Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
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«L'umanità davanti alla tragedia calata dall'alto, che non lo riguarda, si fa indifferente, si gira dall'altra parte, sia se si tratta di un campo di sterminio per ebrei, sia se si tratta di una città ucraina rasa al suolo. E così capita che i testimoni di quegli orrori, penso a Primo Levi, ad Edith Bruck, ai soldati italiani reduci di guerra o a me stessa, pensino di non venire neppure creduti. La gente non vuole vedere in faccia l'orrore, ecco perché ad un certo punto della mia vita ho capito che dovevo raccontare».
Lo ha detto la senatrice Liliana Segre, collegata in streaming a un incontro al Festival dell'Economia di Torino, in un dialogo con Gad Lerner, «La memoria rende liberi».
Ha poi parlato della difficoltà di parlare ai figli di quei momenti, di quei dettagli, «è certamente più facile parlarne con estranei», e al tempo stesso dell'ineluttabilità di testimoniare e raccontare l'orrore e le sue ingiustizie, come nel caso dell'immigrazione e delle morti in mare: «Anche in quel caso il meccanismo è l'indifferenza per quello che pare lontano. Ma come si fa a non dire nulla, a non parlarne? Sono persone che lasciano casa e affetti e rischiano la vita. Chi non ci pensa è fortunato».