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Verso il congresso
Castagnetti: "Abbiamo fondato il Pd, non siamo ospiti. Ci batteremo perché non venga snaturato"

21/12/2022 - 18:04

Verso il congresso

Castagnetti: "Abbiamo fondato il Pd, non siamo ospiti. Ci batteremo perché non venga snaturato"
All'Istituto Sturzo il convegno dei Cattolici Democratici. Tensioni nel partito, gli ex Ppi: "Se si stravolge lo Statuto pronti a lasciare". Letta: "Partecipate al Comitato costituente". Zanda lascia: "Non condivido il metodo"

  20/12/2022
 
Tullia Fabiani

“Il pericolo è che finisca il Partito Democratico. Se vogliono stravolgere lo Statuto, la Carta dei Valori e cambiare la natura del Partito è evidente che ci saranno sicuramente delle conseguenze”. Ma “Enrico Letta mi ha rassicurato. Ha detto che sarà il garante affinché continui nel partito la presenza di tutte le componenti in assoluta parità di condizioni. Anche perché non sono i cattolici democratici la causa del risultato elettorale, sia chiaro”.

 Pierluigi Castagnetti, fondatore del Partito Democratico, con tono stentoreo, al telefono, ribadisce la linea espressa negli ultimi giorni. E sintetizza il senso del convegno che si è tenuto ieri all'Istituto Sturzo per discutere del futuro politico dei Cattolici Democratici.
“Quando abbiamo fatto lo Statuto del Pd c'erano personalità come Scoppola e Reichlin. Lo Statuto è un punto di equilibrio - ricorda il presidente dell'Associazione I Popolari - se adesso si vuol fare saltare tutto perché si pensa che si debba essere più radicali, che cosa vuol dire più radicali? Dicano che cosa vogliono fare, io lavoro affinché il Pd sia unito e non si verifichi una trasformazione che ne cambia la natura. Lavoriamo non per uscire ma per dare solidità al Partito".
A suscitare l'allarme degli ex Ppi, convocati dall'ultimo segretario del Partito Popolare Italiano, sono stati gli ultimi avvenimenti citati proprio da Castagnetti in apertura del convegno: la sensazione della mancata consapevolezza della drammaticità dell'esito elettorale del 25 settembre; lo scandalo del Qatargate; ma soprattutto la decisione di istituire un Comitato costituente che riscriva la Carta dei valori del Pd, quella scritta nel 2007 che disegnava un partito "in cui culture politiche diverse si incontrano per elaborare idee nuove"
Spiega Castagnetti: "Quando abbiamo fondato il partito abbiamo avuto l'ambizione di portare un elemento di novità anche in Europa, e ci siamo alleati con il gruppo Socialista che oggi si chiama gruppo dei Socialisti e dei Democratici. E in quel nome Democratici si riconosceva tutto il Pd italiano. Se vogliono cambiare e tornare indietro di 20 anni ne porteranno la responsabilità". 
Le notizie che escono dal Comitato, ha sottolineato l'ex leader, riferiscono della volontà di abbandonare questa strada per fare del Pd un partito della sinistra classica: "Se cambia la natura, cambia anche il partito", insiste Castagnetti. E avvisa: “Per avviare una fase costituente bisogna avere un mandato congressuale. La fase costituente non può essere gestita da persone che non sono neanche elettrici o elettori del Pd, messe lì dalle correnti ”.

