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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

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Pisa, 17 marzo
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Comune di Vecchiano
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. . . quello che si crede sempre il migliore, ora .....
. . . la merxa più la giri, più puzza e te lo stai .....
. . . camminerebbe meglio se prima di fare il tetto .....
Ad un grosso trattore acquistato magari con l'aiuto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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ANPI sotto attacco
di Trilussa

25/4/2022 - 18:45

  
In questi tempi di guerra in cui l’attenzione dovrebbe essere rivolta a quella sfortunata popolazione ucraina aggredita brutalmente dal dittatore sovietico, si parla molto della posizione dell’ANPI riguardo al conflitto. Ritorno sulla definizione di atteggiamento di tipo binario della nostra mente nei confronti di questa guerra di fronte alle moltissime notizie che ogni giorno ci forniscono i media accompagnate dai più svariati pareri di personaggi, più o meno qualificati, ma ognuno ben sicuro del proprio parere, della propria posizione.


Con questo tipo di atteggiamento, aggravato da un comprensibile coinvolgimento emotivo, si rischia di perdere la capacità di allontanarsi dalla scena, dalla brutalità delle immagini  e delle notizie, per vederla da lontano e inquadrarla in un contesto più vasto.


C’è una curiosa parabola indiana dell’elefante per spiegare  questo: https://it.wikipedia.org/wiki/I_ciechi_e_l%27elefante.


Succede come nelle foto quando si perdono i grigi e si vedono solo il bianco e il nero, dimenticando o volutamente escludendo i particolari, le sfumature e concentrandosi solo su un unico obbiettivo finale, quello di schierarsi apertamente da una parte e condannare tutto quello, e tutti quelli, che guardano la cosa con un occhio diverso.


Fino ad atteggiamenti sicuramente antidemocratici di denigrare ed offendere personaggi che osano fare distinzioni non gradite, anche se collocati dalla stessa parte di sostegno e solidarietà al popolo ucraino e di condanna della tremenda aggressione subita.

 

Così si sprecano sui giornali, compreso questo modesto giornalino online, a firma precisa, attacchi personali al Presidente Pagliarulo per la posizione nota dell’ANPI su questa guerra, da parte di personaggi  che vanno a cercare nel suo passato quello che può giustificare l’ attacco diretto alla persona, anche l’ offesa, rimanendo vittime della loro stessa rigida posizione ideologica che non ammette mediazioni, non fa nascere nessun dubbio (il seme della democrazia!), che non da scampo all’avversario di turno, reo solo di avere una posizione non corrispondente alla loro. Condizionati, spesso, da pareri personali di alcuni che ritengono migliori di altri, in una contrapposizione assoluta che non lascia spazio alla mediazione ma che porta a posizioni radicali di pro e contro, bianco e nero, dentro o fuori.  

O addirittura al “con me o contro di me” tipico del narcisismo patologico.


Perchè ci sono due strade. Ci si può calare nel conformismo del pensiero unico ed allora si può dire e scrivere cosa si vuole confortati dalle immagini crudeli che ogni giorno ci vengono proposte dagli inviati sul fronte di guerra. Immagini atroci che colpiscono tutti e inducono redattorucoli di provincia, ma anche giornalisti famosi e stimati ad attaccare tutti coloro che si permettono di metter un “ma” prima di esprimere il loro pensiero.

 

O invece cercare di capire le cause di quello che succede, di quello che si poteva fare per non farlo succedere, proporre nuove strade per trovare una soluzione che non può non partire dall’analisi degli atteggiamenti degli attori prima della guerra: Putin ma anche Biden, Unione Europea, Nato.

 

Per quanto riguarda il presidente Biden (troppo anziano e forse anche un po’ svanito) e l’America in genere devo dire di averne perso un po’ fiducia da quando Colin Power davanti al Congresso americano alzò una provetta piena di polvere bianca (farina? borotalco?) per giustificare la morte prossima di qualche decina di migliaia di iracheni, bambini compresi, per gli interessi americani sui pozzi petroliferi di quel paese.


