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La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

. . . il sig Marino vuole metter becco dove da anonimo .....
Correva voce, al Circolo, che Bruno della Baldinacca .....
Il tuo forse lo ha guadagnato ultimamente ed il mio .....
Cara manuela
io non so con esattezza i pro e i contro .....
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di Mario Lavia
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di Biancamaria Coli seg. PD Circolo di Nodica
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di Umberto Mosso
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IMMAGINA San Giuliano Terme
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Crollo mura di Volterra; mozione di Pieroni (Pd)
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A cura di Erminio Fonzo
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Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
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Valdottavo, 17 maggio
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Pisa: quartiere delle Piagge
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Pisa, 16 maggio
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Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
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Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
Linkiesta
Christian Rocca
Operazione Speciale Occupy Pd.

27/2/2023 - 12:45

Operazione Speciale Occupy Pd. La gran novità Schlein non è una buona notizia né per l’Italia né per l’Ucraina


La segretaria del Partito democratico rappresenta la nuova sinistra dei diritti, minoritaria, velleitaria e grottesca, ma l'altro vincitore delle primarie però è Conte, ora bisogna evitare che lo sia anche Putin.

L’elezione di Elly Schlein a segretario del Partito democratico è un fatto nuovo ma non è una buona notizia né per il Pd né per l’Italia né per l’Ucraina.

L’operazione speciale contro il Pd è riuscita in pieno: una parlamentare sveglia e coraggiosa di 37 anni, ma totalmente estranea al partito che ha retto con serietà il paese negli ultimi quindici anni, ha conquistato una comunità politica che voleva occupare, che detestava e a cui non era nemmeno iscritta fino a qualche settimana fa, grazie al voto alle primarie aperte anche ai non iscritti al Pd, dopo che gli iscritti invece avevano scelto il suo avversario Stefano Bonaccini.

Schlein rappresenta la sinistra social (senza la “e” finale) di oggi, una sinistra minoritaria dei diritti di genere e delle lotte intersezionali è quanto di più lontano esista in natura dagli interessi dei lavoratori (i quali, infatti, votavano le destre di Meloni, Lega e Cinquestelle già prima di Schlein, figuriamoci d’ora in avanti).

Il Pd era già attraversato da tendenze radicaleggianti e dal populismo anticapitalista, ma Schlein è l’esponente legittima di questa unica proposta politica nata nella sinistra mondiale per ripudiare l’era clintonian-blairiana, malgrado si tratti di un’impostura ideologica evidente e sia anch’essa di importazione anglo-americana.

Da Jeremy Corbyn in Gran Bretagna a Bernie Sanders in America non è che questa ala radicale della sinistra abbia mai convinto gli elettori, semmai ha indirettamente contribuito a realizzare le più catastrofiche avventure politiche inglesi e americane degli ultimi anni, dalla Brexit a Trump, né si può dire che si tratti di una novità, ma lo stesso vale per le più recenti, fallimentari e ideologicamente annacquate gestioni del Pd.


Schlein non è nemmeno la versione italiana di Alexandria Ocasio Cortez, perché le mancano le origini di svantaggio sociale della deputata del Bronx, essendo la neo segretaria del Pd nata in Svizzera da due genitori docenti universitari (padre ebreo americano di origini ucraino-lituane, mentre il nonno materno era il senatore socialista, gran garantista e membro del Csm in quota Forza Italia, Agostino Viviani), ma allo stesso tempo Schlein è la Ocasio Cortez privilegiata che il nostro sistema politico si può permettere. Schlein ha offerto agli elettori di sinistra una vera proposta di cambiamento rispetto al continuismo di Bonaccini, con il quale semplicemente l’attuale agonia del Pd si sarebbe prolungata (a proposito: vive congratulazioni a Enrico Letta per questo ennesimo successo politico).


Conosco le obiezioni della sinistra riformista sconfitta ai gazebo: come fa Schlein a essere una vera proposta di cambiamento se politicamente è nata con Prodi e alle primarie ha ricevuto il sostegno di due dei precedenti segretari (Bersani e Zingaretti), di Franceschini, di Orlando, di Provenzano e di chi ha guidato il partito e il paese ininterrottamente per anni e in ogni possibile combinazione di potere?


Obiezioni legittime, eppure Schlein incarna davvero il cambiamento molto popolare sulle timeline che contano di Twitter, e per questa ragione ha vinto le primarie contro il possibile gestore dello status quo.


La conseguenza diretta della sua elezione è la fine del Pd a vocazione maggioritaria e la trasformazione del partito in una specie di “Arci diritti” destinato a rappresentare la parte più elitaria delle ztl cittadine, oltre che il Pigneto, Nolo e la brigata dei cuoricini sui social. La cosa più preoccupante è che in breve tempo potrebbe portare il Pd a essere fagocitato definitivamente da Rocco Casalino e da Giuseppe Conte.


Ma il guaio non è solo per il Pd: l’elezione di Schlein non è una buona notizia nemmeno per l’Italia, perché il paese perde il pilastro costituzionale e repubblicano su cui si è appoggiato in questi anni, perde l’unico partito dotato ancora di qualche adulto nella stanza capace di governare situazioni complesse come quelle che stiamo vivendo.


Non è una buona notizia nemmeno per l’Ucraina, che a sua volta perde un serio sostenitore della sua battaglia per la sopravvivenza, per la libertà e contro l’aggressivo imperialismo russo di stampo “Dio, Patria e Famiglia”. Ed è un paradosso che l’unica leadership politica italiana rimasta a combattere il ritorno del fascismo in Europa sia quella dell’ex missina Giorgia Meloni!!!
Il fronte atlantista, poi, ora si restringe ad Azione-Italia Viva e a Fratelli d’Italia (finché dura).


Gli unici che possono festeggiare la vittoria di Schlein, oltre ai suoi sostenitori, sono i Cinquestelle e il cosiddetto Terzo Polo. Ma mentre Giuseppe Conte ora ha la strada spianata per rivendicare (senza scoppiare a ridere) il ruolo che fu di Enrico Berlinguer, e per esercitare sulla giovane segretaria la sua egemonia culturale da leader "fortissimo" di tutti i progressisti, Renzi e Calenda non sono ancora riusciti a liberarsi dei loro partiti personali né, fino a questo momento, a offrire un’alternativa seria e credibile agli elettori riformisti e liberali del Pd che ora, a meno di umilianti voltafaccia, non potranno seguire una leader neo, ex, post marxista che professa la decrescita felice e crede che la domanda di elettricità costituisca un grave problema per la società.

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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

27/2/2023 - 14:53

AUTORE:
dispetto

..buona notizia nemmeno per il giornalismo italiano. Una fascista che sarebbe l'unica a difendere l' Europa dal ritorno del fascismo ? Mozione per il governo : sarebbe possibile chiudere i bar verso le 20.00...?
Chi lo conosce lo avverta che le primarie del Pd sono sempre state aperte anche a chi non è iscritto, e pure a chi non lo vota...prosit, hic...