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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Laura Cesaretti
Letta-Renzi, scoppia la pace. "Conte è una mina vagante"

1/2/2022 - 16:21


Letta-Renzi, scoppia la pace. "Conte è una mina vagante"

Il leader di Iv: Enrico si è tranquillizzato con il mio no a Casellati. Nei dem cresce l'insofferenza per Giuseppe Conte

Chiuso, dopo una settimana ad altissima tensione, il dossier Quirinale, il leader dem Enrico Letta si prende un giorno di pausa e si limita a celebrare in un tweet le «buone notizie per l'Unione europea» che arrivano da Italia e Portogallo. Da una parte la conferma di Sergio Mattarella, dall'altra la vittoria schiacciante del socialista (moderato) Antonio Costa.
Intanto Matteo Renzi, sorvolando lo scontro durissimo con lo stesso segretario Pd sul caso Belloni, nella notte di venerdì, celebra una ritrovata intesa con Letta: «Sui temi di fondo - dice al Corriere della sera - siamo sempre dalla stessa parte. Enrico si è tranquillizzato quando ha capito che non avrei mai fatto asse sulla Casellati, mentre in tanti pensavano che la avrei votata per fare io il presidente del Senato». Poi celebra la «clamorosa sconfitta dei sovranisti alla Salvini e dei populisti alla Conte», che apre «un periodo molto interessante nella politica italiana». Il leader di Italia viva pensa al rimescolamento che, dai cocci dello scontro sul Colle, può prendere il via negli schieramenti, mentre «Draghi a Palazzo Chigi e Mattarella al Quirinale» hanno il compito di assicurare «stabilità» al paese.

Per il Pd, però, la situazione è più difficile: dopo aver puntato a lungo sull'alleanza con i Cinque stelle, e sull'interlocuzione con la traballante leadership dell'ex premier grillino, Letta guarda con allarme all'implosione del partito di maggioranza relativa, e alla guerra fratricida che si è aperta lì dentro. Il leader dem non ha ancora mai preso le distanze o criticato apertamente Conte, ma tra i suoi diversi cominciano a farlo. Il più esplicito è Andrea Marcucci, che prende chiaramente le parti di Luigi Di Maio, su cui si è abbattuto un vero e proprio linciaggio da parte dell'asse pro-Conte ispirato da personaggi del calibro di Travaglio, Casalino e Di Battista: «Apprezzo l'equilibrio e il buon senso del ministro degli Esteri, che ha la capacità di essere un alleato affidabile e solido ed è vittima di attacchi sconsiderati». A differenza di un Conte tornato «a tratti giallo-verde», ossia alleato di Salvini, e di cui «non ho capito le mosse». Il Pd, è il messaggio, guardi al centro e supporti Di Maio, lasciando perdere un interlocutore che si è dimostrato infido. Anche il governatore emiliano Stefano Bonaccini accusa (senza nominarlo) Conte di aver provocato «un cortocircuito» sul Quirinale, e avverte che M5s deve «fare una scelta di campo chiara». La preoccupazione, non detta, è che l'odio per Mario Draghi porti il suo (illacrimato) predecessore a tentare di terremotare il governo, rialleandosi con la destra sovranista. «Ormai Conte è una mina vagante, che errore averlo inseguito e puntellato così a lungo», sospira una parlamentare Pd.





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