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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Cure alternative n.6 Fitoterapia

10/2/2023 - 8:48


 
Essere Erborista e Donna questo mese l’intervista è rivolta a Maria Luisa Pardi che sul nostro territorio pratica la fitoterapia e ci è di aiuto per tanti nostri malesseri…cominciamo subito con le nostre domande.


Quando hai iniziato ad interessarti di erboristeria e in che modo?
Tutto risale al momento in cui iscritta alla Facoltà di Scienze Biologiche di Pisa con indirizzo botanico, rimasi indietro con alcuni esami per vari motivi, fra cui la morte prematura di mia madre. Mio padre, che era diventato amico di uno dei primi erboristi di Pisa, venne a conoscenza che a Urbino era possibile frequentare il Corso per diplomarsi in Erboristeria. Intravedendo una possibilità di un eventuale lavoro, mi propose di provare a partecipare. E così feci. Superai la selezione per accedere al Corso, e per due mesi mi trasferii a Urbino a studiare e sperimentare le piante officinali. Era l'estate del 1989.
A ottobre dello stesso anno sostenni l'esame finale e lo superai con successo. Ma...accantonai l'esperienza, riprendendo e terminando gli studi della Facoltà di Scienze Biologiche di Pisa. Per diversi anni mi sono occupata di altro, fondamentalmente di formazione nell'ambito di progetti europei, fino a quando in un altro momento di “pausa” venni a conoscenza che la titolare dell'erboristeria del mio quartiere cercava un aiuto. Mi proposi, rispolverando il mio diplomino di Urbino. Nel 2003 iniziò la mia nuova avventura: l'impegno quotidiano in negozio e la voglia di riiniziare a studiare iscrivendomi alla Facoltà di Scienze Erboristiche. Per approfondire lo studio delle piante officinali che avevo affrontato in maniera un po' leggera in quella lontana estate del 1989. Ho terminato gli studi e in seguito ho frequentato dei corsi di aggiornamento. L'anno scorso nel 2022 ho partecipato ad un concorso indetto da una delle riviste più importanti del settore, “L'erborista” che premia a seconda delle categorie le erboristerie più meritevoli d'Italia. Ed ho vinto per la categoria “Formazione e competenze professionali”. Una soddisfazione: una intervista sulla rivista e una bella targa che fa bella mostra in negozio, che nel frattempo è diventato mio!


In famiglia e intorno a te quando eri piccola ricordi l’uso delle erbe o di altri metodi naturali per la salute?
Purtroppo no. L'unica persona che si interessava ai metodi naturali era mio padre. Ritengo molto fortunate le persone che hanno avuto gli insegnamenti da parte di altri, che hanno trasmesso i loro i saperi e le loro conoscenze sulle piante.


Che formazione è richiesta a chi gestisce un’erboristeria?
Attualmente non è richiesta una particolare formazione per gestire una erboristeria. Non esiste un percorso formativo e di abilitazione alla professione di erborista regolamentato dalla legge. Infatti molti erboristi non sono laureati, ma possiedono perlomeno il diploma di Urbino. Alcuni hanno proseguito l'attività di famiglia.


Senti un collegamento con la tradizione popolare di donne semplici e/o acculturate riguardo l’uso delle erbe: fitoterapia? e di altri rimedi naturali?
Assolutamente si: sto cercando sempre di più di ricollegarmi alle tradizioni popolari per quanto riguarda l'utilizzo delle erbe officinali, con lo sguardo sempre attento agli studi attuali.


Oggi secondo te l’erboristeria è egualmente praticata dai due generi, cioè da donne e da uomini?
Circa l'80% è frequentato da donne, se volessimo fare una stima in percentuale.


Chi si avvicina più spesso a te per un tuo aiuto: donne, persone anziane, giovani, uomini?
Le donne giovani, in percentuale minore, si avvicinano per acquistare prodotti per la cura del corpo, per dimagrire. Le persone anziane, donne o uomini che siano, sono le più assidue. Probabilmente dipende anche dalla posizione logistica del mio negozio di erboristeria. E' una realtà del quartiere di Porta a Lucca, però il fatto che esiste questa realtà di un posto dove si può richiedere ad ampio raggio un aiuto per il proprio benessere è in fatti un’opportunità.


Per quali problemi viene richiesta maggiormente la tua prestazione? Problemi del corpo o anche dell’umore?
Le persone si rivolgono alla mia erboristeria per problemi legati al sistema digerente, ansia, difficoltà a dormire. Le persone sono sempre più consapevoli del proprio stato d’animo e magari cercano qui una risposta che non sia una risposta solo del medico. Quindi problemi del corpo, ma anche legati alla sfera emotiva.


Per i problemi specifici di donna come gravidanza, allattamento menopausa il tuo essere donna lo consideri un aiuto?
Non avendo avuto figli, cerco di aiutare le donne che attraversano il periodo della gravidanza e dell'allattamento, mediante la mia formazione scientifica. In ogni caso l'essere donna è sicuramente un vantaggio e, comunque se vuoi fare un buon lavoro devi entrare, quando è data la possibilità, in empatia con la cliente.


