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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
La guarigione del corpo.

19/1/2023 - 17:44

 
All’inizio di quest’anno, mi sono trovata a passare del tempo con un amico carissimo. Durante un pomeriggio di una bellissima giornata di gennaio, camminavamo sulla spiaggia e mentre le nostre chiacchiere si facevano sempre più leggere e ridenti d’improvviso il suo parlare si ferma, letteralmente bloccato da qualcosa. Lo guardo e non dico niente, mi fa cenno di volersi sedere e così facciamo. Sediamo sopra un enorme tronco bianco, leggermente distante dalla riva, levigato dal vento e dal moto perpetuo dell’acqua, che ne caratterizza la bellezza e l’inevitabile scorrere, che è poi anche lo scorrere implacabile del tempo. Io e lui seduti di fronte, gambe incrociate le mie.
Davanti a noi il sole lentamente lasciava il cielo colore del bronzo per tornare al mare bellissimo e a spegnere la luce sulla Terra feconda.
Il vento divenne un fruscio lieve intorno a lui. Strinse gli occhi, trattenne il fiato. D’un tratto ruppe il silenzio.
“sento il mio corpo diverso oggi, lo percepisco stabile, agile, scattante, non mi preme molto sapere il perchè, ma una cosa è certa, mens sana in corpore sano.
Ci guardammo a lungo con tanta meraviglia, lui, fu capace di dare una minima spiegazione su quanto gli stesse accadendo, io, innamorata dell’umano, mi preoccupai di fornirgli qualche grado di comprensione.
 
Ho voluto raccontare questa storia come introduzione ad un argomento che trovo di grande importanza: il nostro compito nella vita, la salute, vivere.
Per comprendere questo messaggio bisogna cambiare paradigma. Tutti sappiamo cosa sia un paradigma: un modello con il quale si concepisce il mondo. Un insieme di modelli fatti propri, condivisi da tutti, che definiscono la realtà e determinano il nostro comportamento.
Sono modelli che non mettiamo mai in discussione, che diamo per scontati come i pesci non fanno caso all’acqua nella quale sguazzano felici.
Questi modelli fanno così tanto parte di noi che resta difficile staccarsene e non pensiamo a loro quando agiamo, ma pensiamo a partire da essi per agire.
La medicina con i suoi paradigmi, determinano la nostra concezione del corpo.
Essa con il trascorrere del tempo è andata sempre più cercando il modo come combattere germi, virus o spiriti maligni, adoperando soluzioni sempre più tecnicamente terapeutiche.
Le nuove tecniche mediche e l’ampliarsi di nuove conoscenze sui nessi fra corpo e mente, hanno permesso l’avvento di nuovi paradigmi, aprendo quindi nuovi orizzonti e nuove possibilità.
Oggi si parla di bioenergetica e via via che la si approfondisce troviamo sempre più connessione fra l’aura, ovvero il campo energetico umano, e lo stato di salute o di malattia dell’individuo e tutto questo trova sempre più spazio nei paradigmi della medicina occidentale. Che l’aura fosse connessa allo stato di salute e di malattia, lo si conosce dall’antichità, anche se racchiudeva in sé, sempre, qualcosa di esoterico perché basata su osservazioni e supposizioni.
Così in una splendida giornata di gennaio il mio caro amico ci ricorda che ciascuno di noi ha la capacità di guarire sé stesso e di guarire gli altri.
Non è un dono per pochi, ma innato per tutti.
In forma volontaria quando ci facciamo male, come primo gesto, portiamo la mano sulla parte del corpo dolente. Questa azione istintiva, permette di immettere energia nella parte lesa.
Se poniamo attenzione a queste piccole reazioni scopriremo il valore di una carezza, di un abbraccio e di quanto esse siano terapeutiche.
Quando si è allegri, contenti, pieni di energia il tocco risulta più piacevole agli altri di quando il nostro umore è sotto i piedi. Infatti l’energia che sprigioniamo non è sempre la stessa.
Ella determina ed esprime lo stato in cui ci troviamo in quel momento, per questo è importante imparare a regolarla.
In un certo modo, imparando a regolare il nostro campo magnetico, diventiamo creatori di altro.
Possiamo entrare in contatto con la guarigione del corpo anche semplicemente stando bene accanto a qualcuno, questo perché percependo l’aura dell’altra dell’altro, ci mettiamo in una percezione sensoriale superiore. Semplicemente i nostri sensi si espandono al di là dei limiti cui siamo abituati a conoscere, che abitualmente gli altri non captano.
Quindi per giungere al termine possiamo tranquillamente dire che la scoperta non sta nel trovare nuovi territori, ma nel vedere con occhi nuovi.
 
