Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
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LA RESA DEL RUBLO
Putin fa dietrofront: i “paesi ostili” pagheranno il gas ancora in euro
Spinto dagli oligarchi il presidente russo è costretto a ritirare la decisione presa alcuni giorni fa per rispondere alle sanzioni dell'occidente
Contrordine compagni, pagare il gas in rubli non è più imminente. “Ci vorrà tempo” perché “ci sono questioni tecniche da sistemare” spiega Dmitri Peskov, il portavoce del Cremlino, affinché nessuno pensi che si tratta di una ritirata tattica o strategica che dir si voglia, in ogni caso da domani tutto resta come prima. Anche questa battaglia per il momento è perduta.
L’Eni, la Total e tutte le altre imprese dei “paesi ostili”, a cominciare da Germania e Italia, quelli che secondo Vladimir Putin hanno tradito, continueranno a pagare in euro, come è scritto nei contratti fin dal momento in cui sono stati stipulati i contratti. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz dal canto suo sostiene che si aprirà una trattativa parallela, rublo e gas verranno messi in due panieri diversi e affrontati nel loro specifico. Un’operazione complicata, vedremo cosa ne uscirà fuori, certo una soluzione tortuosa rispetto a quella attuale.
Comunque vada, è chiaro che zar Vlad ha compiuto un gesto disperato quanto sconsiderato e adesso cerca di uscire dalla trappola che si è costruito da solo. E’ probabile che a convincerlo siano stati gli stessi oligarchi che guidano i grandi gruppi energetici, a cominciare da Aleksej Miller di Gazprom, perché proprio il monopolista del gas rischia di essere la vittima principale dell’ukaz putiniano.