Poi esclama: “Noi non siamo ospiti del Pd, noi siamo fondatori. Non c'è ragione per cambiare la Carta dei Valori. L'apparato di carte condiviso quando è nato il Partito Democratico, a nostro avviso, ha ancora una validità straordinaria. Non sono le carte ad aver determinato la sconfitta alle ultime elezioni, le cause sono state evidentemente diverse".
A questo proposito l'esponente Democratico incalza una profonda riflessione e un diverso approccio alla realtà: “Bisogna capire perché la gente ha votato la destra. Sono interessato a capire perché un ex elettore del Pd ha scelto di votare per Giorgia Meloni o Matteo Salvini. Vogliamo interrogarci sul messaggio che ci hanno voluto dare gli elettori?  Questa è la prima cosa da fare. La seconda cosa è conoscere la condizione reale della vita delle persone. Questo è fare politica, conoscere quali sono i problemi delle persone, dei cittadini e occuparsene. Voglio che il partito si occupi di questo". 
Non manca una stoccata ad Articolo 1, il movimento fondato da Bersani e Speranza: "Una forza che si è costituita lasciando il Pd, perché volevano una realtà spostata più a sinistra - osserva Castagnetti - e hanno preso l'1,5% dei voti. Ecco - continua a proposito del coinvolgimento voluto da Letta nel percorso costituente - voglio evitare che si facciano degli errori con una disinvoltura che non è giustificata”. Il Partito “è costituito, non costituente. Non è di proprietà di nessuno. E quindi non è nella disponibilità di alcuni tanto meno di persone che non sono neanche iscritte".
Sui candidati alla segreteria (Bonaccini, De Micheli, Schlein, al momento) nessun giudizio. “Non siamo una corrente. Vedremo quali saranno le loro posizioni nel merito della questione che abbiamo posto” taglia corto Castagnetti.
Il segretario del Pd Enrico Letta, intervenuto a sorpresa al convegno, oltre a rassicurare i presenti ha lanciato l'appello per una partecipazione attiva dei Cattolici Democratici al Comitato costituente, precisando che sarà l'Assemblea nazionale del Pd del 22 gennaio a decidere cosa fare del documento redatto dal Comitato. "Vi invito a non aver paura del dibattito del Comitato costituente, a starci dentro. Il Pd è e sara lo spazio politico delle nostre idee, il Pd è l' unico soggetto in cui è possibile la messa in campo delle nostre idee scritte in Costituzione" ha detto Letta.
In ogni caso, ha insistito il segretario, non era possibile un congresso ordinario "con un semplice passaggio di testimone tra un segretario e l'altro"; occorreva un "confronto approfondito" sulle sfide portate dalle novità degli ultimi anni: la guerra in Ucraina, la transizione digitale, quella ecologica, temi  "che non sono nella carta fondativa del Pd del 2007 perché non erano nell'agenda del dibattito pubblico".  Intanto anche Luigi Zanda (dopo lo scrittore Maurizio De Giovanni), ha lasciato il Comitato costituente, “al di là dei contenuti, non ho condiviso in modo radicale il metodo”, ha dichiarato.
La rassicurazione per ora, comunque, sembra aver convinto gli ex Ppi. “Perché non dovrei fidarmi delle parole del mio segretario?” dice Castagnetti. Ma aggiunge: "Contano i fatti, vedremo cosa succederà". E a chi gli ha chiesto quando i Popolari si sarebbero rivisti, ha replicato: "Dipende da quello che accade". Intanto, si lavora a un inatteso e interessante ritorno: quello del quotidiano Il Popolo, lo storico giornale che fu della Dc e del Ppi.

E domani chissà. 





Fonte: Tullia Fabiani
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21/12/2022 - 18:20

AUTORE:
Andrea P.

(..e alcuni che l'hanno fatto non l'hanno capito, o peggio, fatto finta di non capire).
Da mesi suggerisco di leggere il "Manifesto dei valori del PD", non so quanti mi avranno ascoltato.. ma resto convinto che a non averlo letto sono proprio molti di quelli che lo vogliono "rifondare" per farne un partito, dicono, "di sinistra".. (perchè se non si è notato la parola "centrosinistra" è scomparsa), che poi erano molti di quelli che dopo i congressi urlavano "riprendiamoci il partito".. ma poi cosa "ti riprendi"? se lo abbiamo fondato insieme, ed è una cosa nuova, mica era tuo...
Beh, alla fine, neppure si può stare in un partito dove continuamente ti dicono "perché non ve ne andate?" (usando il plurale, che suona un po' "razzista"), od essere trattati come ospiti indesiderati... Confermo che ci abbiamo creduto e ci crediamo tutt'ora, ma all'occorrenza siamo ancora qua... e se si parla di scelte e contenuti la storia non ci ha affatto dato torto, che problema c'è? 😠