L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Quando ero bambina aspettavo con entusiasmo la seconda domenica di maggio perché era la festa della mamma e coincideva con quella del paese di Migliarino dove vivevo con la mia famiglia.
Arrivava il “luna park “in piazza della Libertà e che per noi giovani ragazze e ragazzi era meta di ritrovo e divertimento, questo però dava inizio ad un subbuglio dei paesani e delle paesane, perché evidenziava il momento in cui era ora di cominciare a prepararsi per il grande evento della domenica. In quella occasione a pranzo c’era sempre qualche ospite per tagliare e mangiare insieme la torta coi bischeri, Regina della festa. Tutto girava intorno alla torta coi bischeri, le donne di quasi ogni famiglia avevano la loro ricetta segreta che si tramandavano per queste torte gustose. La prenotazione degli ingredienti nei negozi di alimentari del paese era d’obbligo per non rimanerne senza, poi c’era la scelta di un giorno o due per dedicarsi alla preparazione dell’impasto, la cottura del riso e gli ingredienti per il “ripieno” (buzzo). Il procedimento non era, ed è complicato ma lungo da preparare per la quantità da fare.In casa mia il compito di tortaia toccava a mia nonna Silma, la quale si organizzava all’inizio della settimana per la spesa degli ingredienti, invitava sua madre, sua sorella e tutte le donne di casa per essere aiutata nella preparazione di questi dolci speciali. Si usava la collaborazione tra donne, questo era un momento anche per parlare. Veniva trovato per l’occasione lo spazio per queste preparazione, ricordo il gigantesco tavolo di legno, dove sopra venivano sistemati man mano gli ingredienti. Io e mia sorella non potevamo aiutare perché eravamo d’intralcio alle loro mansioni, ma stavamo in agguato a quella stanza e appena potevamo andavamo a rubare un po’ di pasta frolla e ci riempivamo la bocca con una ramaiolata di ripieno…
Uhm, uhm pregusto ancora quell’amabile squisitezza in bocca…
Le torte che venivano preparate erano molte perché si usava regalarle ai parenti dei paesi vicini…Nodica, Vecchiano, Pontasserchio e San Giuliano; si… perché la protagonista principale di ogni paese era ed è …la torta coi bischeri. La maggior parte delle donne migliarinesi che pianificavano di fare le torte, prenotavano il forno da Vando, il panaio di paese, che non sopperiva a tutte le richieste. Il fornaio organizzava dei turni e orari raccomandandosi di rispettare la puntualità.Le donne differenziavano la propria teglia di alluminio con dei segni o lettere affinché, infornandole tante insieme non si confondessero con quelle delle altre famiglie. Queste torte cotte si conservavano fino alla festa della domenica sopra della carta gialla messa sull’armadi delle camere, andare a letto la sera era una tortura per il profumo inebriante che ti faceva venire l’acquolina in bocca e le faceva sognare la notte. Ma a quel tempo si potevano mangiare e condividere solo il giorno della festa, quindi i palati, le gole e le pance di tutte e tutti rimanevano in attesa. Ma cosa ha di tanto speciale questa torta coi bischeri? Intanto è un dolce antico e tipico del territorio Pisano che ancora piace molto e nei giorni nostri 2022 questa torta viene venduta dalle pasticcerie anche in tutti periodi dell’anno ed è diventato per i turisti un dolce caratteristico Pisano. Rimane comunque un dolce casalingo ricco cioccolato fondente, riso, cacao, uvette, canditi e pinoli, ripieno della particolare pasta frolla dorata e decorata nel bordo con dei 'bischeri' fatti da mani esperte e dotate di una buona dose di bravura!
Nel mio quaderno di ricette è riportata la ricetta delle torte coi bischeri di pugno di mia Nonna Silma, la quantità da lei scritta… era la dose per chissà quante torte!
Pasta frolla:·
18 uova·
2 kg di farina 00 (poi quanta ne prende…)
1 kg di zucchero·
½ kg di burro·
70 gr di rigonfio (ammoniaca per dolci)
2 Limone grattugiato per il buzzo ·
1 kg di riso·
1 kg di cioccolata amara·
1 kg di candito cedro·
1 kg di uva sultanina·
400 gr di cacao amaro·
500 gr di pinoli ·
400 gr zucchero·
2 bicchieri di liquore (rum o sambuca o strega)·
5 uova·
Zucchero di vainiglia per la rifinitura
Note: La torta co' bischeri è un dolce tipico di Pontasserchio, frazione del comune di San Giuliano Terme, e Vecchiano. La torta co' bischeri dall'Aprile del 2007 ha un marchio registrato e un proprio disciplinare.
Il marchio è di proprietà dei Comuni di San Giuliano Terme e Vecchiano. I "bischeri" dai quali la torta prende il nome sono i ripiegamenti di pasta frolla dell'impasto realizzati sul margine esterno della torta. Il termine, dai significati assai vari in Toscana, come persone ingenue e poco furbe, ma ha in questo caso sembra voler prendere scherzosamente il significato fallico.
P.M.