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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Non cancellerò
Quella foto tua
Come la gioconda
E la rosa gialla
Sulla pelle mia
Stare insieme a te
In quest anni miei
Insieme a tutto il resto
Tu .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
Lettera di Letta a Santoro
Lettera aperta a Santoro su giornalismo e guerra in Ucraina

1/4/2022 - 11:38


“Lettera di Letta a #Santoro: 

𝗟𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗮 𝗮 𝗠𝗶𝗰𝗵𝗲𝗹𝗲 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗼𝗿𝗼 𝘀𝘂 𝗽𝗹𝘂𝗿𝗮𝗹𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗲 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗶𝗻 𝗨𝗰𝗿𝗮𝗶𝗻𝗮.


Caro Michele,
 nella tua lunga e appassionata lettera ho cercato, senza trovarla, una parola: "resistenza". Il valore fondante della nostra Repubblica, il segno distintivo della vicenda della sinistra in Italia.

La resistenza contro l’aggressore di un popolo che combatte casa per casa per la sua libertà. Che è anche la nostra libertà di cittadini italiani ed europei. Da un lato un esercito invasore, dall’altro un popolo invaso.

 Io sto con quel popolo. E il PD è e sarà sempre dalla parte dei popoli oppressi: dalla parte di Jan Palack proprio come te. Prima ancora, nel giudizio storico, contro i carri armati russi, a Budapest come a Praga, o sotto il muro di Berlino per festeggiare la ritrovata libertà.

 Se per il popolo ucraino oggi oppresso - proprio ora sotto le bombe e i missili - c’è anche solo una possibilità di negoziato, lo si deve a un atto di resistenza fiera e senza compromesso. Lo si deve alla ribellione di chi non si consegna, non si arrende, non si inginocchia. Chi siamo noi per dire loro di inginocchiarsi? La lista degli errori dell'Occidente non può essere un argomento sufficiente per persuaderli alla resa.

E non possiamo nemmeno negare che se Zelensky si fosse arreso, con la nostra colpevole inerzia sullo sfondo, oggi non ci sarebbero né un tavolo delle trattative, né forse una parvenza di speranza per il futuro della democrazia.

 Del resto, non solo in Ucraina ma anche in Polonia, a Vilnius o a Praga, a Stoccolma o Helsinki, non ci sono processi alla Nato, ma appelli alla protezione della Nato e dell'Europa.

Un'Europa che peraltro ha avuto una reazione ferma, intransigente, finalmente degna.

Dici che non esiste, l'Europa. Io dico che esiste eccome e che anzi sta dimostrando, come diceva Jean Monnet, di trovare dentro la crisi le ragioni più profonde della propria unità. È accaduto con la pandemia, con un piano di ricostruzione finanziato con debito comune. Accade oggi, con la guerra. Questo sono le sanzioni. Questo è il sostegno alla resistenza ucraina. Questo è il sì, finalmente senza ambiguità, all'accoglienza di milioni di profughi.  Questa è anche, per inciso, la reazione ferma e unitaria agli accenti troppo marcati di Biden sul cambio di regime, che in tanti in Europa abbiamo stigmatizzato, me compreso. 

Atti politici inequivocabili coi quali a Putin diciamo che non si cede ai ricatti.
Se abbiamo fatto errori in passato, il primo è nell'aver sottovalutato per anni la natura di Putin e dopo il 2014 l'aggressività di un regime che invadeva Paesi sovrani, soffocava il dissenso e violentava la verità.

A proposito di verità: bisogna dire con chiarezza quanto pervasiva sia stata per anni e anni in Occidente la propaganda di Putin. Davvero avvaloriamo una par condicio delle fonti che mette sullo stesso piano la Tass e Reuters? Sputnik e Le Monde o il Guardian? L'ultimo dei media occidentali ha una credibilità infinitamente più alta di quelli che sono solo portavoce di Putin nella propaganda di Stato.

 E a proposito di pluralismo: in Russia c’è un regime che i giornalisti li ammazza e i dissidenti li incarcera; l’Italia è certamente il Paese europeo dove più intenso è il dibattito e dove le voci critiche rispetto alle scelte del governo hanno più spazio rispetto a quelle favorevoli.

 L’idea che ci sia qui da noi un tentativo di oscurantismo nei media, per di più avallato o alimentato da PD, è falsa e inaccettabile. Perché un conto sono le posizioni sull’invasione della Russia, sulle quali continueremo a confrontarci, un conto il presunto soffocamento delle voci “libere”. Che in verità sono squillantissime su tutti i nostri media.

 Per quanto ci riguarda l'indignazione, più che un maccartismo immaginario, la continueremo a riservare a un’aggressione che in una notte, tra il 23 e il 24 febbraio scorsi, ha portato milioni di ucraini a non svegliarsi più in casa propria. Che ha causato la morte di migliaia di civili ucraini e di migliaia di giovani militari russi. Persone che hanno terminato la propria esistenza per colpa, prima di tutto, dell’imperialismo di Vladimir Putin e del suo regime.”

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1/4/2022 - 17:34

AUTORE:
Massimo

Qui sopra i commenti, qui sotto cosa dice Santoro. Si può non essere daccordo ma mi sembra giusto che il lettore sappia cosa ha detto prima di leggere i commenti dei critici.
A proprosito di bambini, quelli morti a Bagdad sotto le bombe USA pare siano stati 5.000!

Michele Santoro ospite di Corrado Formigli a Piazza Pulita su La7. Il giornalista è intervenuto commentando la guerra in Ucraina parlando delle responsabilità di Putin e confrontandole con altre guerre del passato. «Processiamo Putin, ma allora processiamo pure Bush...» ha detto «A Baghdad bambini morti bruciati dai missili». Poi ha risposto alla domanda: come fermiamo Putin? «L’Europa faccia un accordo con lui, questo è il momento migliore perché Putin non ha realizzato i suoi obiettivi ed è in difficoltà. Ma per offrirgli una via d’uscita l’Europa deve dire a Biden che la sua linea è sbagliata, Biden non vuole la pace. Ma vuole che continuiamo a sostenere la resistenza con le armi»

1/4/2022 - 15:57

AUTORE:
Watson

Santoro = Catalano "La pace è meglio della guerra"!