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La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

Sei fuori tema. Ma sappiamo per chi parli. . .
. . . non so se sono in tema; ma però partito vuol .....
Quelle sono opinioni contrastanti, il sale della democrazia, .....
. . . non siamo sui canali Mediaset del dopodesinare .....
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San Giuliano Terme, 18 maggio
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di GIOVANNI SANTANIELLO - Intervista a Stefano Ceccanti (La Sapienza)
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Pisa, 16 maggio
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Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
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Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
di Giuseppe Papa, giornalista professionista direttore - Cityweek.it | LinkedIn
L’inarrestabile declino del Movimento che ha perso per strada i cittadini e si è affezionato alle poltrone

31/3/2022 - 0:01

L’inarrestabile declino del Movimento che ha perso per strada i cittadini e si è affezionato alle poltrone


Mario Draghi lo tratta a pesci in faccia, Matteo Renzi lo irride, mezzo Partito democratico non ne può più, la fronda interna guidata da Di Maio lo marca come un’ombra, la vita si è fatta impossibile per Giuseppe Conte (ri)confermato leader del M5S. L’unico che gli tiene ancora bordone, ma chissà ancora per quanto, è Enrico Letta, il segretario dem, non proprio un combattente.
Si è reso conto di avere poche carte in mano, il rivendicato peso parlamentare è ormai un guscio vuoto, il Movimento è frammentato in mille pezzi e c’è chi tiene famiglia e pensa che tra non molto la pacchia è finita e si torna a casa. Poi c’è Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri diventato il più draghiano dei draghiani, il quale ha riunito intorno a sé tutti quelli che non si rassegnano a dire addio alla Capitale, costi quel che costi.
Non sono pochi e, anche se la lotta interna è all’ultimo sangue, seguono compatti le indicazioni del loro capocorrente, ambizioso come loro. Prendere atto di non contare niente a palazzo Madama e Montecitorio è stata, insomma, una bella botta per Conte tanto da spingerlo a rivolgersi alla piazza, il vecchio popolo dei cittadini rimasto fedele ai principi fondativi.
E allora tiene il punto sulle spese per il riarmo, sapendo di solleticare insofferenze mai sopite nella pancia del suo elettorato, che è poi l’unica cosa che può fare per provare a sopravvivere politicamente. Il ceffone rifilatogli dal premier nell’incontro a quattrocchi sull’argomento è stato fragoroso.
Gli ha spiegato che si va avanti con il programma di governo senza tentennamenti e che nel caso lui decidesse di sfidare comunque Palazzo Chigi “chiedendo di rinnegare un impegno internazionale assunto dall’Italia”, chiederà alla maggioranza di “contarsi in parlamento”.
In pratica, un avviso di sfratto ‘se non fai il bravo’, concetto condiviso anche da Mattarella dal quale, Draghi, si è recato a riferire della situazione e del colloquio avuto poco prima con l’ex premier pentastellato. L’avvocato ha incassato il colpo, da autentico ‘azzeccagarbugli’ si è barcamenato tra rassicurazioni sulla volontà di rompere e mostra di muscoli.
Una esibizione, però che ha dato la stura a Renzi di approfittarne per prenderlo di mira alla sua maniera di irriverente repulsione. Mentre il mondo vive un momento drammatico, ha spiegato in un video su twitter, da noi succede che “tutti i media danno spazio a Giuseppe Conte, leader dei Cinquestelle, che prova a far cadere il governo”.
“Conte ha aumentato le spese militari quando era premier più di quanto abbia fatto io e ha promesso di portarle al 2% – ha proseguito il capo di Iv – oggi ha cambiato idea non soltanto per mettere in difficoltà Draghi, ma anche e soprattutto perché deve inseguire i sondaggi. Questa è la politica di oggi. Se hai idee e valori fai politica, se no segui i sondaggi”.
Ma Conte fino a che punto vuole arrivare? E’ la domanda che rimbalza, invece, con insistenza in Transatlantico tra i parlamentari democratici che si trovano stretti tra l’insistenza del presidente grillino e l’aut aut posto da Draghi. Letta ha provato, come al solito, a pacificare intervenendo anche lui su twitter richiamando tutti al buon senso.
“L’Italia lascerebbe sbigottito il mondo intero – ha avvertito – se si aprisse ora una crisi di governo. Sarebbe crisi dannosa per noi, per tutti noi. E sarebbe tremendamente negativa per il processo di pace e per chi soffre per via della guerra. Noi – ha concluso – lavoriamo con impegno per evitarla”.
Si va be’, ma con l’avvocato del Tavoliere che si fa? Sono in molti tra i dem a ritenere che alla fine “Conte sta mettendo in difficoltà innanzitutto noi, il Pd, più ancora che Draghi”, sarebbe forse il caso di guardarsi intorno e incominciare a considerare la possibilità di accompagnare all’uscita il parvenu della politica e la sua corte di saltimbanchi del nulla.
Ma da questo orecchio, il segretario non ci sente, in verità spalleggiato da quelli di ‘Base riformista’ del Ministro Guerini che ha in mano il ‘core business’ del momento. Nessuno scossone per ora. E che Dio ce la mandi buona.



