Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Bella domanda!
Nella primavera sbocciano i fiori (ci ho pensato tanto prima di scriverlo)!
Candidi interi prati di margherite falciate da solerti giardinieri, cigli di strade luccicanti di laccati ranuncoli d’oro, scarpate di ferrovie con lenzuoli di rape color dell’alba, rossi alberi nudi di foglie ma ricoperti con un mantello di fiori porpora/lilla, il siliquastro detto albero di Giuda ma non è vero niente perché solamente era in Giudea ma la cristianità ne ha fatto colore per i paramenti…e i fiori del mio giardino.
Questa cascatella viola(?) di campanelle mi ha scombussolato nelle mie conoscenze botaniche quando ho cercato precise notizie sulle caratteristiche della campanula, nome questa volta latino e non greco.
Piccola campana con il corrispondente francese di “clochette” e l’inglese “bell-flower” tramutato poi in “blue-bell”. Qui i puristi francofoni si sono appropriati di questo nome, campana blu, per coniare il nuovo attributo che sonasse come quello del complesso di ballerine che furoreggiava nei locali di Parigi e Londra: le “Bluebell”, chiamando la campanella Bluebelle, stesso suono ma diverso significato: blu e belle.
Le mie campanelle non sono blu come la varietà adansa, ma un viola rosato carico come quelle che nascono nelle rocce, varietà murales. Stesso fiore ma diverse abitudini.
Non importa la varietà, il colpo d’occhio è magnifico lo stesso e volevo condividerlo con Voi.
Clic!
Passo sul p.c. ed ecco la beffa!
La campanula viola murales si mostra sul video di un blu carico adansa!
Colpa della macchina fotografica che non conosce le tonalità?
Mi adatto a fare una foto con il telefonino e stesso risultato!
Non avrò mica il cervello collegato con l’obbiettivo?
Non sarò miica daltonico?