Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Il terrore delle donne e anche di qualche uomo: il geco, ovvero la tarantola!
Ma ci pensate ai casi del significato diverso passando da regione a regione?
Noi qui chiamiamo “tarantola” il geco e al sud, nel Salento, paese della tarantola sia in carne ed ossa sia trasportata nel famosissimo ballo, hanno per portafortuna dei ninnoli, souvenir, oggetti da regalo in ceramica, legno metallo ecc. decorati con un bel geco colorato o meno, lontanissimi dall’abbinamento alla tarantola.
Italo Calvino scrisse: Forse il geco s’è addormentato. Com’è il sonno per chi ha gli occhi senza palpebre?
Il mio geco, ne ho una tribù che custodisco e proteggo, è sceso dal muro e si gusta leccando provvidenziali gocce d’acqua piovana!
Cin cin, tarantolotta mia!
Geco che scali,
geco che terrorizzi,
geco di casa mia.