Silvia Cerretelli
 
 
 

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7/2/2023 - 19:07

AUTORE:
Silvia

Mi fa venire in mente la Genesi.

.. "Allora il Signore plasmo'l'uomo con polvere del suolo e soffio'nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente"

Il corpo dell'uomo è corpo umano proprio, perché è animato dall'anima spirituale. La persona umana tutta intera è destinata a essere, a diventare, il tempio dello spirito.

Tutto questo per dire che: è vero che le caratteristiche legate alla gentilezza, la carezza appartengono all'animo umano e messe a servizio, contribuiscono al benessere fisico,però non tutti sanno attingervi.

È qui non può non entrare in gioco
Jung,con i suoi archetipi "Anima e Animus" e il processo individuativo.

L'individuazione ha come meta, lo svilupparsi della nostra più autentica personalità, che ci differenzia dagli altri.

Il processo individuativo si svolge in due parti.

1 prendere coscienza dell'ombra, di egual sesso

2 prendere coscienza dell'anima attraverso la quale scopriamo l'elemento eterosessuale della nostra psiche.

Jung adotto' i termini Anima e Animus per indicare le immagini dell'anima che corrispondono alla controparte sessuale di ogni individuo.

Con Anima si identifico l'immagine femminile nell'uomo e con Animus, l'immagine maschile nella donna.

Questi elementi, che esistono in ogni uomo e in ogni donna, devono essere portati a coscienza, per far sì che l'essere vivente, non ne sia, né agito né manipolato.

L'Anima, costituisce l'archetipo della femminilità, e per tanto porta in sé tutte le peculiarità femminili, legate principalmente alle emozioni, come la capacità di amare, l'istinto naturale, l'intuizione, l'attitudine alla relazione, la parte materna. E una sorta di guida, senza la quale non si potrebbe attingere agli stati più profondi dell'inconscio.

L'Animus è l'archetipo del maschile. E legato alle qualità della conoscenza, ragione, giudizio. Una finestra che pone l'accento sul "capire".

Quando questi due aspetti dentro di noi non sono in equilibrio, si creano disarmonie, che portano a non manifestare l'essere che siamo.

Per questo, il riequilibrio energetico è importante, perché fondamentale alla nostra vita.

È il lato femminile in ogni ouomo e donna che permette l'amore, l'accoglienza, il tocco, l'ascolto. Che libera la parte emozionale in un pianto, in un sorriso.

È quindi vero che gli strumenti sono li a portata di mano, ma questi, vanno fatti suonare in armonia, come in una grande orchestra, dove tutti i suoni si amalgamano e diventano un unica armoniosa melodia.

Grazie Nadia

6/2/2023 - 14:23

AUTORE:
AUTRICE Nadia Chiaverini

l'argomento è, oltrechè interessante, praticamente infinito. vorrei iniziare da una riflessione: anche a me piace pensare che Umano derivi non da UOMO ma da HUMUS = terra, perchè la terra è madre e creatrice, e come tale crea l'uomo e la donna , cioè il genere umano. il problema della rivendicazione dei diritti delle donne ha origine nell'esercizio di un POTERE esercitato da una società patriarcale nei confronti delle donne ,società che ha costretto entrambi i generi a ruoli fissi e precostituiti. La gentilezza, la comprensione, le carezze appartengono alla sensibilità di ciascuno e contribuiscono al benessere dell'umanità. Nello stesso tempo bisogna stare in guardia ed evidenziare ed oppoersi all'esercizio della forza, dell'arroganza, alla sopraffazione

