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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

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Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Io, Medico
Calcolosi della colecisti

1/11/2022 - 11:19

 
Si calcola che il 20% della popolazione femminile e l' 8% di quella maschile sia affetta da calcolosi della colecisti.
 
L’enorme frequenza di questa malattia non corrisponde fortunatamente ad un’equivalente incidenza di dolorosissime coliche di fegato (biliari) e solo una percentuale modesta di questi pazienti va incontro a disturbi che si possono considerare correlati alla presenza dei calcoli.
 
In caso di riscontro occasionale di una calcolosi della colecisti (colelitiasi) in assenza di episodi di coliche biliari (la cosiddetta “calcolosi silente”), molti medici ritengono che non sia necessario l’intervento di asportazione chirurgica a causa dell’estrema rarità di complicazioni gravi legate a questa situazione. Anche un episodio doloroso singolo, un unico episodio di colica biliare nella storia clinica del paziente, è equiparato ad una calcolosi silente.
Altri invece ritengono utile eseguire sempre una colecistectomia (asportazione della cistifellea con tutti i calcoli), specie in età giovanile, considerata anche la semplicità dell’intervento, oggi  effettuato normalmente per via laparoscopica.
 
L’intervento con metodica laparoscopica si esegue praticando alcuni fori nell’addome del paziente (in anestesia generale) in cui sono introdotti gli strumenti e le ottiche necessari all’intervento. La metodica ha il vantaggio di potersi eseguire senza l’apertura dell’addome. Ne deriva che la degenza in ospedale è ridotta al minimo, le complicanze molto rare e in ogni caso facilmente dominabili, il disagio del paziente veramente trascurabile.
 
L’intervento è invece ritenuto unanimemente indispensabile nel caso le coliche si ripetano nel tempo o compaiano altre alterazioni come colecistiti ripetute (infiammazioni acute della colecisti), colesterolosi (deposito di colesterolo all’interno della cistifellea), colecisti calcificata, colecisti a porcellana, fistole biliari, calcolosi in colecisti con anomalie congenite ecc.
Sarà in ogni modo il chirurgo addominale che valuterà le eventuali indicazioni all’intervento e deciderà anche il tipo di metodica da utilizzare.
 
Una delle caratteristiche che più influiranno sulla decisione finale è data dalla dimensione dei calcoli.
I calcoli molto grandi possono determinare, a causa del loro peso, danni a carico della parete della colecisti con complicanze gravi,  i molto piccoli sono pericolosi perché le dimensioni minute permettono loro di riuscire ad incunearsi  nel “coledoco” (condotto che porta la bile nell’intestino) con possibilità di ostruzione a livello del restringimento che si trova alla fine del condotto (papilla di Vater). L’ostruzione a questo livello può bloccare completamente il passaggio della bile con comparsa di ittero (ingiallimento della cute, la vecchia “itterizia”), e gravissimo danno del pancreas che addirittura può mettere a rischio la vita stessa del paziente.
E’ evidente quindi che la necessità o meno dell’intervento di asportazione dipenderà molto dai fatti sopra menzionati: la grandezza del calcolo o dei calcoli, la presenza o meno di condizioni di maggior rischio.
 
La valutazione del rischio è molti importante perché l’intervento di asportazione della colecisti può avvenire in due modi operativi ben diversi: in elezione oppure in urgenza.
Il primo caso si applica ad un intervento programmato con il chirurgo in assenza di sintomi o complicazioni, il secondo in caso, invece, in caso di insorgenza di qualche problema. Nel primo caso l’intervento è quasi sempre effettuato tramite laparoscopia diretta e la sera o il giorno dopo il paziente è a casa propria. In caso di complicazioni invece si deve intervenire in urgenza, modalità in cui la laparoscopia è molto spesso impraticabile e l’intervento viene eseguito in maniera tradizionale, “ a cielo aperto”. Con l’apertura dell’addome e le complicazioni sono più frequenti, la degenza e il recupero funzionale molto più lunghi.
 
Esiste, per completezza di informazione, anche una terapia farmacologica della calcolosi biliare che cerca di evitare l’intervento. E’ tuttavia poco praticata ed i motivi sono i seguenti:
 
a) ci vogliono delle condizioni particolari affinché sia efficace (calcoli composti di colesterolo, non più grandi di 1,5 centimetri, colecisti funzionante) ma, nonostante tutti questi parametri siano rispettati, i successi non sono superiori al 60%
b) le recidive sono frequenti e inevitabili poichè la colecisti non è asportata ed i calcoli si possono riformare con necessità quindi di terapia a lunghissimo termine
c) la somministrazione dei farmaci non è priva di inconvenienti (diarrea) e di possibili danni epatici a lungo termine(aumento transaminasi).
Per tali motivi la terapia medica è stata quasi del tutto abbandonata e riservata solo a quei rarissimi casi in cui l’intervento chirurgico sia assolutamente sconsigliato.
 
 

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