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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Un’estate al Grand Hotel: (seconda puntata)

26/2/2023 - 19:14



I giorni passavano così: tra lavoro e mare appena ci riuscivo. Come quel giorno. Era un venerdì quando passai da mia mamma, da un paio di giorni non la vedevo. Parcheggiai l’auto, era affacciata alla finestra e con un gesto della mano mi fece cenno di fare presto. Salii le scale, la porta era aperta.
“Ha telefonato la Signora, per le 19 devi essere lì, non ho capito bene perché parlava velocemente. Mi ha detto se hai un paio di scarpe nere di portarle”.
“Dove cazzo le trovo un paio di scarpe nere a quest’ora” pensai mentre scendevo le scale.
Rientrai a casa e presi lo scaleo per guardare sopra l’armadio. Dopo averne aperte due, dentro una scatola grigia le trovai. Un paio di scarpe di vernice nera con le stringhe. “Perfette” dissi ad alta voce.
Dopo un paio di giorni chiamai Lea
“Ciao Lea come va?”
“Bene, ho trovato lavoro come aiuto cuoca”
“Sono contenta per te”
“E la pazza, non l’hanno ancora rinchiusa?
“Ci vuole pazienza”
“Pazienza una sega… ma se va bene a te”
“Mi hanno proposto di tornare la sera e io ho accettato”
“Ma per tutta l’estate?”
“No, fino a quando non entra il cameriere. Con i soldi che guadagno in più potrò fare dei lavori che rimandavo da tempo”.
“Ma allora si è calmata?”
“Insomma, l’altro giorno se l’è presa con Mara, non capito bene il motivo ma…”
“Si, si, ho capito”
“Va bene, dai ci sentiamo”
 
La salutai e preparai la cena.
 
Quella mattina insieme a Mirella avevo pulito la veranda, dopo pochi minuti una coppia di tedeschi si erano seduti al tavolo per la colazione. Io ero salita al secondo piano. Terminato il mio lavoro mi tolsi la vestaglia azzurra, aveva una piccola macchia, la piegai e la misi in borsa. A casa ne avevo una pulita.
Andai a firmare il registro. Mi raggiunsero, Mara, Giuliana e Sara.
“Mirella?”  chiesi alla Signora.
 
Dopo avere messo la sua firma accanto alle nostre lei scivolò come un’anguilla nello stretto corridoi a destra non prima di aver detto:
 
“Mirella è andata!”
 
“Ciao Mirella, non ti senti bene? non vieni più? ti sembra di essere una trottola, ti manda su, giù…” Mirella prima di terminare la telefonata mi disse “Dille che li rifaccia da sola i letti, la stronza!”
 
Il giorno dopo l’Uomo Criceto ridistribuì il lavoro, io la mattina pulivo da sola la terrazza prima di salire nelle
camere.
 
Era una fresca mattina di fine maggio, un Merlo nero dal becco giallo saltellava lungo la recinzione d’alloro in cerca di lombrichi mentre io finivo di passare lo straccio sulla veranda. Passai dalla lavanderia per lasciare stracci e bastoni prima di salire alle camere
 
“Stamani dovete sgombrare lo stanzino, oggi arriva una persona” ci disse la Signora
 
In quella stanza più lunga che larga il sole filtrava da una piccola finestra in alto, sotto le scatole dei pelati e la carta igienica c’era un letto singolo.
Dopo due giorni chiamai Lea.
 
“Ciao, qui c’è una novità”
“L’hanno rinchiusa? mi disse Lea
“È entrato un ragazzo nuovo”
“Il cameriere?”
“No, no, quello arriverà tra una ventina di giorni. Un altro, è arrivato ieri”.
“Com’è?”
“Ma, non so’, capello lungo stile anni è ’70. Assomiglia a quello dei Pooh, come si chiama… Canzian.”
“Allora è bono!”
“Insomma…”
“Insomma una sega se assomiglia a lui”
“È un po’ bianchino”
“E gli darai il fondotinta” disse ridendo
“Lo sai dove l’hanno messo a dormire?”
“Nella cuccia del cane?”
“Nello stanzino lungo il corridoio”
“Allora è matto anche lui che ci sta”
“Sai come ha detto quando si è presentato ‘Ciao, io sono Oscar, fate piano domattina, ho il sonno leggero”
“Allora è anche stronzo…”
“Oscar entra in servizio intorno alle dodici, prepara i piatti freddi per i clienti, prende le prenotazioni quando i Signori vanno a riposarsi. Poi prepara la sala per la cena e serve ai tavoli. Dopo si sposta al bar e resta in portineria fino all’una di notte”
 
Lea aspettò un attimo prima di rispondere.
 
“Una granata in culo mentre si sposta da una stanza all’altra no?”
“Quella per il momento no!” dissi ridendo

Salutai Lea e riattaccai.


 Dopo una ventina di giorni entrò Marco il cameriere e io ritornai ai piani.
 
Passarono un paio di settimane, quel giorno dopo il lavoro venni a casa, mi feci la doccia e ripartii a bordo della mia Fiat 500 L in direzione Viareggio. Aspettai l’apertura del negozio e dopo avere contato un paio di volte i soldi varcai la soglia del negozio: Mondo Disco sulla passeggiata. Dopo avere passato in rassegna vari modelli scelsi il Cubo della Philips: radio, doppia piastra di registrazione, lettore CD e piatto per i dischi in vinile. Il commesso mi accompagnò all’auto e lo sistemò sul sedile posteriore. Quella sera cantai insieme a Francesco Guccini tutto l’Album di Radici mentre il disco girava sul piatto. (continua…)
 
Franca Giannecchini

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26/2/2023 - 21:24

AUTORE:
Franca

Ti ringrazio Adele, le tue parole mi riempiono di gioia

26/2/2023 - 19:19

AUTORE:
Adele

Ciao ormai aspetto le tue avventure con trepidazione. Riesci a suscitare in me curiosità così aspetto che pubblichi per leggerti.