none_o

La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

. . . il sig Marino vuole metter becco dove da anonimo .....
Correva voce, al Circolo, che Bruno della Baldinacca .....
Il tuo forse lo ha guadagnato ultimamente ed il mio .....
Cara manuela
io non so con esattezza i pro e i contro .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
di Mario Lavia
none_a
di Biancamaria Coli seg. PD Circolo di Nodica
none_a
di Umberto Mosso
none_a
IMMAGINA San Giuliano Terme
none_a
Crollo mura di Volterra; mozione di Pieroni (Pd)
none_a
A cura di Erminio Fonzo
none_a
da Museo del Bosco
none_a
Di Gavia
none_a
di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
none_a
Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
none_a
Forum Innovazione di Italia Economy" II EDIZIONE
none_a
Valdottavo, 17 maggio
none_a
Pisa: quartiere delle Piagge
none_a
Pisa, 16 maggio
none_a
Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
di Umberto Mosso
IL DISCORSO DI MELONI.

25/10/2022 - 19:03

IL DISCORSO DI MELONI.


Non sono d’accordo né coi giudizi trancianti su Meloni, né con quelli enfatici, perché entrambi portano a conclusioni che non condivido.
Un discorso programmatico può essere un noiosissimo elenco di cose che ci si ripromette di fare, ma in questo caso mancherà sempre qualcosa e non ci si deve aspettare che ad ognuna delle cose citate seguano le istruzioni per l’uso. Questo è stato già fatto, più o meno, in campagna elettorale.
Oppure può essere la rivendicazione orgogliosa del successo di una nuova maggioranza, del suo percorso di conquista del potere e l’esaltazione delle differenze tra il vecchio e il nuovo governo.
Per un riformista liberaldemocratico la gran parte dei propositi elencati da Meloni è da considerare scontata.
Come non essere d’accordo con la ribadita collocazione euroatlantica dell’Italia e con l’esigenza di una riforma dell’UE che modifichi il patto di stabilità e crescita per impedire il ritorno, dopo la parentesi pandemica, alle politiche dell’austerità?
Come non esserlo con una riforma della giustizia che ristabilisca la parità tra accusa e difesa, o con quella costituzionale che dia certezza all’esito elettorale in termini di stabilità di governo?
La stessa Meloni, dichiarando la sua preferenza per il semi presidenzialismo alla francese, una propensione che fu anche della sinistra, si è detta aperta ad altre soluzioni condivise da una maggioranza più ampia della sua.
Come non comprendere una visione dello sviluppo economico che, mantenendo il supporto a chi non è in grado di lavorare, non poggi sull’assistenzialismo, ma crei le condizioni per la crescita delle imprese e dell’occupazione?
Anche agendo con cautela sulla leva fiscale, attorno alla quale Meloni dovrà fare la gimkana, concedendo agli alleati brandelli di tassa piatta, ma dopo avere avvertito che “l’esigenza di sostenere famiglie e imprese ci costringerà a rinviare provvedimenti che avremmo voluto prendere subito”. Campa cavallo. Con buona pace di Salvini e Berlusconi la PdC sembra avere appreso la lezione dell’insuccesso di Truss.


E perché sottovalutare la condanna di ogni totalitarismo liberticida? con quell’inciso “fascismo compreso” e l’affermazione che “le leggi razziali sono state una vergogna italiana che segnerà la nostra storia per sempre” e che le opposte dittature “sono state un abisso nel quale non si pareggiano mai i conti, si precipita e basta”.
Restano, ovviamente, differenze e ambiguità importanti. Come la sicurezza e la questione migratoria, la difesa di certi diritti, l’autonomia differenziata, un altro motivo di scontro frontale con la Lega.
Tuttavia credo che una forza di opposizione responsabile della condizione di estrema difficoltà dell’Italia e del mondo non debba ricorrere a slogan di propaganda aggettivando la sua azione con termini come “dura”o “intransigente”, come per accreditarsi verbosamente.
L’opposizione, a Meloni o a chiunque altri, deve essere rigorosa e programmatica. Si combatte senza tregua contro iniquità e sprechi, contro inefficienze e limitazioni delle libertà, ma si danno contributi positivi, come sta avvenendo per la transizione ecologica, o come dovrà avvenire per fare chiarezza con una inchiesta su quanto è avvenuto nella gestione ella crisi pandemica.
Le valutazioni le faremo sulla base dei fatti. Il punto non è valutare un elenco, ma se sarà in grado e come di realizzarlo e semmai modificarlo.
Oggi vedo un punto politico di rilievo che la quasi totalità dei commentatori non ha colto.
La più grande e dura sfida di Meloni è, da oggi, soprattutto alla sua storia e ai suoi alleati.
Se vorrà fare tutto quello che “deve”, “a costo di perdere le prossime elezioni”, come ha detto, credo che presto le si porrà una scelta tra tenere unita ad ogni costo la sua coalizione, come tutti a destra le chiedono, rinunciando ad essere la leader di una nuova destra conservatrice democratica, o cambiare il corso della destra italiana che sembra abbia in testa. Un corso diverso da quello di Salvini e Berlusconi.
Sono interessato a vedere come Meloni si giostrerà sui tre fronti che ha aperto contemporaneamente: l’Italia, la sua coalizione, la sua destra.
Nell’orizzonte di Meloni non c’è ancora il quarto fronte, quello dell’opposizione.

Perché inefficace (Pd e M5S) o perché si sta strutturando, come il Terzo Polo (8,4%), che deve crescere ancora di più.
Intanto faccio il tifo per l’Italia e l’alternativa riformista vera.





+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri