Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Il 61,4% degli italiani è contrario all'aumento delle spese militari al 2% del Pil, come chiesto dalla Nato all'Italia, mentre il 27,3% è favorevole. L'11,3% non si esprime. Lo rivela l'ultimo sondaggio di Euromedia Research, che sonda il parere dei cittadini su un tema che sta spaccando la politica italiana.
Alla domanda "secondo lei aumentare la spesa militare cosa significa?", poi: il 37,6% risponde "distogliere investimenti da settori che hanno bisogni prioritari", il 30,6% "maggiori investimenti in attrezzature militari", il 10,3% "maggiori investimenti nella ricerca tecnologica", il 6,3% "aumentare la presenza di militari", il 4,8% "maggiori investimenti in università che insegnano matematica, scienze, fisica, tecnologia, ingegneria". Il 47,3% si dice quindi contrario all'aumento delle spese militari anche se ci fossero maggiori investimenti in tecnologie, ricerche e materie scientifico-tecnologiche. A favore, in questo caso, il 40%, con un 12,7% di intervistati che non si espone.