Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Ieri, nell’anno 1999, si spense uno dei grandi, se non il più, cantautori italiani: Fabrizio De André.
Le sue canzoni erano vere poesie, parlavano di tutto e di tutti, ricchi e derelitti, santi e puttane, eroi e corruttori. Ieri avevo pensato di onorarlo qui, dato che le altre volte nelle quali si è parlato di Lui, c’è stato un interesse di diversi lettori, poi non ho potuto avvicinarmi al PC e lo faccio adesso, dopo aver girato tutta la mattina in cerca di qualcosa che si intonasse ad una delle sue liriche.
Una delle più toccanti è “Il sogno di Maria” dove spicca un verso straordinario: “dove all’ulivo si abbraccia la vite” e mi è scattato un forzato abbinamento con il luogo dove mi trovavo, sulle colline avanesi, dove le balze ospitano giunchiglie e non viti, ma l’unione esiste intensa.
…Volammo davvero sopra le case,
oltre i cancelli, gli orti, le strade,
poi scivolammo tra valli fiorite
dove all’ulivo si abbraccia la vite.
Scendemmo là, dove il giorno si perde
a cercarsi da solo nascosto tra il verde…
Fabrizio, ti dico questa: quando uscì il tuo album, La buona novella, mi accompagnasti in un lunghissimo viaggio a Lipsia dove avevo un lavoro. Una lunga giornata che passò felicemente, continuamente in tua compagnia.