Il nuovo articolo di Simona si pone nel solco delle riflessioni profonde a cui ci ha abituato.
E chi ama la Natura non può che concordare con le argomentazioni e le impressioni. E' troppo evidente la mancanza di rispetto e di amore per l'ambiente che ci è stato donato e che pervicacemente cerchiamo di distruggere in nome del benessere e della comodità.
Vi porto con me.
IL SILENZIO EUROPEO SULLA FRANCIA.
La riforma Macron non è solo indispensabile per garantire il pagamento delle pensioni alle generazioni future.
E’ folle la convergenza di padri, più longevi ed egoisti, con i figli resi inconsapevoli del proprio futuro. Adeguare i regimi pensionistici europei verso una unificazione dei trattamenti è una necessità per costituire una vera Unione degli Stati Europei. Che, a sua volta, è l’unica strada sicura per affermare l’indipendenza continentale e ampliarne l’autonomia nella competizione tra i grandi blocchi politico – economici. Dunque quello che sta accadendo in Francia non riguarda solo Macron e il suo governo, ma tutti noi europei.
In Francia stiamo assistendo ad un salto di qualità del populismo che, dopo anni di semina verbale esasperata e falsa, è passato alle vie di fatto unendo il sovversivismo di destra e di sinistra che, ormai, marciano insieme e senza alcuna distinzione. I teppisti sono la punta dell’iceberg, la massa di manovra di una destra e di una sinistra sconfitte con le armi della democrazia, che tentano la rivincita volendola imporre con la violenza.
Una logica da Capitol Hill in grande stile, stavolta con la confluenza della sinistra che sta aiutando la destra nel suo intento di distruggere la Francia e con essa l’UE. Una destra che, come sempre accade quando la sinistra ripiega nel ribellismo, poi la fagociterà. Non è un complotto internazionale, è solo il battesimo di un nuovo sovversivismo che nasce dall’unione tra il nazionalismo di Le Pen e il presunto socialismo di Mélenchon. Socialismo nazionalista o nazionalsocialismo, scegliete come chiamarlo.
Per questo sono sorpreso che, né a Bruxelles, né nelle altre cancellerie europee, nessuno senta il dovere di parlare con forza di tutto questo come di un rischio grande per l’esistenza stessa dell’UE e della democrazia in Europa.
Sostenere Macron non è un semplice atto di solidarietà istituzionale o politica, è un interesse vitale per l’Italia e l’Europa.
Domani potrebbe essere troppo tardi.