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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Umberto Mosso (a cura di BB, red VdS)
LA ROULETTE RUSSA DI CONTE E SALVINI.

21/5/2022 - 12:50

            LA ROULETTE RUSSA DI CONTE E SALVINI.

 

Facciamo un gioco. Lasciamo stare ogni considerazione storica, politica o etica sulla guerra in Ucraina. Non diamo giudizi, ma prendiamo per buone le motivazioni di Putin e limitiamoci a prendere atto dello stato di fatto sul terreno di guerra. Detto questo rispondiamo alla domanda: come far cessare la guerra?

Due risposte vanno per la maggiore, le tante varianti rilevano poco.

Da un lato, quella di chi sostiene che occorra intensificare il sostegno - anche militare - all’Ucraina, perchè Putin si sentirà costretto a trattare la pace solo quando si convincerà che non può vincere la guerra. Dunque sanzioni, armi e offerta di trattativa.

Dall’altro quella di chi è convinto che se gli Usa e la Nato non invieranno più armi all’Ucraina questa non sarà più in grado di combattere e la guerra finirà.

In effetti questo ragionamento sembra non non fare una piega, al punto che, se la guerra finisse per consunzione dell’Ucraina, non ci sarebbe neanche più bisogno di trattative diplomatiche. Se la vedrebbero direttamente tra russi, armati fino ai denti, ed ucraini disarmati, ai quali non resterebbe che rimettersi alla clemenza del Cremlino.

Affari loro.

Chi la pensa così dovrebbe sentire l’obbligo, soprattutto morale, di dire anche cosa immagina che succederebbe dopo che il suo desiderio si realizzasse. Nessuno può pensare che una resa degli ucraini arresterebbe l’occupazione dell’intero paese da parte dei russi. Se non altro per giustificare le migliaia di morti russi col conseguimento dell’obbiettivo originario.

Ed è fortemente prevedibile che non cesserebbero i massacri, non solo di militari, ma anche di civili, considerati “collaborazionisti” per avere partecipato alla resistenza, attiva o passiva, come è stato promesso più volte dal Cremlino e messo già in atto nelle zone occupate dai russi. Bucha insegna.

Beati gli ucraini così denazificati, anche da noi ci vorrebbe questo, pensa qualche apprendista stregone.Tralascio di analizzare le criticità politiche e umanitarie, interne e internazionali che l’Ucraina, lasciata alla mercé di Mosca, produrrebbe come elemento permanente di crisi. Innanzitutto per la sicurezza e la stabilità in Europa.

Si può anche decidere di premiare uno Stato che esercita un potere violento su di un altro, occupandolo ed annettendolo, ma bisogna sapere che questo legittimerebbe qualunque altro Stato voglia esercitare questo potere. E le rivendicazioni territoriali aperte sono molte e pericolose. Pensiamo a Taiwan, solo per dire.

Il mio ragionamento è paradossale?

Niente affatto. Se nel governo italiano prevalessero le posizioni di Conte e Salvini e l’Italia, come chiedono con motivazioni pretestuose e avventuriste, rompesse il fronte solidale dell’EU e della Nato, non è detto che verrebbe meno il sostegno - anche militare - degli altri paesi all’Ucraina, ma di certo saremmo isolati e autoesclusi dal contesto delle democrazie aperte e liberali. Chi, cinicamente, ne fa solo un discorso di interesse economico dovrebbe rifletterci. Nel caso, invece, che l’operazione di disarticolazione dell’occidente dovesse andare in porto e il progetto imperiale di Putin fosse premiato, la sua guerra vittoriosa uscirebbe dai confini ucraini, come lui stesso ha più volte dichiarato negli ultimi dieci anni, e dovremmo solo decidere da quale parte combattere davvero la terza guerra mondiale.

Tutto questo per cosa?

Per guadagnare un pugno di voti a due in cerca di rivalsa?

Conte e Salvini giocano alla roulette russa, ma puntano la pistola alla tempia dell’Italia.  A chi rispondono?

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21/5/2022 - 17:04

AUTORE:
Roberto

C'è un poblema. Mosso non se n'è accorto e va per la sua strada senza uscita, o meglio, verso un'uscita molto pericolosa.

Il problema è che da entrambe le parti in guerra si fanno dichiarazioni di vittoria. Ed è un problema perchè siccome non si potrà fare una pace senza che qualcuno ceda qualcosa sarà difficile poi spiegare ai cittadini dei due stati che comunque una vittoria c'è stata.
Meglio sarebbe si cominciasse a dire la verità e cioe che la Russia non cederà mai i territori conquistati e che nessuno dei due vincerà mai la guerra.
Per Mosso e i suoi assidui fans consigliereri di leggere il libro di Franco Cardini e del generale Fabio Mini (di cui ho letto un estratto) Ucraina, la guerra e la storia per evitare di dire caxxate.