Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Così l'Autore ci spiega il suo libro:
"Nel proporre ai lettori una seconda edizione di un libro che ha avuto una sua storia e un suo percorso di successo, a distanza di vent'anni, è naturale porsi alcune domande e alcuni, ragionevoli, dubbi.
Il primo riguarda senz'altro l'interesse che potrà suscitare nei lettori: in quelli che hanno letto la prima versione, ma anche in coloro che lo prenderanno in considerazione per la prima volta.Certi libri non hanno scadenza, non passano di moda, non invecchiano, certi libri, meraviglia, talvolta con il tempo perfino migliorano, come certi vini ben custoditi.È in questi casi, dunque, che vale la pena riproporli, in una veste grafica nuova, arricchiti sia nelle parole che nelle immagini.Per prolungare quel viaggio, per esplorarne nuove piccole deviazioni, alla scoperta di angoli o prospettive rimaste nascoste a un primo sguardo, o a una prima edizione.Tornare sui propri passi: un'operazione non facile per un Autore, che con umiltà e orecchio attento si è messo in ascolto, per accogliere immagini sussurrate di ima Pisa dimenticata, trasformata in un racconto vivido, che scorre davanti agli occhi della mente restituendoci un coro di ritratti che sanno passare dalla dimensione privata della sfera individuale e familiare a quella corale di una comunità cittadina.Un libro pensato per viaggiare indietro nel tempo, alla ricerca di volti, di eventi e di luoghi della Pisa del dopoguerra e della ricostruzione, anni memorabili ma talvolta colpevolmente dimenticati o costretti a rifugiarsi nelle pieghe del nostro inconscio" ci ricorda l'Autore, che prendendoci per mano ci accompagna in questo viaggio nella Pisa di una volta."