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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Non cancellerò
Quella foto tua
Come la gioconda
E la rosa gialla
Sulla pelle mia
Stare insieme a te
In quest anni miei
Insieme a tutto il resto
Tu .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
Di Mario Lavia
A non riveder le stelle

19/7/2022 - 6:37


A non riveder le stelle

Conte offre a Draghi un possibile capolavoro: ripartire dopo aver frantumato il grillismo

Giuseppi lo ha davvero sfonnato de brutto, ma il pronome “lo” si riferisce al M5S. Anche se il premier dovesse lasciare, i Cinquestelle stanno andando in briciole. E le elezioni, prima o poi, lo confermeranno

L’assemblea permanente dei grillini in stile settantasettino, nascosta in un bel palazzo al centro di Roma, in certi momenti si trasforma in un processo proletario contro i dissidenti che aumentano a ogni riunione e che, il più delle volte, sono parlamentari di prima nomina, redarguiti anche pesantemente dai “duri”, i vecchi capi, proprio come nei “Demoni” di Fëdor Dostoevskij – pur senza voler paragonare una figura tragicamente enorme come Stavrogin a quella borghese piccola piccola di Giuseppe Conte, un uomo che sta perdendo tutto e che continua a rilanciare senza avere più un soldo in tasca.
Già, per colpa dell’avvocato e dei suoi seguaci, il M5s si sta liquefacendo nella calura di luglio e nella propria immaturità umana e politica. Mario Draghi, da questo punto di vista, ha già vinto la partita. Ha distrutto i carrarmatini del Risiko che l’avvocato in delirio aveva piazzato contro il premier: i dadi della politica gli hanno dato torto. E il tavernacoliere “lo sfonnamo de brutto” è diventato un “semo stati sfonnati noi”.

Il problema, come in tutti i gruppi estremisti populisti stalinisti, è che chi dissente ha paura. Qualcuno ha parlato, altri se ne sono già andati, altri ancora (forse una trentina di parlamentari) prima di mercoledì lasceranno la cupa dimora dei Demoni di Giuseppi: il che fa dire che se quello statista di Luigi Di Maio non avesse rotto il giocattolo avrebbe potuto prendersi il Movimento e cacciarne Conte e le sue sorelle, dalla Raggi alla Taverna alla Lezzi, insieme a Rocco e i suoi fratelli.

Comunque vada a finire, Giuseppe Conte è il liquidatore testamentario del grillismo, il notaio che sta redigendone l’atto di morte: e non è impossibile che alla fine sia costretto a dimettersi, forse dalla politica tout court, e riapra lo studio legale. Conte sta perdendo la battaglia della vita, anche se Draghi dovesse lasciare: non vincerà in nessun collegio, e quanto potrà arraffare nel proporzionale? Nato per correre, il Movimento è fermo come un paracarro e le elezioni prima o poi lo confermeranno.
Il presidente del Consiglio lo ha dunque distrutto, in ogni caso. Il capolavoro pieno, certo, consisterebbe nel poter riprendere il cammino spezzato dall’avvocaticchio del populismo, una volta frantumatone il partito. Costringere Conte alla resa, o perlomeno strappargli il grosso dei parlamentari e andare avanti senza i contiani di stretta osservanza. Lo chiedono Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini. E adesso Draghi in effetti ha molte carte in mano.
In questi giorni ha incassato molteplici appelli ad andare avanti: internazionali, istituzionali, sociali. E ad alcuni di essi, specie quelli delle cancellerie occidentali, è quasi impossibile dire di no. Oggi, manifestazioni a Roma e a Milano. La spinta dei sindaci ha mandato su tutte le furie Giorgia Meloni, che tra l’altro non ha saputo suscitare nessun entusiasmo all’idea di andare subito alle urne. Il Paese vuole un governo e teme i contraccolpi di un vuoto di potere in un momento come questo.

Nel suo ritiro di Città della Pieve il presidente del Consiglio ha valutato tutto con freddezza. L’uomo, per dirla con un ministro di peso, ha una sua complessità d’ingegno e di spirito che nessuno, ma veramente nessuno, è in grado di dipanare. Da Mario Draghi ci si attende mercoledì in Senato un discorso alto, fermo, dignitoso: non robetta politicista. Altre 48 ore, per salvare il Paese dal caos allestito dai Demoni 

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21/7/2022 - 5:45

AUTORE:
Edo

... così hai tempo per pensarci.
Di politica capisco poco, senza dubbio, però capisco di persone.
Caro oss1 di previsioni ci capisci meno...te lo dice il Colonnello Guidi... buona campagna elettorale.

19/7/2022 - 23:00

AUTORE:
Osservatore 1

....ma non è Monti Mario che si fece un partito suo (Scelta Civica) di cui ne facevan parte Calenda, la Lorenzin ed altri; ora quella scelta che fu civica come quella di Lamberto Dini (Rinnovamento Italiano) i due partitelli "civichi" son spariti.

Mario Draghi senza il suo partito personale stante la legge elettorale "Rosatellum" ci sta anche che: vedremo Mario Draghi PdC fino al 2028 con i voti dei rappresentanti PD e del centro liberaldemocratico.

piesse, mi sa che abbia ragione Beppecalesse; ci capisci pochetto in politica.

19/7/2022 - 17:03

AUTORE:
edo

Draghi non è eterno, te sei scordato che fra 8/9 mesi si vota. Posti disponibili 400 + 200. Lo zoccolo duro dei 5Stelle rimane, insieme a Conte e forse Di Battista, Giggino a chi si rivolgerà per avere voti ? Farà alleanza con Renzi e Calenda ? Vade retro, sembra già di sentirli. E Draghi, chi se lo piglia, ammesso che sia disponibile a un' altra candidatura ? Il centro destra con la Meloni è fuori discussione, il centro sinistra farà un rassemblement con tutti i vari cespuglietti per portarlo capolista ? La vedo dura...
Eh si, il vizio atavico di questo paese, l'uomo della provvidenza, non muore mai !