L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Informativa del Presidente del Consiglio dei Ministri sulla crisi in Ucraina- Intervento del segretario PD Enrico Letta
Siamo qui per ribadire con forza il sostegno al Governo che ci rappresenta in questa delicatissima e difficile situazione. Le sue parole, sig. Presidente del Consiglio, ci hanno confermato che questo sostegno è messo in buone mani. In questo momento il nostro pensiero va innanzitutto alle vittime, alle vittime innocenti di una innovazione completa nella politica internazionale.
Quello che è successo in questi ultimi giorni non si era mai visto. Il Presidente Putin ha preso in giro tutto il mondo occidentale, le cancellerie, ha fatto ciò che nessuno avrebbe immaginato avvenisse; e invece è avvenuto.
Noi vogliamo esprimere solidarietà al popolo ucraino, vogliamo esprimere solidarietà alla Comunità ucraina in Italia. Lo abbiamo fatto ieri, lo rifaremo anche oggi; incontrerò l’Ambasciatore ucraino subito dopo questa nostra seduta della Camera dei Deputati. Voglio esprimere solidarietà a tutti i militari e diplomatici italiani che sono impegnati in questo momento e che fanno grande il nome del nostro Paese. Ci sono dei momenti in cui contano i Governi.
Questi sono i momenti, in particolare, in cui le decisioni sono concentrate nelle mani dei Governi, delle istituzioni – europee, internazionali – delle strutture tecniche, di quelle militari. Ma ci sono momenti nei quali il Parlamento, come lei ha detto sig. Presidente, è la casa della democrazia, è la casa di tutti gli italiani. Il Parlamento ha un ruolo unico e insostituibile, è luogo collettivo dove si decide dove si va, tutti insieme, qual è la direzione di marcia. Dove si cambia, anche, la direzione di marcia.
Perché questo luogo rappresenta 60 milioni di italiani, rappresenta l’Italia. Abbiamo una responsabilità enorme in questo momento e noi dobbiamo cambiare la bussola con cui abbiamo agito fino ad oggi su questo tema. Diciamocelo francamente: tutti eravamo in quest’aula due giorni fa, abbiamo parlato di fronte al Ministro Di Maio e il dibattito era su temi ben diversi, i toni erano ben diversi rispetto a quelli di oggi.
Noi dobbiamo aver chiaro che questo momento, il 24 febbraio dell’anno 2022, è il nuovo 11 settembre, è il momento in cui cambia la storia. Il cambio della storia, delle relazioni internazionali, il cambio del mondo, ci obbliga tutti a cambiare l’approccio col quale muoverci in questo momento.
La bussola con la quale noi dobbiamo dare forza innanzitutto al principio più importante di tutti: difendere la liberta e la democrazia, che è il più importante principio e in questo Parlamento deve essere al centro della nostra attenzione.
Ieri l’approccio di tutti noi, diciamo la verità, era di limitare i danni il più possibile di una vicenda fastidiosa, difficile, altra rispetto a noi e lontana; oggi noi dobbiamo tutti insieme dirci che Putin non deve vincere questa guerra, Putin non deve vincere questa guerra, perché questa guerra è una guerra al popolo ucraino, alla libertà, alla democrazia, e tutti insieme dobbiamo combattere per la nostra libertà, la nostra democrazia.