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31/3/2022 - 21:57

AUTORE:
vecchianese di s. Frediano

È come la partita a carte, solo che uno non capisce. Te gioi cuori e lui risponde a picche. Oppure trattasi di realtà alterata. Forse dalla saccenza. E va beh, d'altra parte quando si viene da lontano, senza aver trovato la via, ci si attacca al predicatore più scaltro, che si crede il più bravo. Sarà un board ?
Comunque sia I.T.I.S.....

31/3/2022 - 20:34

AUTORE:
Lettore

Chi? L'ultimo è stato l'avvocato del popolo che ci racconta di essere il "capo" del partito di maggioranza relativa.
Poco prima di lui il Di Maio ci faceva sapere ogni 3x2 che Lui era il capo politico dell'allora maggioranza relativa ed ora ne ha consegnata quasi metà al successore che fra espulsi perchè non pagavano la retta al figliolo di Casaleggio e se vediamo il partito maggiore di questo Parlamento è il gruppo misto con li si la maggioranza relativa è di ex grillini che invece di dimettersi da parlamentari, son li abbarbicati ai 20/30mila euri sicuri al mese.
Eh si, ne abbiamo viste e sentite a rifarsi dagli spariti Bertinotti...noi comunisti... e Di Pietro...noi di mani pulite...Bona Ugo.
Con nuove elezioni con il taglio dei parlamentari voluto dai grillini e dal prono Zingaretti; vedremo se Zingaretti et Conte diventeranno legislatori al posto di Taverna e magari anche l'aspirante D'Attorre stipendiato provvisoriamente da Speranza.

Vederemo; diceva Arduino Del Corso.
Ma una cosa è già certa: non vedremo mai un Conte ter, la spallatina a Supermario minacciata ierdilà dal Conte Appula è 'ndata acquita!
Buon pesce d'aprile prossimissimo

31/3/2022 - 17:49

AUTORE:
Francesco T.

Il lettore non sembra voler essere della partita, infatti la butta in vacca come se fosse una gara, o una partita, fa lo stesso. C'era la posizione Draghi, c'era la posizione Conte. Tutti e due volevano la stessa cosa, ma con tempi diversi. La via di mezzo è stata trovata. Chi non si arrende parla di bluff, di like, a me invece sembra una normale trattativa di governo. Certo, a qualcuno avrebbe fatto piacere uno scontro per vedere chi usciva sconfitto, ma sconfitto ne è uscito chi, non avendo argomenti, irride i presunti avversari, che, tanto per ricordarlo sono ancora il partito di maggioranza relativa.
Altrimenti perché Draghi, dopo l'incontro con Conte, è andato subito al Quirinale, per vedere il tramonto romano ?
Credo che il sig. Giovannino capirà anche queste semplici parole, più di altri.
Buona serata di nuovo.

31/3/2022 - 16:42

AUTORE:
Lettore

...e non più Conte e nemmeno Trenta ma Guerini a quel ministero.
Poi il 28% della spesa militare va anche ai carabinieri per la difesa interna, sia sulle strade e per i rubba galline che con la crisi aumenteranno fascioni lisi e lucchetti saltati.
L'Italia non costruirà mai bombardieri perchè non vorrà riprendersi i territori conquistati dai romani, ma come ha detto Giorgio Rutelli su altro articolo su questo giornale, le guerre di domani non saranno più come quelle "pionse ed antiquate" del regime russo, ma riguarderanno la cibernetica in genere.
Conte lo sappiamo, capisce meno del suo predecessore a capo di un movimento di svampiti ed ora svampati e la "mossetta" l'ha fatta in ragione di agguanta like e per differenziarsi dal draghista Di Maio e che era un "bleffe" l'ha capito anche Giovannino del Bertelli che abita alla discesa del ponte di Luicchio.

31/3/2022 - 16:11

AUTORE:
Francesco T.

Caro Papa ( non Francesco ) poteva aspettare un po' prima di celebrare il funerale a Conte e ai 5 Stelle. Il Presidente Draghi, coerentemente con il suo credo, voleva rispettare gli impegni internazionali, presi da altri, nel 2014, e per questo aveva deciso di " tirare dritto ", senza ascoltare le ragioni di Conte. Il quale, non rinnegando la ragione delle spese militari, tra l' altro da lui stesso aumentate con il suo governo nel 2019, chiedeva che tali spese fossero diluite in tempi più lunghi, causa crisi economica post pandemica, ovvero 2030.
Mi si insegna che la politica è l' arte del compromesso, non che io sia molto daccordo, è una opinione personale chiaro, ed è quello che è avvenuto. Il ministro della Difesa Guerini, dopo riunioni varie, a diversi livelli, ha deciso, e Draghi con lui, lo ha affermato stamani alla conferenza stampa con i giornalisti esteri, di spalmare la cifra del riarmo nazionale fino al 2028. Trovata la quadra, anzi due. Si perchè l' emendamento di Fdi, già fatto proprio dal Governo è, ops, sparito. Quando si dice " prendere due piccioni con un baccello ( fava )".
Buona serata.