Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
AR SERCHIO
Serchio, che a furia d’esse stravagante,
hai creo quer ditto màgïo che gósti
più der Serchio a’ llucchesi e unfin er Dante
ti mentóva e sei scritto in tanti posti,
ti vo’ ben. Ti vo’ ben proprio parlante
ma se sei ‘hiaro come ir vin dell’osti.
Nun quando bugni e sei tutto stiumante
e torbo come tanti ceffi tosti.
E ordavinlà non ci fa più er gioetto
di vienì per er nostro seminato
come una vorta: resta ner tu’ letto.
Perch’oggi, se ‘un ci pensa Lu’ lassue,
come che essendo ir sèolo sbarbato,
de’ sSan Frediani nun ce n’enno piùe.
Gino Custer De Nobili 1952
(lucchese)