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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
. . . prima che siano passati almeno 30/ 40 anni chiederà .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
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UN POPOLO DI IGNORANTI
di Trilussa

23/1/2022 - 10:07

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L’impoverimento del linguaggio forse non sarà l’unico o il principale motivo, ma i continui e ripetuti episodi di violenza nelle piazze e lo sconcertante aumento di numero degli idioti e degli odiatori sui canali social stanno diventando un serio problema sociale che meriterebbe maggiore attenzione.

Certo la pandemia, lo stare chiusi in casa, la scuola già insufficiente e spesso chiusa ha aggravato sicuramente lo stato mentale dei nostri giovani (si vede anche dall’aumento dei ricoveri negli istituti psichiatrici), ma il problema rimane culturale e l’impoverimento del lessico rimane fondamentale. Poi pare che a questo si associa anche una riduzione del QI (Quoziente Intellettivo) medio della popolazione dei paesi più sviluppati come risulta da questo studio.


“Il QI medio della popolazione mondiale, che dal dopoguerra alla fine degli anni '90 era sempre aumentato, nell'ultimo ventennio è invece in diminuzione, specie nei paesi più sviluppati. Una delle cause di questo fenomeno potrebbe essere l'impoverimento del linguaggio.

Diversi studi dimostrano infatti la diminuzione della conoscenza lessicale e l'impoverimento della lingua: non solo della riduzione del vocabolario utilizzato, ma anche delle sottigliezze linguistiche che permettono di elaborare e formulare un pensiero complesso.

La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato) dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente, limitato al momento: incapace di proiezioni nel tempo. 

La semplificazione dei tutorial, la scomparsa delle maiuscole e della punteggiatura sono esempi di “colpi mortali” alla precisione e alla varietà dell'espressione.

Solo un esempio: eliminare la parola "signorina" (ormai desueta) non vuol dire solo rinunciare all'estetica di una parola, ma anche promuovere involontariamente l'idea che tra una bambina e una donna non ci siano fasi intermedie.

Meno parole e meno verbi coniugati implicano meno capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero.Gli studi hanno dimostrato come parte della violenza nella sfera pubblica e privata derivi direttamente dall'incapacità di descrivere le proprie emozioni attraverso le parole.

Senza parole per costruire un ragionamento, il pensiero complesso è reso impossibile.Più povero è il linguaggio, più il pensiero scompare.

Come si può costruire un pensiero ipotetico-deduttivo senza il condizionale? Come si può prendere in considerazione il futuro senza una coniugazione al futuro

Non c'è libertà senza necessità.

Non c’è bellezza senza il pensiero della bellezza.”

Christophe Clave


Vale la pena di prendere seriamente in considerazione questa riflessione di Christophe Clave, un eclettico personaggio svizzero con competenze in materia di strategia e management (gestione) per evidenziare quello che ormai appare a tutti evidente, e cioè il decadimento culturale e del livello medio di intelligenza del popolo italiano e l’aumento degli episodi di violenza domiciliare e delle piazze.


 A molti politici questo potrebbe anche far comodo permettendo loro di nutrire i propri elettori, specie quelli con scarsa capacità di elaborare e capire idee e concetti appena appena più complessi, con semplici slogan, (meglio con poche parole, per non confondere), che possano essere presi come riferimento della propria posizione politica, del proprio pensiero. Questo perché non capaci di elaborare pensieri e/o idee autonome, o anche per pigrizia e/o comodità, affidandosi quindi alla elaborazione del “capo” preso come figura di riferimento per la propria posizione politica.

Una strategia non nuova ma imposta e fatta propria dal fascismo fino alla sua più alta forma di perfezione per orientare una popolazione di contadini e operai in parte ancora analfabeta e povera culturalmente.


La tecnologia ci sta involvendo e stiamo progressivamente smettendo di leggere, eliminando così la principale fonte di parole e di idee. Prima leggevamo di più: i classici, i contemporanei, i giornali, e questo serviva a conoscere, a sapere, a costruirci un pensiero autonomo, con concetti e idee che rimanevano nella memoria, che influenzavano positivamente la nostra capacità di ragionare.


La televisione all’inizio ha molto aiutato fornendo informazione e formazione specie a chi viveva isolato e ha avuto la possibilità di avere finalmente una cognizione del mondo. Ricordiamo il maestro Manzi che ha insegnato a legge e scrivere a milioni di italiani analfabeti, i servizi per tutto l paese di Mario Soldati, il teatro con le commedie dei De Filippo o del genovese Gobbi, i film del neorealismo, Gassman Sordi e De Sica. Questi rimarranno sempre come perle culturali di un mondo che appare lontano. La televisione se un tempo faceva cultura, ora riempie la nostra mente solo di immagini che non hanno bisogno di essere interpretate e che scompariranno alla prima immagine successiva che ne prenderà il posto.


