L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Si dice che chi vive nell’abbondanza, chi ha la possibilità di godere di privilegi e prebende è abbastanza comune non si renda conto della fortuna che gli è toccata. Già nascere bianco e in paese occidentale rientra nella categoria dei più fortunati, anche se raramente ci pensiamo e di solito lo diamo per scontato. Chi poi, oltre a questi privilegi di base, nasce anche in Toscana, a Pisa, a Vecchiano, si deve ritenere doppiamente fortunato.
Siamo nati in un Parco, siamo cresciuti sulla riva di un fiume, abbiamo boschi e montagne a portata di mano, il mare sotto casa, una campagna meravigliosa sia d’estate che d’inverno; abbiamo anche un lago e se ci spostiamo di pochi chilometri possiamo raggiungere città d’arte e luoghi di villeggiatura internazionali.
Il nostro territorio è vario e non piatto come nelle grandi pianure del Nord dove l’occhio spazia per chilometri senza incontrare nessun ostacolo, luoghi di una piattezza disarmante e monotona che fa intristire. Noi possiamo scalare colline, posiamo perderci nelle macchie, passeggiare lungo il mare, andare in barca a nostro piacimento su lago, fiume o mare.
Basta una bicicletta, un po’ di tempo e un po’ di salute per godere di tutto questo. Servirebbero anche delle buone piste ciclabili ma sembra che tutte le amministrazioni passate e presenti non le abbiano mai considerato utili e indispensabili per cittadini e turisti. Una cosa a dir poco curiosa per un Comune che ha la maggior parte del proprio territorio inserito in un Parco Regionale e una Marina a portata di bicicletta; ma è così nonostante le molte sollecitazioni e lo sviluppo in grande e continua crescita di un ti turismo di tipo ecologico-ambientale, anche internazionale, con progetti di ciclabili che uniscano il nord e il sud dell’Italia.
Con la bici non importa avere denaro, non importa essere ricchi, non c’è da spendere niente se non un po’ di tempo e di salutare fatica. Ma per capire bisogna però saper vedere, saper osservare quello che ci circonda cercando di dimenticare per un attimo il nostro occhio abituato e passivamente insensibile alla novità della bellezza e provando invece a guardarci intorno con quello del turista, dell’estraneo, di chi non conosce e non ha mai visto.
Allora quando in una giornata tiepida di sole in autunno e con il cielo terso arrivi in una Bocca di Serchio deserta e ti soffermi a osservare, con l’occhio pronto a giudicare la bellezza di dove ti trovi, solo allora ti rendi conto della fortuna che hai avuto a nascere qui invece che in una grande città o in un grande pianura.
Ma per tutti non è facile, l’abitudine può creare l’incapacità di osservare. Ci vuole un piccolo sforzo, un minimo impegno, una sia pur minima riflessione per poterci rendere conto di una situazione che diamo per scontata: quella di vivere in un posto da favola.
È vero che la pandemia che abbiamo vissuto, e che stiamo ancora vivendo ci ha cambiato, e non siamo purtroppo diventati migliori come speravamo. Siamo più ansiosi, lamentosi, più cattivi, più scontenti e cerchiamo sempre di dare colpe, di attribuire responsabilità e osservare tutto, proprio tutto, con uno spirito ossessivamente critico perdendo di vista quanto siamo stati fortunati.
Sono sempre di più quelli che spesso non riescono ad apprezzare quello che esiste di buono e positivo intorno a loro e che tendono a vedere sempre il peggio di ogni circostanza con un atteggiamento negativo che fa perdere obbiettività e in ogni situazione.Un atteggiamento ipercritico che tende ad aggravare il loro disagio.
Chi naviga anche poco sui social locali rimane colpito, e talvolta sconcertato, dalle continue lamentele su cose banali, su inconvenienti veramente di poco conto, su quisquilie insignificanti e ordinarie a cui seguono una serie di likes di conferma e piccole banali frasi di sostegno. Questa consonanza di idee non segnala la gravità del problema, ripeto spesso non più grave di una sciocchezza e non di rado legato ad un dissenso politico, segnalano invece un profondo senso di sfiducia, di amarezza, di risentimento verso l’oggetto della critica, di rancore talvolta, fanno capire che chi interviene a sostegno di critiche molto spesso ridicole appare molto lontano dalla serenità e dalla bellezza.
Chi lo fa, oltre ad un sottile legame con la sfera politica, si pone comunque ben lontano dalla consapevolezza e dal piacere di avere avuto in dono un regalo prezioso, quello di vivere, con tutti i problemi che vi possono essere in un Comune e in un territorio con tante criticità, in un luogo meraviglioso.
Foto: Filippo Masoni sito: https://filippomasoni.com/