berlusconi e l’incubo franchi tiratori

17/12/2021 - 23:52

Quirinale, Casini la carta di Renzi: Berlusconi e l’incubo franchi tiratori

Il Cavaliere non è più sicuro di potercela fare, sarebbero in molti pronti a tradirlo anche nel suo partito, addirittura c’è chi giura siano in duecento. Il piano del leader di Iv per consentirgli un’uscita di scena più che onorevole: l’ex presidente della Camera al Colle, lui senatore a vita e l’inamovibile Draghi a Palazzo Chigi

A Berlusconi cominciano a non tornare i conti. Sulla carta i numeri ci sono, la campagna acquisti va avanti a gonfie vele, ma quello che lo preoccupa è l’incubo dei franchi tiratori. Quelli, cioè, della sua parte pronti a tradirlo che, dicono, non sono pochi, qualcuno si è azzardato ha pronosticarne addirittura duecento. Un’enormità.
Le voci che arrivano dal Palazzo non sono per niente rassicuranti, raccontano di un fermento tra i parlamentari, anche quelli di Forza Italia, legato al timore che un’eventuale salita al Colle del Cavaliere possa provocare l’immediata dichiarazione di fine legislatura da parte di Pd e M5S.

Un disastro per moltissimi di loro che sanno non rimetteranno mai più piede a Montecitorio, o Palazzo Madama. Fine della giostra. E non bastano certo le rassicurazioni del ‘vecchio’ presidente Azzurro a tranquillizzarli, Letta e Conte, si dicono sicuri, non aspettano altro, al di là della retorica stucchevole sul “patto di unità nazionale”.

Insomma, l’attempato leader del centrodestra deve riconsiderare la faccenda, non può permettersi di uscire di scena umiliato da un manipolo di peones. Infatti, finora, si è dimostrato prudente, l’unico a candidarlo apertamente è stato Tajani per quel che vale, gli altri a cominciare da Salvini e Meloni, si sono limitati a dare un poco entusiastico assenso a sostenerne l’eventuale candidatura.
Di nuovo in alto mare, il tycoon deve decidere se correre il rischio, o invece giocare una partita diversa, ritirando il suo nome dalla contesa favorendo così una soluzione alternativa. Un gesto nobile che gli conferirebbe comunque un ruolo da protagonista, in fondo non male per la sua lunga carriera politica che potrebbe chiudersi con la nomina di senatore a vita da parte del prossimo presidente della Repubblica. Per lui un “risarcimento”.

Che è il progetto prospettatogli da Matteo Renzi la primavera scorsa e su cui il leader di Italia Viva sta lavorando alacremente incontrando, a quanto pare, apprezzamenti sia a ‘destra’ che a ‘sinistra’. La sua carta coperta, ma ormai più non tanto, è Pierferdinando Casini, il senatore bolognese, ex presidente della Camera, trentotto anni passati tra Montecitorio e Palazzo Madama e attuale parlamentare in attività più ‘anziano’.

Dunque, nuovamente Renzi, king maker come sette anni fa, dell’elezione quirinalizia, abile nello sfruttare il successo del governo Draghi – di cui è stato l’incontestabile ispiratore e considerato da mezzo mondo inamovibile da Palazzo Chigi – insistendo sulla necessità di una figura sufficientemente ‘terza’, moderata, esperta e europeista, garante di tutti.
E chi meglio di Casini, potrebbe rappresentare l’anello di congiunzione ideale tra centrosinistra e centrodestra, avendo ‘militato’ nella sua carriera su entrambi i fronti? Un aspetto questo sul quale sta spingendo, stando a quello che lasciano trapelare dal suo stretto giro, l’ex premier dem che già lo aveva candidato tra le fila del Pd nel collegio di Bologna nel 2018.

Il personaggio giusto su cui pare siano disposti a convergere il capo della Lega, un’ampia componente Pd, tutta la variegata galassia centrista, transfughi Cinquestelle assortiti e forse anche quelli di Fdi. Mancherebbe solo il sì finale di Silvio e il gioco sarebbe fatto.

Inutile dire, piaccia o meno, che questo rappresenterebbe un ennesimo capolavoro politico di Renzi il quale prenderebbe due piccioni con una fava, provocando l’isolamento dei grillini e un’ulteriore spaccatura tra i democratici. Non resta che aspettare per vedere come andrà a finire, sapendo che manca poco.



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