Se dovessi dare un giudizio da quando questa deriva è iniziata direi con la comparsa dei nuovi canali privati, i canali commerciali, che ci hanno voluti meno intelligenti e riflessivi, meno capaci di pensiero autonomo, più facilmente malleabili per acquistare quel prodotto o seguire quel politico. La tv di stato si è dovuta adeguare in nome dello share (condivisione) abbassando pericolosamente il suo livello culturale. Anche la scuola si è adeguata: via latino e greco dalle scuole e il tecnicismo al posto della cultura, programmi trash alla televisione dove invece di far riflettere e discutere si invitano personaggi che garantiscano litigi e urli a favore dell’audience.


Michele Campione, maestro di giornalismo, diceva come in una profezia “ho paura che un giorno nasceranno esseri umani con la testa a cubo, come un televisore: sta prendendo il posto del nostro cervello”.
 
Siamo di fronte ad un impoverimento generale, culturale e lessicale, che ha portato a ragionare con poche parole e pochi pensieri, spesso sfocianti in atti di teppismo e violenza fisica e verbale, e in un analfabetismo funzionale di cui abbiamo le dichiarazioni di due esempi autorevoli come Tullio De Mauro e Umberto Eco.


«Il 70% degli italiani non capisce quello che legge”, affermava Tullio De Mauro nel 2016, e probabilmente neanche quello che vota. Queste le conclusioni di Tullio De Mauro, probabilmente uno dei più grandi linguisti del nostro Paese, che ha anche rivestito la carica di Ministro della Pubblica Istruzione.


E poi arrivò Umberto Eco con il celebre e sarcastico:
Se sei un analfabeta funzionale non capirai questo post.
"L’analfabetismo funzionale in Italia è una realtà, non è una definizione spocchiosa dei radical chic nei loro momenti di consapevolezza ultraterrena".

 

L’Italia è la seconda nazione europea, al pari della Spagna e dopo il primato turco, per numero di analfabeti funzionali o low skilled, pari circa al 47% della popolazione totale (fonte PIAAC-OCSE, Rapporto nazionale sulle competenze degli adulti).


Il mio nipotino di due anni spippola già con ditino sul cellulare per cambiare le immagini e ama incondizionatamente l’Uomo Ragno ma vedo che è anche interessato ai libri che gli leggiamo e spero che impari presto ad amare la lettura. Che legga molto e non rientri in quel 70 per cento di italiani che non capiscono quello che leggono, e nemmeno quello che votano, ma soprattutto non si rendono perfettamente conto del mondo che li circonda mancando di un pensiero autonomo. Si devono affidare ad altri per le proprie idee e le proprie posizioni, e non sapendo esprimere con parole le proprie emozioni spesso le oro pulsioni si traducono in atti di pura violenza fisica e verbale.

 
 

 

 
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24/1/2022 - 17:07

AUTORE:
Lettore VdS

...le radici non valgono a niente?
così con la prima ventata si fa il capitombolo al seguro....come i seguaci del Grillo dell'uno vale uno....oimmena però😢

24/1/2022 - 16:14

AUTORE:
lettrice vds

Caro Lettore VdS, Trilussa e vari parlano della gioventù odierna, non c'incastrano nulla i tesserato PCI ad un comizio di più di mezzo secolo fa.

24/1/2022 - 11:24

AUTORE:
Lux

A proposito di ignoranza caprina, mi vengono in mente i chiacchiericci futili e il gossip dilagante delle trasmissioni televisive giornaliere pomeridiane o i post che vengono regolarmente pubblicati sui social pieni di errori e che quasi nessuno nota più.
A dire il vero anche le serie infinite di storie banali con linguaggi insulsi e situazioni improponibili dalle soluzioni stucchevoli intrattengono orde di anziani e purtroppo anche non lasciano poi, se va bene, qualche misero sorriso...ma quante energie e risorse prosciugano senza lasciare spazio ai bambini adolescenti e giovani che avrebbero un gran bisogno di riflettere ragionare aprire i loro cuori e le loro menti su argomentazioni serie basate su studi e scienza o artistiche e letterarie...io non vedo nessuna proposta se non cartoni animati a gogò per i più piccoli...e vuoto assoluto per le altre fasce di età...se i bambini e i ragazzi crescono in questo ambiente così povero di stimoli, cosa ci aspettiamo che diventino? o sono geni per natura o sono destinati a soccombere a pericolose dipendenze o all'analfabetismo culturale.

24/1/2022 - 9:48

AUTORE:
Lettore VdS

...riferito a Gianni del Balestri in data imprecisata, può essere riferito anche a Gino della Dalma (Moccolo) od altri vecchi compagni che quella sera dopocena nell'anno xyxw erano li con me ad orecchi spalancati e bocca aperta a sentire il comizio di Enrico Berlinguer, li al cinema Odeon e.... purtroppo in tanti son volati in cielo.

