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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario. 

Sei fuori tema. Ma sappiamo per chi parli. . .
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Quelle sono opinioni contrastanti, il sale della democrazia, .....
. . . non siamo sui canali Mediaset del dopodesinare .....
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Il presidente dell’Emilia-Romagna si attesta attorno al 50%
Primarie Pd: in Toscana Bonaccini vince ma non sfonda, a Prato lo sprint finale favorisce Elly Schlein

13/2/2023 - 17:03

Primarie Pd: in Toscana Bonaccini vince ma non sfonda, a Prato lo sprint finale favorisce Elly Schlein

Il presidente dell’Emilia-Romagna si attesta attorno al 50%: scoppia la guerra dei numeri

FIRENZE. Vince, ma non stravince. Stefano Bonaccini taglia per primo il traguardo delle primarie del Pd in Toscana, ma con un risultato ridimensionato rispetto alle attese.

La forbice con la sfidante Elly Schlein si è ristretta ora dopo ora fino a raggiungere un distacco che si attesta tra il 6 e il 7%.

A urne chiuse nei 665 circoli dem in Toscana, si è aperta la guerra dei numeri, in attesa dei dati definitivi che saranno diffusi oggi per la ratifica ufficiale, tra le due mozioni principali, quella che fa riferimento a Bonaccini e quella che fa invece capo a Schlein.

Il governatore dell’Emilia-Romagna avrebbe di poco superato la metà dei voti ottenendo circa il 50,5%. Tra sei e sette punti percentuali in più di Schlein che raggiunge quasi il 44% (Gianni Cuperlo al 5%, Paola De Micheli attorno all’1,2%): un vantaggio importante, ma ridotto rispetto alle attese dei Bonacciniani.
Pochi punti che hanno alimentato un braccio di ferro, quello dei numeri, che si gioca attorno alla soglia “psicologico” del 50%.

«Bonaccini è sotto», esultano in serata dalla mozione Schlein. «Assolutamente no», rispondono i bonacciniani.

E se quest’ultimi, in ogni caso, rivendicano la vittoria, i sostenitori di Schlein sperano in un’ulteriore, finale, spinta di voti. «È un testa a testa, oltre ogni aspettativa. Abbiamo ribaltato i pronostici, ma lo sapevamo. I nostri sondaggi erano le sale e le piazze piene di gente. Alle primarie del 26 febbraio questa voglia di cambiamento si farà sentire, la Toscana sta per voltare pagina», sottolinea Diego Blasi del coordinamento regionale comitato Schlein.

Dall’altra parte i bonacciniani sottolineano il «clima veramente bello» creatosi attorno al governatore dell’Emilia-Romagna, ieri impegnato in un mini-tour in Toscana che ha fatto tappa a Viareggio, dove ha assistito al Carnevale, Pistoia e Marina di Massa dove ha sottolineato la necessità di «un Pd riformista, pragmatico e che mantiene le promesse». Tra un nuovo braccio di ferro, quello dei numeri, e l’attesa per i dati definitivi, le due mozioni concordano su un primo «grande risultato» ottenuto: la partecipazione. L’affluenza potrebbe raggiungere anche il 60%, ben superiore a quella registrata all’ultimo congresso (43,7%).
Bonaccini si afferma a Firenze, dove ottiene il 58% e un distacco di 22 punti percentuali sulla diretta sfidante (53,6% Bonaccini e 41,3% Schlein in provincia di Firenze) e nei comuni dell’Empolese Valdelsa dove ottiene il 63,57%. Schlein esulta invece a Prato, dove ottiene una doppia vittoria. In provincia (48,7% contro il 46,3% di Bonaccini), ma soprattutto nel capoluogo amministrato da Matteo Biffoni, uno dei 12 fedelissimi nazionali di Bonaccini, dove supera di quasi quattro punti il governatore (49,3% contro 45,6%).

Testa a testa a Pisa (Schlein al 48%, Bonaccini al 47%) e nella federazione di Livorno.  l


Fonte: di Danilo Renzullo, Il Tirreno
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