Questi divergenti diventano paria, cacciati dalle televisioni dove, affermano i detrattori, sono ospitati non per esprimere le loro idee ma solo per fare audience, indicati tutti (basta una frase non allineata) come filoputiniani, filorussi ed equidistanti quando va bene, nonostante tutti si siano dichiarati apertamente e chiaramente a favore dell’invaso e contro l’invasore.  E nel tritacarne ci vanno anche personaggi che fino a ieri, prima della guerra, venivano lodati e considerati benemeriti della società come Cecilia Strada, o ottimi giornalisti come Marco Tarquinio il direttore dell’Avanti (quotidiano cattolico), o Caracciolo il direttore di Limes e in forma più sfumata e rispettosa lo stesso Papa Francesco che si è espresso contro l’invio delle armi.


Qualche giornalista più intelligente e straordinario come Fabrizio Gatti si è per il momento salvato, ma stando bene attento alle parole e comunque raro ospite di trasmissioni televisive, campo di caccia riservato a Federico Rampini che nei confronti del direttore dell’Avanti Marco Tarquinio lo ha definito “fra i tanti che lavorano per Putin”. Credo non ci voglia una grandissima intelligenza per capire quanto questa frase non solo sia sbagliata ma possa rientrare tranquillamente nel novero delle cazzate.


E’ questo il clima che si respira e non è molto produttivo scrivere articoli e fare dibattiti su polemiche interne mentre tutta la nostra attenzione dovrebbe essere rivolta a trovare strade per incontri e colloqui di pace fra i due contendenti.


In questo triste scenario è uscito recentemente su MicroMega un lungo articolo diffamatorio nei confronti dell’ANPI a firma del suo direttore, Paolo Flores d’Arcais che proponeva, in seguito, un confronto faccia a faccia proprio con il presidente ANPI. Si unisce a molti altri articoli diffamatori, di personaggi famosi e anche meno come il sindaco di S.Anna di Stazema ospitato cortesemente sul nostro giornale, con frasi che dimostrano come sia facile schierarsi senza appello da una parte e catalogare senza appello quella avversaria.


Oltre ad una serie di accuse ed offese per rimarcare il concetto e favorire il disgusto per il Presidente l’articolo di MicroMega si apre con una foto doppia dove da una parte c’è una vittima della guerra e dall’altra il volto sorridente dello stesso Presidente. Dire fazioso mi sembra poco, direi disonorevole e cafone per chi usa l’immagine in maniera tanto diffamatoria. Per questo il comunicato della segreteria rifiuta la richiesta di confronto diretto (foto 1 e foto 2).


Non entro nel merito del giudizio sul presidente ANPI, su cui ognuno può dare il suo parere, e che, come dice Sabino Cassese, farebbe molto meglio a tacere, ma quello che colpisce è il livore e il tono che viene usato nei suoi confronti. Un segno evidente di come i toni siano troppo alti e si perda il senso della misura e del rispetto reciproco.


Finisco ribadendo, per evitare ogni equivoco sulla mia posizione riguardo a questa guerra, che non parteggio per Putin e mi sento a fianco della popolazione ucraina ma credo che la cosa sia molto più complessa di quello che appare e che viene quotidianamente proposto, che le immagini terribili di ogni giorno ci facciano perdere di vista l’obbiettivo finale, quello di un accordo che segni la fine della guerra.


Il presidente Zelenky continua a chiedere armi, capisco la sua posizione di aggredito che si vuole difendere, ma mi piacerebbe si sgolasse anche a chiedere più diplomazia e iniziative da parte di una UE piuttosto assente e che al momento si limita, oltre le armi, a decretare sanzioni che non sappiamo cosa facciano in Russia, ma sappiamo benissimo cosa stanno facendo alla nostra economia.

 

PS
Un articolo un po’ più lungo del solito ma essendo stato accusato di “avere poche idee e confuse” mi sono dilungato un po’ di più e me ne scuso coi lettori. 

