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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
. . . prima che siano passati almeno 30/ 40 anni chiederà .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
Incontrati per caso…
di Valdo Mori
ENRICO FORNAINI

9/8/2022 - 19:14

 Prima di scrivere di Enrico Fornaini desidero riproporre la presentazione del volume DIPINGENDO LA VITA che la casa editrice Marchetti pubblicò sul Maestro nel 2020. Un volume interessante scritto dal Maestro che qui troviamo anche nelle vesti di Poeta. Un libro completo sulla sua vita e la sua arte da leggere con attenzione.

   " Enrico Fornaini si racconta e ci porta con sé nelle terre che ha visto, vissuto e dipinto col sudore della fronte e la schiena che duole, nell’animo delle persone che ha incontrato e che troviamo ritratte con parole e pennelli.
Leggendo queste pagine si ha la sensazione di entrare in un luogo magico, sospeso, in cui la gioia della narrazione scritta si mescola felicemente con quella della narrazione dipinta. Si entra nelle atmosfere della seconda guerra mondiale, nelle strade polverose dove i bambini giocavano a calcio, nei colori della terra di Maremma, nelle cave di marmo di Carrara e nelle acque di Torre del Lago, si parte per New York o Norimberga, si incontrano Madre Teresa, Luca De Filippo e mille altri volti, noti o sconosciuti ma sempre interessanti, si sorride e ci si commuove insieme a Enrico, per un’alba, un tramonto, l’espressione di un viso, una sfumatura di senso. In definitiva: si viene trasportati nel mondo dell’arte, che sia narrata, messa in versi o dipinta. E la viviamo anche noi, attraverso gli occhi di un vero artista, curiosi e pieni di rispetto per la natura e gli esseri umani tutti."

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    Ho avuto il piacere di frequentare a lungo il Maestro e condividere con lui numerose esperienze. 
Ricordo qui le principali: escursioni a Colonnata tra le cave di marmo che hanno ispirato numerosi bozzetti con tappa obbligata alla famosa trattoria di Ometto. Preparazione presso il Convento Francescano di San Miniato della Mostra Internazionale dei Presepi. Le giornate in Maremma a contatto con animali e natura. Sul lago di Massaciuccoli altro luogo di grandi ispirazioni artistiche. La preparazione dei cartoni per gli affreschi. Le lunghe giornate trascorse insieme a Lappato con Don Ghilardi presso la chiesa che Enrico ha interamente affrescata. Le cene con i Maestri Fremura, Possenti e altri. La partecipazione il 29 Maggio ai festeggiamenti delle Patrona delle Hostess nella chiesa di San Martino dove riposano le ceneri della Santa proprio di fronte ad una grande tela dipinta da Fornaini. Enrico è un fervente ammiratore di Padre David Maria Turoldo il prete che per il suo spirito di rinnovamento ebbe contrasti con le gerarchie ecclesiastiche del suo tempo tanto da essere definito "la coscienza inquieta della Chiesa".  Poco dopo la morte del Padre volle realizzare un ritratto che donò alla Chiesa San Carlo di Milano e che dopo fu riprodotto anche il litografia. Curai io i rapporti con i Servi di Maria di Milano per ottenere numerose foto sia a colori che in nero che furono importanti basi per la realizzazione del ritratto.

    Riprendo qui una intervista di 25 anni fa con un aneddoto particolare sul suo rapporto con il mondo dei motori.
Il titolo "Quando volano gli Angeli ... e i Gabbiani" era infatti riferito alla contrapposizione degli Angeli dei suoi affreschi ed alla motoretta (Gabbiano) con la quale ebbe un curioso incidente.

- Maestro ci parli del suo rapporto con le due ruote

"E' sempre stato un legame bello e sofferto nello stesso tempo. Sono attratto dal mezzo, dalla sensazione di libertà durante il viaggio, dalla velocità ma sono anche la negazione in persona per quanto riguarda il motore in se stesso per quanto riguarda i suoi numerosi aggeggi. Inizia da ragazzo con un Mosquito per passare ad un Gabbiano con il quale si può dire ebbe termine la mia breve avventura motociclistica"

Ma andiamo con ordine

"Mio Padre mi trasportava in motorino al mare oppure a dipingere nelle vicinanza della città : San Piero, San Rossore o Lago di Massaciuccoli. Io, seduto dietro, tenevo a fatica in equilibrio la mia attrezzatura fissata sulle spalle. Per fortuna che negli anni '60 non c'erano grossi problemi di traffico ! Delle volte ci spingevamo fino a Montescudaio per il so lavoro di rilevatore del Catasto. Quanto il pomeriggio lui faceva la pennichella io prendevo il motorino di nascosto caricavo il mio fratello più piccolo e via per le strade intorno casa in San Martino. Un giorno però una brutta caduta mandò in pezzi il Gabbiano e coprì di ferite le nostre gambe e braccia ! Avventura terminata; il motorino fu messo sotto chiave."

E' proprio il caso di dire con riferimento agli Angeli dei suoi affreschi che oltre a loro con Fornaini volano anche i Gabbiani ...

" Anche se ironica è la pura verità. Il motorino in seguito potevo solo pulirlo perché sfruttando la mia abilità nell'usare il pennello ero capace di lucidarlo perfettamente con la nafta"

E adesso ?

" Per fortuna la tradizione non si è ripetuta con i miei figli che sono dei veri motociclisti. Fabio elabora le moto con la passione e la capacità di un vero meccanico. Francesco è meno operativo ma segue con la massima attenzione tutte le innovazioni del mercato e degli accessori. Il nostro garage  è stato trasformato in una officina dove di fatto trascorrono la maggior parte del loro tempo libero:"

Programmi per il futuro ?

"Penso proprio che le moto adesso posso solo dipingerle"

E senz'altro bene ! Magari potrebbe disegnare una bella serie sulla storia della moto attraverso i modelli più rappresentativi oppure una galleria di ritratti di personaggi famosi in moto.

"Mi sembra una buona idea; potremmo riparlarne"

Auguri Maestro, ci rivedremo presto.

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    Enrico Fornaini si è interessato anche ai personaggi famosi e originali di Pisa e alla  cultura popolare ed in particolare il vernacolo usato sia nella poesia che in teatro. Oltre a numerosi ritratti ha realizzato monete commemorative e dipinto la grande Pala Lignea raffigurante San Ranieri che viene esposta al pubblico durante la regata storica annuale che si svolge sul nostro fiume Arno.
 Per questi motivi ho recentemente scritto su di lui sulla rivista Er Tramme . Riporto, con piacere, la chiusura dell' articolo.

" Una sera in Maremma, dopo una giornata di pittura dal vero, stavamo preparandoci al rientro quando Enrico si diresse verso la spiaggia; fu un attimo: il sol di un colore rosso vivo si stava inabissando in mare. Avevo pronta la mia Polaroid e lo immortalai di spalle fra le dune. Una foto, poi sviluppata come puzzle, che nella sua semplicità è capace di far rivivere quei momenti. Il Maestro la tiene ancora esposta nel suo studio."


Nella foto la preparazione del cartone per l'affresco della fonte battesimale della chiesa di Lappato nel 1997

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