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La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

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Correva voce, al Circolo, che Bruno della Baldinacca .....
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di Mario Lavia
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di Biancamaria Coli seg. PD Circolo di Nodica
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di Umberto Mosso
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IMMAGINA San Giuliano Terme
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Crollo mura di Volterra; mozione di Pieroni (Pd)
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A cura di Erminio Fonzo
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da Museo del Bosco
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
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Forum Innovazione di Italia Economy" II EDIZIONE
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Valdottavo, 17 maggio
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Pisa: quartiere delle Piagge
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Pisa, 16 maggio
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Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
di Umberto Mosso
SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BIANCA?

7/3/2022 - 12:39

SUL PONTE SVENTOLA BANDIERA BIANCA?

 

Ho partecipato, per dieci anni, ad altre manifestazioni contro la guerra. Tra il 1965 e il 1975 il movimento per la pace era forte nel mondo intero perché parlava una sola lingua, da Washinton a Roma, da Berlino, Parigi e Londra a Berkeley, Ottawa, Sidney: fermare l’aggressione straniera e riconoscere l’indipendenza del popolo vietnamita. Quel movimento era sostenuto da un crescente schieramento di forze politiche e da uomini, come Giorgio La Pira, Martin Luther King, Mohammad Alì, Olof Palme, Alexander Langher che, da nonviolenti, non chiesero mai la pace senza distinguere gli aggressori dagli aggrediti.

Tra chi era stato costretto a combattere e lo faceva colpendo il nemico in casa, e chi per prevalere massacrava, col napalm o le bombe al fosforo, la popolazione civile.In quegli anni ci si interrogava sulla differenza tra nonviolenza e pacifismo e il mondo conservatore dava del “comunista” a Papa Paolo VI che aveva osato, con l’Enciclica “Populorum progressio” (1967), mettere in discussione il concetto di “proprietà della terra” arrivando a definire legittima la ribellione del popolo contro un oppressore. Lo stesso destino riservato oggi dalla destra a Papa Francesco.

E molti di noi andavano scoprendo che essere nonviolenti non comportava escludere sempre e in ogni caso la guerra. Perché la Pace non è semplice assenza di guerra, ma si ottiene superando la guerra che in talune circostanze anche il nonviolento è costretto a combattere. Come ci aveva spiegato la metafora di Gandhi “Supponiamo che un uomo venga preso da una follia omicida e cominci a girare con una spada in mano uccidendo chiunque gli si pari davanti e che nessuno abbia il coraggio di catturarlo vivo. Chiunque uccida il pazzo otterrà la gratitudine della comunità e sarà considerato un uomo caritatevole” (Gandhi “Teoria e pratica della nonviolenza”).

Non posso credere che chi ha indetto la manifestazione per la pace di sabato scorso a Roma, creda davvero che si possa mediare con Putin una soluzione pacifica chiedendo a Russia e Ucraina, posti sullo stesso piano, di deporre le armi.

Davvero si pensa che si possa chiedere a un popolo costretto a combattere per la sua indipendenza di arrendersi al ricatto di un dittatore sanguinario che ne approfitterebbe per schiacciarlo definitivamente? Davvero si è convinti che, forti di quella resa, Putin non si spingerebbe oltre nel suo sogno imperialista arrivando fino al Baltico? “Solo Hitler ha seminato più morti e bugie di Putin” scriveva ieri Furio Colombo, non certo un uomo di destra e un estremista filoatlantico. Ed è bene che l’abbia scritto sull’house organ della guerra ibrida della Russia in Italia. Così avranno potuto leggerlo anche “gli utili idioti”, come definiva Lenin quelli che appoggiavano la rivoluzione d’ottobre senza averla capita. Guardando video e foto delle manifestazioni di Praga, Parigi, Londra, tutte convocate per condannare l’aggressione russa all’Ucraina, o le scene di repressione dei manifestanti a Mosca o San Pietroburgo, ho provato vergogna.

Vergogna per l’ipocrisia delle parole di Landini, per l’ingenuità di tante persone trasformata in indiretta o aperta complicità col carnefice dell’Europa.

Vergogna per la rappresentazione plastica della corruzione profonda, ideale, culturale e politica di una parte della sinistra, che nella sua agghiacciante metamorfosi conservatrice non sa più distinguere torti e ragioni.Vergogna per l’assenza delle bandiere del popolo aggredito, che qualcuno ha proposto siano sostituite da uno “straccio bianco”, che non è segno di pace, ma di resa.

Vergogna immaginando la soddisfazione del Cremlino difronte a quello spettacolo indegno, da sindacato giallo. La pace non si conquista cedendo agli imperialisti, ma costringendoli a trattare.

E questo può avvenire solo se Putin capirà di non poter ottenere con la guerra quello che vuole.

Perché è la sua guerra russa che va fermata, non la resistenza dell’Ucraina contro l’invasione, che è anche speranza di trattativa.

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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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7/3/2022 - 13:22

AUTORE:
Bruno Baglini, ex sindacalista CGIL

...che il mio sindacato CGIL Federbraccianti con la mia partecipazione diretta per i contratti dei florovivaisti che essendo a capo già a 24 anni come delegato d'azienda "Rose Barni" con 23 iscritti CGIL uno CISL e due agnostici e quindi a livello provinciale ero chiamato da Lauso Selmi alle trattative dei contratti a livello provinciale.
Segretario generale era Luciano Lama, poi venne Trentin...poi più niente! Come è stato possibile... e quindi lasciai la tessera CGIL e se proseguivo mi trovavo Camusso e Landini che mi firmavano la tessera--oimmena...


Camusso pensionata con 10/15 volte gli emolumenti pensionistici maggiori di mio padre e con la partecipazione al CNEL altri soldi e via, ed ecco il perchè votò NO nel referendum che prevedeva la sua abolizione (mentre in Parlamento la sua abolizione fu votata per 5 volte da Bersani, Speranza, Epifani e "quelili", altrimenti cascava il loro governo e sarebbero andati a casina anticipatamente.

Landini voleva "scendere in campo" in politica come fece Berlusconi facendo un proprio partito che poi aborti prematuro (Piepoli lo dava al 2,5%) come il partito di D'Alema ConSenso poi battuto dalla Lezzi nel suo collegio pugliese.

Le uscite politiche di Maurizio Landini sono sempre "anche" un disastro comunicativo.
Dice deve intervenire l'ONU.
Lo sa l'urlante (per niente) Maurizio che la Russia ha diritto di veto come la Francia, gli USA ed il Regno Unito ed altre potenze atomiche sulle decisioni ONU?

Non a caso e per caso che Conte Giuseppe chiamando a Chigi il senatore Matteo Renzi per proporgli "uno scambino" tu mi lasci al governo del paese Italia ed io ti mando a fare il Segretario ONU e il senatore fiorentino non ne fece di niente perchè NIENTE era chiamato a decidere.
Anche "il giovane" Macron ha proposto l'ONU a guardia delle centrali atomiche aggredite dall'esercito guidato dall'oligarchia russa, ma son chiacchiere ed i caschi blu a mio avviso non son capaci neppure a "difendere" il retone di Argante dal libeccio.
Bene Bombardieri che non si è fatto "bombardare" dai PACIFINTI della mia ex CGIL.