Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Vittorio Ferla sabato 28 Maggio 2022
di Umberto Minopoli
Qualcuno ha azzardato a paragonare la guerra di Putin a una lotta di classe internazionale tra ricchi e poveri.
Il sequestro del grano, bloccato dai russi nei porti ucraini, sta piegando le economie più povere dell’Africa e del mondo. Il nostro Premier ne ha fatto la prima delle priorità. La risposta di Putin a Draghi è il ricatto di un malfattore. Incurante del dramma della fame che sta creando ha irriso le richieste di Draghi subordinando l’allentamento della morsa sul grano all’eliminazione delle sanzioni.
Si è rivelata una balla la richiesta principale dei putiniani nostrani: “fate un’iniziativa diplomatica invece che inviare le armi”. All’iniziativa diplomatica Putin ha risposto: “non è il momento”. Segno che lui ha una sua agenda, che prescinde da ogni mossa diplomatica.
Il disfattismo dei putiniani d’Italia che agitano a vuoto le parole “pace e diplomazia” si dimostra anche sul cosiddetto “piano italiano” di pace presentato ai russi: irriso, perché contemplava una soluzione politica delle richieste territoriali dei russi, senza lo smembramento dell’Ucraina. Che invece è l’obiettivo di Putin.
Quindi non c’è diplomazia che tenga, i russi vogliono solo la vittoria militare, incuranti dei tempi (non è vicina) e dei mezzi (distruzioni e macerie ).
La Lega e 5 Stelle cavalcano la paura e l’egoismo di una parte di italiani che, nei sondaggi, dichiarano di preferire la sconfitta dell’Ucraina al prosieguo della guerra. Questi sondaggi sono contraddetti da quelli elettorali dove salgono il Pd e Fratelli d’Italia, i più convinti nel sostegno alla Resistenza Ucraina, mentre Salvini e Conte continuano a scendere.
E’ comunque, squalificante e immorale che il sostegno all’Ucraina venga condizionato, per alcuni partiti e per un pugno di intellettuali disfattisti, da sondaggi elettorali o di opinione che mettono ai voti la dignità di un popolo e il suo diritto a difendere l’integrità del suo territorio.
Con i putinisti italiani la frattura rischia di diventare morale e difficilmente colmabile quando arriverà la pace.
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Vittorio Ferla
Giornalista, direttore di Libertà Eguale e della Fondazione PER. Collaboratore de ‘Linkiesta’ e de ‘Il Riformista’, si è occupato di comunicazione e media relations presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio. Direttore responsabile di Labsus, è stato componente della Direzione nazionale di Cittadinanzattiva