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26/4/2022 - 18:39

AUTORE:
vecchianese di S. Frediano

Le spese militari, sempre che accada, aumenteranno da 25,8 miliardi l' anno, circa 38 milioni al giorno, a 38 miliardi l' anno, 104 milioni al giorno. Conte, si può fare il nome, non morde, aveva proposto il 2030, Guerini, ministro della Difesa ha deciso per il 2028. Il pdc Draghi lo voleva addirittura dal 2024...
Rinunciare al Mes, e prendere i 209 miliardi del Recovery fund, sempre Conte, è stato sensato. Neanche il tanto osannato Draghi ha mai preso il Mes, eppure anche lui era dentro la pandemia, febbraio 2021, segno che non serviva. Altro che inganni....

26/4/2022 - 15:17

AUTORE:
Citta Dino

...sia stato tratto in inganno da quel che hanno scritto gli amici dei due segretari CGIL/ANPI che vogliono salvarli da una fine ingloriosa del tipo di: Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Rivoluzione Civile che son contro tutto e tutti e così facendo contano meno del due di briscola che se è picche, loro tre son del seme opposto.
nota: che dall'1,6 al 2% sono 1miliardo e 7 dal 2028 e non dal /30 come come stabiliva il PdC prima di Draghi Mario (colui che rinunciò al MES per la sanità in piena pandemia)

26/4/2022 - 14:27

AUTORE:
vecchianese di S. Frediano

Se quelle di Trilussa sono poche, quelle di Cittadino sono esauste. Dove ha letto che Pagliarulo e Landini hanno cambiato idea sull' invio di armi in Ukraina ? Proprio ieri a Milano, alla manifestazione nazionale del 25 Aprile, tutti e due, nei loro interventi hanno ribadito la loro contrarietà a mandare armi e a portare al 2 % del Pil le spese militari. Giusto per parlare di fermezza, sarebbe utile che il presidente Draghi dicesse da che partite di spesa verranno tolti gli eventuali aumenti per le spese militari. Direi che, per quanto riguarda sociale e sanità abbiamo già dato. Giusto per orientarsi in attesa del 2023...

25/4/2022 - 23:26

AUTORE:
Trilussa

Chiedo scusa del lapsus, sono sempre ancora un po' socialista!

25/4/2022 - 20:04

AUTORE:
Cittadino ....

...idee poche e confuse ora non sono aggiornate! Perchè le idee si possono anche cambiare come diceva Mao Tse Tung: solo i micci (ciuchi) ed i morti non cambiano mai idee.

Dice che; sia il Presidente ANPI Pagliarulo ed il segretario CGIL Landini, ora dicono di sostenere "anche" con le armi e non solo con invio di giubbetti anti proiettile (inutili di fronte ad un cacciabombardiere che come dice Margelletti è in grado di scaricare 24 tonnellate di bombe ogni viaggio Russia-Ucraina)
Ritengo inutile la lotta sull'uomo Pagliarulo/Landini e sai/sapete perché.
Se io ho un idea non più fideista da dopo il /63 del popolo e dei dirigenti della federazione russa dopo che sono entrati con i carrarmati in Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia ed ora in Ucraina sempre per la stessa paura dalla nostra "contagiosa" democrazia, perchè altri debbono per forza mantenere la loro idea di partenza? Forse che la fermezza di Draghi, Mattarella, Smuraglia, Bombardieri ed altri dirigenti politici di centro e di sinistra non incidono anche sui "bitubanti" della sinistra-sinistra?

Datemi mezzo Putin, vi do due Mattarella, diceva il Matteo sbagliato , ma gli do il poco peso che merita; lui non è della mia "famiglia politica"
...poi "il caso" Di Maio Luigi è emblematico; Lui ha cambiato in corso/corsa 36 delle sue ultime certezze, dal no a tutto al si a tutto e basti vedere i fumetti ironici che girano su quel "povero ragazzo".
Ora chiede scusa al rieletto Presidente Macron dei gilet gialli che...credevo avessero un guasto alla macchina e...

25/4/2022 - 19:12

AUTORE:
Leonardo Bertelli Migliarino

" Non ti curar di loro ma guarda e passa ". Purtroppo è un male endemico di questo paese : seguire il gruppo piuttosto che esporre le proprie idee. Si rischia di meno e si può sempre fare finta di niente.
L'unica cosa, Tarquinio e
è direttore di Avvenire.