23/1/2023 - 1:56

AUTORE:
AUTRICE Silvia

Cara "Donna qualunque" grazie per questa tua testimonianza, profonda e ricca di spessore.
Sono d'accordo sull'opinione discutibile di mettere il femminile sopra di tutto.
Questo infatti difficilmente lo troverai nei piccoli scritti che mi trovo a condividere su questo spazio.
Quando l'ego è al centro della nostra vita, noi viviamo di opinioni. Cose che vengono esaltate, altre che vengono vilipese, una cacofonia di opinioni.
Tutto diventa allora una lotta e questo non ci permette di vedere ciò che è vero.
Questo non vuol dire che noi non possiamo avere opinioni o interpretazioni, è il bello dell'incarnazione, ma questo non è al centro di chi siamo noi, che ci chiede sempre di saltare dal personale all'impersonale.
Sarebbe buono imparare ad avere una libertà spirituale ed essere vulnerabili alla verità, cioè aprire il cuore.
Tra le persone si è persa l'arte di ascoltare, se si ritornasse a contattare questo, piano piano si avrebbe la visione di insieme e il pensiero non sarebbe più ingabbiato nel particolare, certi schemi non sarebbero più al centro della nostra vita. Nessuno dovrebbe dirci come vivere, chi frequentare, chi amare, cosa mangiare, quali vestiti indossare così facendo si creerebbero solamente altre opinioni. Se posso dare un suggerimento non prendere tutto questo come la risoluzione ad un problema, la vita non è una caccia alle soluzioni, ascoltando impersonalmente il problema assumerà un altro significato e quello che emergerà, sarà la vera e profonda causa. Reimparando a pensare, ristrutturiamo la nostra mente ed il nostro cuore, luogo dove nascono tutte le disarmonie e sofferenze.
Cercando il regno di Dio tutto ci verrà dato in sovrappiù.
Quello che è successo a te nella tua meravigliosa storia d'Amore, che da Amore si è trasformata in un'amicizia altrettanto meravigliosa e che vi ha visti uniti fino alla fine.
Credo che l'Amore vero non sia quello che dura, ma quello che eleva, che porta pienezza, consapevolezza, non è per tutti, è per molti ma non per tutti.
Perchè non va in cerca di risultati ma di un vivere meraviglioso. Ti starai chiedendo perchè non è per tutti? Perchè la mente sente sempre il bisogno di difendersi, di rifugiarsi nella prigione che ella stessa ha costruito e cosi facendo non potrà vedere la realtà. Inconsciamente ci circondiamo di queste barriere e creiamo sofferenza per noi stessi e per gli altri. Siamo portati a vedere queste barriere come cose normali, ma sono solo frutto della nostra mente che crea separazione. Quando c'è pienezza e consapevolezza tutto questo scompare, ma solo il movimento creativo del pensiero, crea un mondo meraviglioso dove si può vivere insieme armoniosamente.
Fino a che ci sarà la spinta a voler ragione, ad interpretare ogni cosa, la sofferenza sarà una presenza immancabile, ma come si può liberarsi dal bisogno di opinioni? Non c'è bisogno di liberarsene ma di divenirne semplicemente consci, consapevoli. La nostra mente si adatta sempre ad una certa condizione, mentre la consapevolezza, libera, capisce la realtà stessa senza interpretarla.
Solo quando l'interpretazione di voler aver ragione verrà distrutta dalla fiamma della consapevolezza, che scopre solo ciò che è, e non ciò che noi vorremmo fosse, allora saremo nell'eterno, dove L'IO scompare lasciando posto al SE superiore.
Chiudo, ringraziandoti del tuo commento che mi ha permesso di esprimermi. Un caro saluto.

21/1/2023 - 20:59

AUTORE:
AUTRICE una donna qualunque

Cara Silvia ti leggo sempre volentieri in questo spazio donna e devo farti, e fare alle lettrici, un appunto sul voler mettere il femminile al di sopra di tutto. Tu parli dell’esperienza vissuta con il tuo amico che ti racconta della sua consapevolezza di pace e tranquillità fisica e sensoriale e vedi e coltivi un’amicizia profonda. Ecco, è l’amicizia la cosa più bella che un essere vivente, maschile o femminile, può coltivare e che non cambierà mai. Non è l’amore che dura, è l’amicizia. Ancor più salda dell’amore. Io ho amato il mio compagno con una passione folle, poi il destino me lo ha portato via due anni fa. Abbiamo passato 50 anni insieme e siamo diventati amici, quello che nessuno di noi si aspettava, e l’amicizia ci ha reso più vicini, un uomo e una donna. L’umanità non deriva da uomo, siamo tutte e tutti del genere umano, siamo donne e uomini e l’uomo che uccide un essere umano femminile è un omicida, essere da punire con durezza, ma non è un uomo, è un rifiuto dell’umanità, lui, o loro che siano, non è perché è uomo, maschio cioè, che il disprezzo deve essere per gli uomini in generale.
La donna che vuol restare sola è una cosa troppo personale da poter essere capita e raccontata, quella che vuol sovrastare il maschio non agisce normalmente, le donne che urlano slogan contro gli uomini non hanno una visione chiara dell’umanità. Io ho avuta la fortuna di esser stata sempre coccolata, amata, rispettata nelle scelte, mi sono stati sempre chiesti pareri e uniformità nelle decisioni, sono stata veramente fortunata. Il nostro spazio è una cosa bellissima, pieno di idee, consigli, poesie, racconti, tutti al femminile. Giustissima la decisione di non avere ingerenze maschili, giusta e rispettata, ma una donna può benissimo parlare della sua visione dell’altro sesso, vedi l’esempio di Franca con i suoi parenti, Daniela con i suoi indiani da curare, o altre che non ricordo, non facciamo un muro “sessofilo”, non serve e sciupa quel che di bello questo spazio ci può dare.

Una donna qualunque.