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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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DOHA
di Trilussa

20/11/2022 - 9:50


Fino a pochi anni fa forse nessuno sapeva indicare questa città, e questo stato, quello del Qatar, sulla carta geografica. Solo un paio di milioni di abitanti nascosti in una zona desertica, un puntino appena sporgente nel Golfo Persico eppure vediamo che uno staterello musulmano senza alcuna tradizione calcistica ha ottenuto di ospitare la ventiduesima edizione del Campionato Mondiale di Calcio, un evento mondiale secondo solo alle Olimpiadi per seguito e prestigio.


Nel 2010 il Qatar infatti ha vinto il ballottaggio dei 22 membri esecutivi della Fifa, battendo le offerte di Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone e Australia. Se ci si domanda come abbia fatto a prevalere su nazioni ben più quotate diciamo subito che fra i motivi ci sono soprattutto le accuse di aver pagato ai funzionari della Fifa svariati milioni di dollari in tangenti per assicurarsi il loro sostegno. Un’inchiesta durata due anni che ha interessato più della metà delle persone coinvolte in quella scelta tuttavia non è riuscita a trovare prove di queste tangenti anche se il presidente della Fifa di allora Seppe Blatter, che sostenne l'offerta, ora dice che è stato un "errore" assegnare la coppa al Qatar. Un ripensamento? Un liberarsi la coscienza? Un mettere le mani avanti per paura di nuove inchieste?


Il fatto è che il Qatar per aggiudicarsi i mondiali e presentarsi al mondo in grande stile non ha badato a spese! E questo avviene dopo l’acquisizione a suon di milioni del Paris Saint Germain e delle sponsorizzazioni del Barcellona e del Bayer Monaco. Tutto questo spendere e proporsi allo scopo di distrare l’attenzione, come si usa fare spesso proprio con lo sport, la pessima situazione dei diritti umani nel proprio paese, ma anche per aumentare il proprio potere politico nella ragione del Golfo e per farsi conoscere al mondo. Doha, qualche decennio fa un semplice villaggio di pescatori in un paese poverissimo, detiene oggi le terze riserve al mondo di gas naturale dopo Russia e Iran, pari a quasi il 15% di tutte le riserve mondiali. Esempio estremo del potere dei soldi, con cui si può comprare tutto e tutti!


E il Qatar non ha badato a spese nemmeno per la realizzazione delle strutture necessaria per sport e accoglienza per fare da eccellente contorno ai grattaceli avveniristici della capitale e alle architetture d’avanguardia ispirate all’antica tradizione islamica. Il tutto per dimostrare al mondo lo sviluppo e la presenza di uno Stato che fino a pochi anni fa, ma forse nemmeno oggi, in molti non saprebbero dove mettere il dito davanti ad una carta geografica.


Oltre il lato sportivo dell’evento ci sono molte cose che però bisognerebbe sapere per non limitarsi al solo lato agonistico della manifestazione.


Secondo una fonte autorevole come il Guardiani ammonterebbero almeno a 6500 gli uomini, spesso giovanissimi immigrati provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sir Lanka deceduti sul lavoro per la realizzazione delle infrastrutture. E queste sono solo le cifre semiufficiali che potrebbero essere anche maggiori visto che non si tiene conto degli infortuni, delle malattie e delle pessime condizioni igienico-sanitarie in cui questi lavoratori si trovavano ad operare.


"15.000 morti per 5760 minuti di calcio. Vergognatevi." Il messaggio, fortissimo, è stato esposto in uno striscione dai tifosi del Bayer Monaco allo stadio, qualche domenica fa.


La programmazione dei mondiali che normalmente avviene in estate è stata spostata, anche se solo successivamente, al tardo autunno per evidenti ragioni climatiche. All’inizio era programmata addirittura in estate e incredibilmente nessuno (fra quei funzionari indagati) ebbe da ridire ma in estate in Qatar si raggiungono i 50 gradi mentre nelle prossime settimane la temperatura si dovrebbe assestare su dei passabili 25° C per cui alla fine è prevalso il buon senso. L’idea iniziale degli organizzatori di ospitare le finali in stadi chiusi con aria condizionata, idea respinta e sostituita dallo spostamento all’autunno, rende l’idea delle potenzialità economiche di questa caccola di stato ma dalle sconfinate capacità economiche.


Un altro problema in Qatar è che l’omosessualità è un reato. Ci sono state rassicurazioni in merito anche se qualche giorno fa un ambasciatore dei mondiali, Khalid Salma, ha definito l'omosessualità un "danno psichico", nel corso di un'intervista rilasciata alla emittente televisiva tedesca Pdf (e bruscamente interrotta). Le autorità insistono a dire che tutti sono i benvenuti ma la legge rimane in vigore e secondo un rapporto dell’Human Right Watch la polizia continua ad arrestare gay, lesbiche e transgender costringendoli, in qualche caso, alla terapia medioevale della conversione. L’alcol è appena permesso ma la sua assunzione limitata a spazi chiusi, dotati di regolare permesso governativo, e negli hotel.


Per non parlare del problema dell’acqua per realizzare un evento globale in pieno deserto! Circa 10 mila litri di acqua per 90 minuti di partita! Lo spreco ambientale è un aspetto sinora sottovalutato e poco raccontato ma per irrigare 144 campi fra stadi e centri di allenamento dovrà crescere in maniera esponenziale la desalinizzazione dell’acqua marina che avviene mediante combustibili fossili, soprattutto petrolio e gas, non una buona cosa per il pianeta terra.     

                                                          
Noi non ci saremo, purtroppo. Non vedremo quest’anno maxischermi, piazze piene di tifosi, bandiere al vento per le vittorie, città ferme e vuote quando gioca l’Italia. È il secondo mondiale consecutivo che manchiamo, speriamo l’ultimo e il mondiale per noi non ha lo stesso valore.


Ci sono voci e richiesta di boicottaggi, alcuni big invitati hanno rifiutato la partecipazione soprattutto per il mancato rispetto dei diritti civili, alcune manifestazioni di piazza che invitavano a non partecipare. Ma oramai è fatta, dietro ci sono interessi miliardari, il clima rimane rovente (non solo per il caldo), lo spettacolo sarà comunque assicurato e ce li guarderemo.


Ma non ha senso comunque dimenticare il contesto, un contesto con molte criticità e legato non a merito sportivi ma solo a interessi economici, al potere del denaro che sembra ormai essere il motore malvagio di tutto quello che succede nel nostro mondo, un mondo che appare sempre più piccolo e ingiusto.

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