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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

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Pisa, 17 marzo
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Comune di Vecchiano
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. . . quello che si crede sempre il migliore, ora .....
. . . la merxa più la giri, più puzza e te lo stai .....
. . . camminerebbe meglio se prima di fare il tetto .....
Ad un grosso trattore acquistato magari con l'aiuto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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SANITA’ MALATA
Di Trilussa

7/8/2022 - 16:44

 
Invece di occuparsi della salute e del benessere dei cittadini in questi giorni è abbastanza evidente, specie per chi ha avuto la sventura di frequentare un Pronto Soccorso, che è la stessa Sanità ad aver bisogno urgente di cure. Parlo di quella toscana ma credo che in altre regioni la situazione non sia migliore e ricordo che la sanità della nostra regione era considerata, fino a non molto tempo fa, fra le migliori a livello nazionale insieme a quella della Emilia Romagna e della Lombardia.


La Lombardia rimane sicuramente tuttora fra le nostre eccellenze sanitarie a livello specialistico ma si è purtroppo scoperto nel 2019 che la spinta regionale alla eccessiva privatizzazione delle strutture e delle eccellenze mediche aveva così impoverito il territorio che la pandemia trovò proprio in quella regione il terreno più fertile per propagarsi e fare migliaia di morti.


Per la nostra regione si legge che a Prato un ultrasettantenne è rimasto cinque giorni sdraiato su una barella in attesa di essere ricoverato in reparto per mancanza di posti letto. A Pisa c’è chi è rimasto oltre sei ore chiuso in ambulanza per ricevere la prima visita, mentre a Pistoia alcuni pazienti sono stati addirittura visitati a bordo. Sempre a Pistoia, le guardie giurate, quelle addette alla sicurezza, si sono ritrovate a gestire le sale d’aspetto come fossero infermieri o segretari. Una sanità toscana che da eccellenza sta piano piano scivolando nell’inefficienza e nello sbando più totale.

 

I motivi di questo degrado sono fondamentalmente due.


Il primo è risaputo ed è la cronica carenza di personale sanitario per le solite ristrettezze economiche, i sempre pochi soldi destinati alla sanità che non permettono di assumere il personale mancante in ogni reparto e a volte nemmeno sostituire quello che lascia per pensionamento. Non c’è anno e non c’è programma economico di Governo in cui la Sanità pubblica non venga messa al centro dei progetti e poi sempre messa da parte al momento di fare i conti ed investire.


Una carenza di personale che si manifesta in maniera particolarmente drammatica nei Pronto Soccorso dove il lavoro è più intenso e di maggiore responsabilità, i turni di lavoro più massacranti, il sacrificio maggiore e il riconoscimento economico invece sempre lo stesso. A livello regionale si era pensato infatti alla possibilità di incentivi economici per questo tipo di lavoro più gravoso e impegnativo ma poi le maggiori spese per la pandemia non lo hanno permesso.


A questi disagi ultimamente si è aggiunto anche uno sconfortante atteggiamento aggressivo da parte dei pazienti nei confronti del personale sanitario con individui sempre più esigenti, sfrontati e arroganti. Un comportamento derivato da un cambiamento sottile ma continuo della nostra mentalità con un deprezzamento delle competenze, una crescente maleducazione, una mancanza di rispetto degli altri e di disconoscimento dell’autorità che dai molti settori è arrivata anche a colpire quello sanitario.


Queste due motivazioni si traducono in un continuo abbandono del personale sanitario dai Pronto Soccorso con continue richieste di trasferimento per il personale paramedico mentre i bandi di concorso per i medici vanno costantemente deserti. Il personale così ridotto è costretto ad affrontare un sacrificio che molti non sono in grado di sopportare a lungo. Le cifre delle carenze e degli abbandoni dei Pronto Soccorso sono sconfortanti e in assenza di rimedi, si rischia veramente il collasso della struttura.


Pronto Soccorso quindi carenti di personale ma non certo di pazienti. E questo è il secondo e forse altrettanto grave problema della nostra sanità, anche di quella toscana. Se si guardano gli accessi e si fanno delle statistiche viene fuori che la maggior parte delle richieste di visita medica (e di affollamento improprio ad una struttura che dovrebbe trattare solo le urgenze) sono per problemi banali che avrebbero dovuto essere trattati dal proprio medico di famiglia.


Le statistiche dimostrano che la maggior parte degli accessi non avrebbero infatti necessità di nessun controllo specialistico o di laboratorio. Un dolore d’anca o di vita, una bruciatura, un banale mal di gola, non dovrebbero subito evocare la chiamata di un’ambulanza per il Pronto Soccorso ma semplicemente un contatto col medico di famiglia. In questi casi anche il controllo medico potrà essere più rapido visto l’affollamento costante della struttura.


