Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Un'istantanea che merita di segnare un'epoca, quasi come lo scambio di borraccia tra Bartali e Coppi. Tra Pogacar e Vingegaard si realizza un gesto che vale il dito di Michelangelo in Cappella Sistina perché significa la riconnessione di un grande spettacolo come il Tour, soprattutto questo Tour, con lo sport. Il ciclismo, nella dimensione eroica di due ragazzi che cercano di superarsi, rischiano al limite, cadono e si rialzano, torna alla radice autentica, al rispetto per gli altri, alla gioia dell'impresa, a promuovere amicizia. Dopo la scivolata dell'avversario la maglia gialla attende, verifica, riceve la mano ed anche i complimenti e l'abbraccio alla fine da un altro grande, per una volta sconfitto. Questo ciclismo che torna sport, promuove i suoi protagonisti come la gioventù più bella, finalmente esempi da indicare ad una generazione.
✍🏻 Giancarlo Brocci