Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
UCRAINA E DOCUMENTO CINESE...UNA POSSIBILITÀ: PROCEDERE PUNTO PER PUNTO.
E mentre i TG si concentrano sul menù e le portate del pranzo, tra il capo del Cremlino e il presidente cinese (che schifo di informazione), quasi tutti dimenticano di illustrare i contenuti dei 12 punti del documento cinese.
Provo a riassumerli in sintesi, ma non senza prima fare un paio di considerazioni... (da una Agenzia ANSA che ieri li riportava).La PRIMA considerazione, è una condizione del documento, che alcuni avevano già rilevato al momento della sua prima presentazione... (perché il documento cinese è lo stesso di un mese fa, i cinesi procedono lentamente.. ma questo potrebbe essere anche un bene), resta il fatto che più che un vero e proprio piano di pace o di negiziato, il documento cinese appare più come una serie di affermazioni di principio, prive di una sequenza di passaggi operativi, con tanto di obiettivi da conseguire, e relative scadenze da rispettare, insomma un insieme di punti di vista che, privi di questi elementi, servono a perseguire tuttalpiù una de-escalation (fatto positivo), e raggiungere possibilmente un cessate il fuoco, senza porsi però il problema di cosa lo dovrebbe precedere e cosa gli dovrebbe seguire, in sostanza una sorta di "congelamento" dello "status quo", attraverso il quale le truppe russe rimarrebbero sul territorio ucraino, così come sono, in modo illimitato e indefinito, peraltro con dei territori annessi (illegalmente) e neppure completamente occupati, di cui la Russia non ha peraltro neppure il controllo.
La SECONDA considerazione è che, IN OGNI CASO, OGNI PASSO E OGNI TENTATIVO VERSO LA PACE SONO I BENVENUTI.
Ma per capire quanto il piano possa essere utile e fondato, soprattutto produrre risultati, occorre esaminare i 12 punti, nell'ordine nel quale sono stati formulati.
Un suggerimento che mi sento di dare a chi è interessato a farlo, è quello di leggere ogni punto, uno alla volta, e aseguito di ciascuno porsi poi tre interrogativi, che sono i seguenti:
1) Il punto appena letto può essere accettato? E da chi?
2) Se si, quali adempimenti ne derivano per il paese che lo condivide?
3) È possibile dare attuazione al suddetto punto senza prima aver dato attuazione a quelli precedenti? O, analogamente, è possibile non dare attuazione al presente punto, passando direttamente ai successivi?Passiamo ora ad elencare i singoli punti del documento cinese:
Al PRIMO PUNTO c'è il "rispetto della sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti i Paesi secondo le leggi internazionali riconosciute, compresi scopi e principi della Carta delle Nazioni Unite".(Interrogativi...)
Al SECONDO, c'è l'abbandono della "mentalità della Guerra Fredda" in quanto "la sicurezza di un Paese", sostiene la Cina nel documento, "non può andare a scapito di quella di altri Paesi" e "la sicurezza regionale non può essere garantita rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari". Pertanto, serve un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile per la stabilità a lungo termine del mondo.(Interrogativi)Il "cessate il fuoco" e lo stop ai combattimenti viene per la Cina dopo i primi due punti, ed arriva come conseguenza nel
TERZO, perché è necessario "sostenere Russia e Ucraina affinché si incontrino" (il cui presupposto è che la Russia riconosca il governo ucraino), e riprendano un dialogo diretto per arrivare a un cessate il fuoco globale.(Interrogativi)I colloqui e i negoziati, su cui insistere, sono al
QUARTO punto, quale "l'unica via d'uscita praticabile"....
Al QUINTO, c'è la protezione dei civili e la creazione di corridoi umanitari per l'evacuazione dalle zone di guerra....
Al SESTO punto, c'è l'invito a "rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale", astenendosi dall'attacco ai civili e a strutture civili, e a favorire lo scambio di prigionieri....
Al SETTIMO e All'Ottavo punto c'è il ripristino e il mantenimento della sicurezza delle centrali nucleari (no ad attacchi armati e sì al ruolo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica), c'è anche il rigetto dell'uso di armi nucleari (non possono e devono essere usate) neppure sotto forma di semplice minaccia. Le stesse affermazioni valgono anche per le armi biologiche e chimiche....
Al NONO punto si richiedono garanzie per l'export di cereali: "Tutte le parti dovrebbero attuare l'accordo firmato da Russia, Turchia, Ucraina e Onu in modo equilibrato, completo ed efficace"....Poi, al
DECIMO, stop alle sanzioni unilaterali e alle pressioni che "non solo non risolveranno i problemi, ma ne creeranno di nuovi"....
All'UNDICESIMO punto, l'appello per "la stabilità delle filiere industriali e di approvvigionamento" a tutela dell'economia globale....Infine, nel DODICESIMO, l'invito a promuovere la ricostruzione postbellica....
CONCLUSIONI I vari notiziari hanno inoltre messo in risalto, in modo un po' equivoco, le reazioni dei vari soggetti.Hanno essenzialmente messo in evidenza:da una parte "l'avversità" (generica) americana e inglese,e dall'altra la "disponibilità (generica) della Russia,mischiandole peraltro con quella ucraina che invece generica non è e affronta un punto preciso, un po' come quello che si ritrova con la casa invasa da estranei e dice: "ok, smettiamo di fare a botte e parliamone.. ma prima, per favore uscita da casa mia?"
A questo proposito quindi è per questo che sarebbe opportuno ascoltare le posizioni delle parti in causa (gli alleati vengono dopo) PROCEDENDO PUNTO PER PUNTO, non limitandosi alle reazioni generiche, se ci pensate bene non è molto difficile...Al momento chi è entrato nel merito dei singoli punti è proprio l'Ucraina (che aveva già dichiarato a suo tempo che "del piano si poteva parlare", ed io avevo tra l'altro sottolineato questa cosa), la quale ha ribadito, per bocca del suo Ministro degli esteri, che non è pensabile, né possibile, dare attuazione al punto "3" (cessate il fuoco) senza prima aver almeno stabilito concreta attuazione dei punti precedenti "1" e "2", che ovviamente contemplano, neppure molto implicitamente, il ritiro delle forze occupanti.
Ciò infatti finirebbe per cristallizzare, sul campo e nei territori, una situazione di fatto neppure chiara e definita, che non potrebbe durare che molto poco senza neppure la presenza di una forza internazionale di interposizione (ma seria e non certo di paesi non preparati) cui però la Cina nel documento non accenna.
ASPETTIAMO QUINDI GLI SVILUPPI SUL PIANO...
Sperando di non assistere solo a della propaganda.