Eccoci al secondo appuntamento della nuova serie sui temi ambientali e sui mondi della Natura.L'accoglienza al primo articolo è stata impressionante, superando le 2000 letture tra i vari canali social su cui è stato pubblicato.Merito della capacità descrittiva e di osservazione di Simona, espressa attraverso immagini straordinarie e parole capaci di coinvolgere su un argomento spesso trattato con superficialità e approssimazione.E non è da meno il racconto di oggi.
Nelle spendide sale di Villa Borghese, a Roma, sono molte le opere d’arte meravigliose da vedere di cui alcune addirittura incredibili come “Apollo e Dafne” di Gian Lorenzo Bernini in cui è difficile arrivare a comprendere appieno la maestria e la difficoltà di riuscire a scolpire nel marmo rami interi di foglie di alloro.
Ma la cosa che più mi ha entusiasmato delle opere del Bernini, e che non ho potuto fare a meno di fotografare, è questo particolare del “Ratto di Proserpina” per la assoluta naturalità dell’immagine. Si fa fatica a pensare che quello che vediamo non faccia veramente parte una figura umana ma sia solo del marmo scolpito.
Credo che questo particolare valga da solo a testimoniare la bravura e il genio di questo scultore architetto pittore urbanista commediografo, un genio definito giustamente uomo universale.