A quei tempi di bassa scolarità, senza internet e varie TV che poi tanto varie non erano; primo e secondo canale, poi venne il terzo a direzione Curzi soprannominato "radio Kabul" per motivi politici "equanimi".
I comizi politici di Berlinguer erano molto seguiti come quelli sindacali di Luciano Lama per noi della sinistra che purtroppo leggevamo "solo" l'Unità la domenica sera in misura di 980 copie nel solo comune di Vecchiano (le ho viste alla stazione FS di Migliarino a metà anni /70 assieme a 6 copie dell'Avanti).
La Nazione di Firenze che ora troviamo liberamente "anche" nelle Case del Popolo era considerato "giornale del padrone" e/o causa fallimento del giornale di Antonio Gramsci che in estremis fu sostenuto da Maria Lina Marcucci ed addirittura "la Pitonessa" berlusconiana finita in FdI voleva fare l'editrice del novo L'Unità.

Ora attendiamo un nuovo Rinascimento dopo questa inaspettata pandemia.
Le ere politiche duravano 50 anni, ora non superano i 5 anni, vedi gli alti e bassi di Berlusconi, Renzi, Grillo, Salvini e...Lameloni messasi da sola (anzi no, con Fra-Toianni) contro il governo del Presidente sperando che l'incaricato Mario Draghi fallisse per fare incetta di voti anche dei destri/sinistrati-grillo/salviniani

...io speriamo che me la cavo! Studiate gente studiate e come sosteneva Antonio Gramsci: Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza.

24/1/2022 - 9:44

AUTORE:
Nonna Papera

Mi permetto di aggiungere soltanto questo: vi ricordate le letture e le opere d'arte o musicali che Alessandro Baricco leggeva e interpretava in TV e che affascinavano anche i lupi?
E la Melevisione o l'Albero Azzurro che hanno affascinato intere generazioni di bambini con storie linguaggi costumi e ambientazioni straordinari appositamente studiati per loro?
E adesso? Se non partiamo dai bambini in tenera età con letture degli adulti e libri con illustrazioni meravigliose che suscitano emozioni sensazioni profonde...e che poi aiutano ad esprimere stati d'animo e fantasticherie...sarà dura, sempre più dura!
Anche per gli adolescenti la lettura in classe funziona...abitua ad ascoltare in silenzio a meditare a rielaborare i passi più poetici in modo personale e a ragionare collegare aggiungere modificare secondo il proprio gusto e magari a rappresentare il mondo interiore con disegni e racconti...insomma gli adulti ci devono provare e riuscire in qualsiasi modo se non vogliono che questo disastro continui a peggiorare!

23/1/2022 - 23:55

AUTORE:
Amico di paese, e tre....

Nelle elezioni del 19 maggio 19968 Berlinguer era capolista nel Lazio, a Pisa c'è venuto nel 1982 per la festa de l'Unità nazionale a Tirrenia...

23/1/2022 - 14:37

AUTORE:
Altro amico (non a caso e per caso)

...Trilussa.
E come disse Gianni del Balestri il 15 maggio dell'/68...ops, correggo: era il 19 maggio 19968, e non alle nove ma alle 21,32 al cinema Odeon di Pisa dopo un comizio di Enrico Berlinguer: è proprio tutto quello che volevo dire io!
Ricordo mio padre quando seguiva le scene di "Nero Wolf" gli sceneggiati di Calindri, ma anche il maestro Manzi nella TV in bianco e nero.
Poi seguirono per noi i Ruggero Orlando che per primo ci parlò "a colori" e poi ancora Enzo Biagi che fu zittito dall'editto bulgaro da un suo diretto concorrente della diffusione delle parole che per Enzo erano fonte di saggezza elargita a piene mani e per l'altro effluvio di denaro per ogni minuto in più di pubblicità dei prodotti di consumo.

Certo chi non ha conosciuto Andrea Barbato e si trova in tutte le TV l'altro Andrea "Scanzi" e lo segue, poi crescerà come una liana (attaccato a qualcosa o strisciare per terra).

23/1/2022 - 13:42

AUTORE:
un amico

...e alla bellezza dei tuoi scritti neppure!
Bravo amico Trilussa, hai fatto una
incredibilmente vera relazione dell'impoverimento linguistico e parallelamente sociale della nostra gioventù.
Anch'io ho nipoti piccoli e meno piccoli che cerco in ogni modo di coinvolgere alla lettura e allo scritto di sensazioni che la nostra natura dà a piene mani e senza "connessioni"!
Bravo di nuovo e andiamo avanti così!
Un abbraccio.