Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Stamani una visitina al Serchio con “canne in resta” e tremolina, ma ci sono resta/to di stucco a vedere una massa enorme e galleggiante di piante acquatiche che se ne venivano, spinte da un leggero vento e aiutate dalla corrente, dirette alla spiaggia di Bocca di Serchio. Non ho avuto il coraggio di andare a vedere come la spiaggia accettava quel marciume pericoloso. Già, pericoloso, perché si trattava non del solito “setino al quale ci eravamo abituati e che sopportavamo attaccato alla chiglia della barca, ma del famigerato miriofillo, quello che intasa fiumi e laghi e che il Consorzio di bonifica ha cercato vanamente di estirpare dal canale Barra. La prova del riconoscimento sono i rametti freschi, come pseudo fiori, che stanno rinascendo dalle radici fluttuanti.
Da dove venivano e come può il Parco arginare questo flagello?
Mio nipote dice che, se sono piante di acqua dolce, arrivate in quella salata moriranno, sì ma… e bella pubblicità alla nostra Marina attaccata già da tempo dalle alghe marine!