Come arrivano a te le persone: attraverso il passa parola, i mass media, i medici di base, altro?
Ad oggi non ho la sicurezza, ma credo che il passaparola sia il mezzo più presente. Talvolta mi arrivano le persone anche tramite i medici, non necessariamente di base.


Secondo la tua esperienza questo tipo di cura è in evoluzione o si sta contraendo?
Credo che sia difficile dare una risposta a questa domanda. A volte ho l'impressione che ci sia un’evoluzione, ma come mondo erboristico siamo abbastanza ostacolati dal mondo scientifico e dalle lobby delle case farmaceutiche che sempre di più utilizzano nei loro preparati estratti di piante (v. pubblicità). E' un discorso complesso. Dietro al mondo della fitoterapia c'è in realtà molto studio e molta ricerca, ma alla gente non arriva questa notizia.


Senti un legame con l’antica conoscenza femminile dell’uso terapeutico delle erbe e delle risorse naturali?
Certo. Sicuramente nel passato non erano chiari i meccanismi di azione dei principi attivi delle piante, ma le donne si rifacevano a sistemi ancestrali osservando la pianta, il fiore, il frutto (v. le segnature per es.) traendone delle indicazioni per guarire delle malattie che erano diverse dalle nostre perché era diversa l'alimentazione, la vita quotidiana, i mestieri.


Ti vengono richiesti i Fiori di Bach di cui parleremo un’altra volta?
Diciamo che ho deciso di non tenerli, a parte il Rescue Remedy o rimedio di emergenza, perché vanno saputi consigliare bene. Ci sono persone che studiano i fiori di Bach e sanno come applicarli. Io non ho questa preparazione e preferisco non dare ai miei clienti informazioni sbagliate o superficiali.


Da quando è scoppiata la pandemia del Coronavirus hai notato un cambiamento nelle richieste a te rivolte?
Durante e nei mesi successivi alla pandemia da Coronavirus, la richiesta maggiore era per prodotti che curassero l'ansia e aumentassero le difese immunitarie senza rivolgersi necessariamente ai medicina tradizionale.


Ti sembra che questa parte della Toscana di cultura e tradizione contadina conservi un rapporto tra salute e natura?
Ci sono piccole nicchie di persone che riescono a conservarlo e a promuoverlo. Anche con la mia erboristeria e la mia associazione culturale “Verde brillante” cerco di farlo (v. incontri e/o corsi sulle erbe, passeggiate, ecc..) però non è semplice coinvolgere gli altri.


Una differenza tra donne e uomini?
Le donne hanno una marcia in più ...scherzo, ma non del tutto...gli uomini sono più scettici, hanno bisogno di “provare”. Del resto nel passato era la donna che aveva la “cura” non solo dei disagi femminili perché curava anche gli uomini e, spesso era guardata con sospetto (vedi roghi delle streghe e persecuzioni).


Come pensi si possa incrementare la conoscenza e l’uso delle erbe e dei loro derivati?
Parlandone in maniera corretta, spiegando anche in termini scientifici e con semplicità l'utilizzo delle erbe. Con i miei clienti spesso mi soffermo a spiegare l'attività terapeutica della pianta officinale che trovano nella tisana, nell'estratto secco, nei preparati idroalcolici. Non solo: anche nei prodotti per il corpo ci sono sostanze che vanno spiegate per un acquisto più' consapevole.


Hai qualcosa da aggiungere che non abbiamo preso in considerazione?
Il reperimento delle materie prime: le erbe officinali e i prodotti confezionati. Entrambi devono essere scelti con cura privilegiando la qualità e cercando quando è possibile, realtà produttive della nostra zona o che garantiscano la provenienza e la filiera produttiva, soprattutto per quanto riguarda le erbe officinali che si utilizzano per comporre le tisane.
L'altro aspetto riguarda ciò che suppone chi utilizza la fitoterapia.
Spesso la gente pensa che le erbe officinali non facciano male e facciano solo bene, quindi se ne possa “abusare” o cercare da soli le informazioni su internet ….non è così. Tutte le piante officinali hanno dei componenti che esplicano delle azioni e, chi le consiglia deve essere ben documentato perché rischia di fare dei danni. Il “fai da te” poi, non va bene. E’ sempre meglio chiedere ad uno specialista del settore e farsi consigliare, talvolta anche in collaborazione con il medico di fiducia.


Si chiude qui l’intervista molto esaustiva a Maria Luisa, che ci ha dato delle informazioni in modo dettagliato spiegandoci l’intreccio tra le donne e la fitoterapia.
 
Matilde Baroni, Paola Magli e collaboratrici
Note:
https://it.wikipedia.org/wiki/Fitoterapia
https://it.wikipedia.org/wiki/Pianta_officinale
 

 

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12/2/2023 - 15:41

AUTORE:
Nadia Chiaverini

Intervista veramente molto interessante . Da ricordare che la conoscenza delle erbe e delle loro proprietà ha caratterizzato la cultura femminile sin dalle origini , ed e’ stata una delle cause della persecuzione delle donne “ atipiche “ considerate streghe e messe al rogo, con il successivo passaggio di tale studio al settore scientifico ed al potere medico . Grazie .