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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . i bidoni maanche i bagni chimici li trovo sulla .....
Troppe chiacchere per i mi gusti. I bidoni ci sono .....
. . . al mondo intero; però faccio notare che i bidoncini .....
nelle mie lunghe camminate sulla spiaggia ho visto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Umberto Mosso (a cura di BB, red VdS)
PIETA’ L’E’ MORTA?

2/10/2022 - 18:42

PIETA’ L’E’ MORTA?

 

Forse molti che leggeranno quello che ho da dire penseranno le cose peggiori di me e decideranno di non leggermi più. Io stesso mi sento preso da sentimenti contrastanti e faccio fatica a decidere quali far prevalere. Ad eccezione di uno che ho forte dentro di me, che dice via i russi dall’Ucraina! Slava Ucraini!

Non so se tra i 5000 soldati russi sconfitti dall’esercito ucraino a Lyman ci siano criminali di guerra. E’ probabile che sia così visto il dilagare delle atrocità che le truppe di Putin hanno commesso. Ma credo che ci siano anche tanti giovani di leva, che sono stati traditi e costretti a fare la guerra dopo che gli era stato detto che si trattava di un’esercitazione. Prendete cibo e acqua per tre giorni. Così raccontano i tanti che nei mesi scorsi si sono consegnati agli ucraini.Tanti “Piero”, costretti a non fare alcuna “cortesia” al nemico per non finire sepolti in un campo di grano. Li abbiamo sentiti telefonare alle madri sconvolti e impauriti. In molti hanno disertato, accolti, rifocillati e nascosti ai loro generali dalle madri ucraine. Altri stanno scappando dalla Russia e poco importa che lo facciano solo per paura. Avere pura per la propria vita minacciata da un regime assassino insegna al mondo e insegnerà anche a loro qualcosa in più dell’autodifesa. Ho temuto per i resistenti del Battaglione Azov assediati nell’acciaieria Azovstal.

Ho ascoltato gli appelli delle loro madri e mogli, la stessa pena di quelle russe. Ma loro combattevano per respingere l’invasore della loro terra e li sorreggeva la fierezza di chi resiste all’aggressione. Cosa può sorreggere quei giovani russi accerchiati che possono solo decidere se arrendersi o morire? Non certo le farneticazioni di un assassino che ha messo nel conto la loro morte per darsi allo sterminio degli ucraini. Non provo nessuna pena per i mercenari russi dell’Agenzia Wagner, pagati dal Cremlino per seminare morte dalla Siria al Donbass. O per i macellai ceceni esportatori in Ucraina della barbarie di Grozny, per i militari professionisti russi autori di ogni genere di violenza e genocidio di civili di ogni età.Spero che un giorno Putin e la sua banda di oligarchi facciano la fine di Radovan Karadzic e Ratko Mladic davanti a un Tribunale internazionale.Ma se tra le migliaia di russi mandati a morire ce n’è uno, uno solo, che vorrebbe tornare a casa, che odia quello che è stato costretto a fare solo per sfuggire alla paura trovando in cambio una paura più grande, provo pena per lui e per la sua famiglia. E’ questo lo spirito internazionalista che sento da sempre. E non è per bontà che provo questo sentimento. Sono carico di rancore per chi, non da oggi per la verità, ha sporcato quelle che Pasolini chiamava “Le belle bandiere” e scriveva: «Non si lotta solo nelle piazze, nelle strade, nelle officine, o con i discorsi, con gli scritti, con i versi: la lotta più dura è quella che si svolge nell'intimo delle coscienze, nelle suture più delicate dei sentimenti.»

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