Ecco che anche in Toscana emerge il problema del potenziamento della medicina territoriale che sia in grado di ridurre il ricorso a strutture più specialistiche e rivolte solo al trattamento di casi urgenti, quelli che veramente possono metter in pericolo di vita il paziente. Casi veramente urgenti spesso trattati con ritardo a causa proprio della pletora di pazienti impropri che affollano queste strutture deputate a ben altri scopi che misurare una pressione o medicare una sbucciatura.


Chi di competenza dovrebbe studiare le cause di tale comportamento e cercare di mettere in campo dei rimedi efficaci. Che potrebbero essere incentivi vari per i medici di base, dotazioni strumentali anche minime finalizzate alla realizzazione di centri di primo soccorso territoriali, incentivi per favorire l’associazionismo medico con la presenza anche di qualche specialista di base tipo dermatologo, oculista, ginecologo, pediatra, otorino, disincentivare l’accesso ai Pronto Soccorso anche reintroducendo un pagamento in caso di accesso improprio.


Per decidere di recarsi dal proprio medico curante invece che subito al Pronto Soccorso, richiede però una condizione di base che è quella fondamentale della fiducia, senza la quale nessuno dei rimedi proposti potrà funzionare. Una condizione che ho trovato sempre presente nei medici di famiglia ora prossimi alla pensione, medici che navigano ora verso i settanta, e che per anni sono stati il punto di riferimento dei loro affezionati pazienti. Le nuove generazioni hanno bisogno di un po’ più di tempo e va dato loro fiducia, Chi sceglie di fare il medico di famiglia sa benissimo a quali sacrifici dovrà andare incontro e se lo sceglie dimostra di avere una grande passione per il proprio lavoro e una solida preparazione per affrontarlo.


Rivolgersi a lui, o a lei, prima di chiamare un’ambulanza per un problema banale può essere un’opportunità da cogliere prima di incanalarsi nel viaggio senza fine del Pronto Soccorso.
 
 

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11/8/2022 - 19:02

AUTORE:
Sofy

Tutto cio' che ho letto e' ragionevolmente giusto, ma la cosa che non mi convince perche' impercorribile e' rapportarsi al meglio col proprio medico di famiglia...ultimamente e non, e' diventato quasi impossibile consultarlo...anche per telefono e se chiedi una visita devi attendere anche dieci giorni...se poi ci aggiungi che spesso trovi il sostituto, e hai la possibilita' di avvicinarlo proprio perche' tanti pazienti non si fidano, ti scoraggi poiche' non ti conosce e praticamente stenta a segnarti qualcosa di diverso da quello che normalmente ti prescrive il titolare...della guardia medica ne vogliamo parlare? Quella si' che brancola nel buio...l'unica cosa che servirebbe a risolvere questo ginepraio sarebbe poter stare lontani da ospedali ambulatori e centri medici!

11/8/2022 - 16:16

AUTORE:
Dal Tirreno

LA SOLUZIONE? IL PAGAMENTO PER I CASI NON GRAVI

Un ticket per i pazienti che si presentano in ospedale senza una reale urgenza. In sanità le chiamano “prestazioni improprie” e da qualche anno stanno ingolfando i pronto soccorsi. Tanto che la Toscana aveva già tentato di mettere un freno al fenomeno: una sorta di ticket forfettario – fino a 50 euro – per le «situazioni non gravi», gli ex codici verdi e bianchi, oggi classificati come codice 4 (verde) e 5 (bianco). Il deterrente non sta funzionando. Così da qualche settimana, la Regione ha iniziato a ragionare di un provvedimento più radicale.



L'articolo di Ilaria Bonuccelli.

11/8/2022 - 16:15

AUTORE:
Dal Tirreno

Abbiamo fatto un viaggio nel pronto soccorso della Versilia, preso d’assalto da residenti e turisti. Tante le persone che arrivano con codici a bassa gravità, molti aspettano. Alcuni addirittura arrivano in ambulanza per questioni non urgenti. Un cittadino racconta: «Ho misurato la pressione a mio fratello e i valori erano sballati. Ce l’ha detto il nostro dottore di venire qui».

Il racconto sul posto di Sara Venchiarutti

11/8/2022 - 16:01

AUTORE:
Paziente soddisfatto

Spero tu abbia fatto un altro mestiere, anzi da come parli ne sono sicuro e meglio così-
Conosco medici che per anni sono stati il punto di riferimento per i loro pazienti e senza mai avere grane giuridiche. Hanno saputo instaurare un rapporto di fiducia coi pazienti che, insieme alla loro preparazione professionale, sono stati amici e dottori nello stesso tempo.
Certo oggi siamo cambiati ma se si guardasse meno il cellulare e ci si confrontasse di più

10/8/2022 - 12:55

AUTORE:
Mister No

Alla fine ci si arriva a capire i problemi che esistono almeno da metà anni 2000.Dubito però che vengano risolti visto che si continua a dare la colpa ai cittadini , se uno si rivolge al PS è perchè non trova risposte altrove ma fossi un medico di famiglia nel mondo odierno , manderei tutti al pronto soccorso per evitare rivalse in caso di errore.